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lunedì 22 novembre 2010

"Frantoi in festa" in Sicilia grazie alla SOAT

Degustazioni, visite ai frantoi, percorsi alimentari, promozione: questi gli obbiettivi della manifestazione voluta dalla SOAT e che ha inteso festeggiare l’olio extravergine d’oliva, prodotto siciliano di qualità spesso, a torto, sottovalutato. Il futuro del comparto passa soprattutto dalla promozione delle nostre migliori risorse agroalimentari

Siamo in pieno periodo di raccolta di olive e mai come in questo momento c’è bisogno di promuovere un prodotto di qualità e d’eccellenza come l’olio extravergine d’oliva siciliano.
Lo ha fatto l’assessorato regionale delle risorse agricole ed alimentari attraverso la manifestazione “Frantoi in festa” lo scorso 12, 13 e 14 novembre. In giro tra gli extravergini siciliani sono andati tantissimi studenti siciliani che hanno avuto la possibilità non solo di degustare l’ottimo olio siciliano e agrigentino in particolare ma anche di osservare tutte le fase di produzione attraverso la visita a quei frantoi che hanno aderito all’iniziativa.
In simultanea, nelle città di Menfi, Montevago, Mazara del Vallo, Castelvetrano, Alcamo, San Cipirello, Chiusa Sclafani, San Cataldo, Sant’Agata Militello, Leonforte, S.Teresa di Riva, Adrano, Mascalcia, S.Maria di Licodia, Sortino, Cassaro, Canicattini Bagni, Palazzolo Acreide, Pietraperzia, Naro, Serradifalco e Bisacquino oleifici, cooperative e frantoi hanno aperto le porte ai ragazzi con lo scopo precipuo di diffondere la cultura dell’olio e in generale dei prodotti locali.
Molte volte i giovani non conoscono i preziosi sapori siciliani e, nei supermercati, nei bar, nelle serata con gli amici, preferiscono i cibi confezionati oppure puntano sui fast food tralasciando tutti i gusti e prodotti di cui la nostra terra è ricca. Con l’olio e con “frantoi in festa” è stata fatta appunto questa operazione: degustazioni, approcci all’olio, mostre, proiezioni di materiali audiovisivo ad hoc, insomma tutto quello che può servire a bambini e ragazzi per capire e conoscere l’importanza dell’olio. Del resto non più di due settimane fa si era tenuta a Lucca Sicula “la festa dell’olio 2010”, voluta anche dalla SOAT, che ha sempre gli stessi obbiettivi di promozione e diffusione del prodotto locale.
Il futuro dei prodotti agricoli e delle stesse aziende del territorio passa appunto dalla promozione. In tempi di globalizzazione e di crisi economica non solo per il comparto agricoltura ma per l’intera nazione, senza dubbio si deve puntare sulla qualità e sull’eccellenza, caratteristiche che non mancano ai prodotti siciliani basti pensare anche agli agrumi, ai formaggi o ai carciofi, tanto per fare qualche esempio.
Soddisfatti dell’ottima riuscita dell’iniziativa i dirigenti della SOAT.
Immagini, tradizioni e colture che vanno tutelate dalle aggressioni straniere e dalle importazioni proprio attraverso la trasmissione alle nuove generazioni dell’immenso patrimonio storico e culturale che lega l’uomo alla millenaria attività di agricoltore e alla propria alimentazione.
L’olio siciliano che è un vanto per l’intero comparto e che andrebbe promosso soprattutto all’estero affinché si incentivino le nostre esportazioni consapevoli di non deludere il consumatore, sia esso italiano o straniero. Quando si parla di olio inoltre occorrerebbe parlare di “oli” poiché in cucina e in determinati piatti sarebbe opportuno utilizzare diverse tipologie di olio, ognuna adatta ad un sapore, ad una pietanza. Inoltre è opportuno sempre controllare l’etichetta per accertarsi la provenienza del prodotto non facendosi ingannare possibilmente dal prezzo poiché risparmio non sempre fa rima con qualità e con eccellenza. La bottiglia di olio che costa poca il più delle volte non rappresenta il massimo della bontà.
Con “frantoi in festa” dunque si celebra l’olio extravergine di oliva, alimento protagonista dell’alimentazione mediterranea. Un evento che ha aperto le porte alle nuove generazioni e a quanti hanno voluto conoscere meglio questo splendido prodotto siciliano.
Per sostenere la crescita dell’impresa olivicola e olearia siciliana, l’amministrazione regionale dell’agricoltura ha puntato dunque su questa iniziativa nella consapevolezza del fatto che altre edizioni seguiranno sicuramente a questa. Eventi promozionali che naturalmente non coinvolgeranno soltanto l’olio ma anche gli altri prodotti di qualità della nostra terra agrigentina e siciliana. Aprire i frantoi alle famiglie, alle scuole e al consumatore, in generale, per proporre “I percorsi dell’olio, dall’oliva alla tavola” con degustazioni guidate comparative, illustrazione delle fasi di lavorazione, distribuzione di materiale informativo e gadget, proposte gastronomiche in cui l’extra vergine di oliva siciliano è stato intanto un’ottima intuizione e sicuramente ha avuto un benevole impatto su gran parte dei consumatori.
L’obiettivo di “Frantoi in Festa” è infatti anche quello di incrementare il consumo di olio extra vergine di oliva, accrescere il reddito delle imprese olivicole e olearie, stimolare il miglior uso dello spazio rurale, puntando sul ruolo multifunzionale dell’olivo e dell’olivicoltura, diffondere la conoscenza dell’olio extra vergine di oliva, promuovendone il valore nutrizionale, al fine di stimolare o soddisfare la domanda di salubrità e di sicurezza alimentare, orientare la gastronomia all’uso di olio extra vergine di oliva per promuovere la cucina tradizionale secondo i principi della dieta mediterranea, rivalutare le tradizioni legate all’olivo e ai suoi prodotti, scoprire il valore culturale dell’olivo e dell’olio nella civiltà mediterranea, educare le nuove generazioni al consumo di alimenti tradizionali dell’agricoltura siciliana, secondo metodi ecocompatibili e a basso consumo energetico. Le prime due giornate, 12 e 1 3novembre, sono state dedicate alle scuole. La terza giornata, invece, è stata dedicata all’attività di comunicazione e degustazione indirizzata ai cultori della buona alimentazione e della gastronomia siciliana con eventi di approfondimento sulle tecniche di riconoscimento dei prodotti di qualità, sull’etichettatura, sui marchi d’origine e sul prodotto biologico, sul patrimonio olivicolo regionale.
L’agricoltura insomma apre le porte al consumatore. Adesso spetta al consumatore aprire le porte ai prodotti agricoli autoctoni e di qualità.

Calogero Parlapiano

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