Il Partito Democratico si avvia all’apertura del primo Congresso della sua storia e il 25 ottobre, attraverso il meccanismo delle Primarie, gli elettori sceglieranno il nuovo Segretario. Quali sono le sue sensazioni?
Sicuramente sono sensazioni positive. Per la crescita di un partito è fondamentale il confronto ed il coinvolgimento di tutti, soprattutto degli elettori e degli iscritti. Siamo democratici nella misura in cui ci confrontiamo e ci misuriamo scegliendo tutti insieme ciò che è più giusto fare, non siamo un partito comandato da un padrone che, da sovrano assoluto, è libero di fare e disfare a proprio piacimento. Noi facciamo un congresso per guardarci negli occhi e capire cosa fare, gli altri hanno invece già cominciato una guerra di successione nonostante il re sia ancora a cavallo.
Quali sono i punti fondamentali attraverso i quali il Partito Democratico deve ripartire e quali le mozioni che Lei appoggia a livello nazionale e regionale?
Per comprendere appieno dove il partito vuole arrivare e come intende farlo dovrebbe imparare a sapere rispondere a queste due domande: che idea di Paese Abbiamo? E che cosa vogliamo proporre agli italiani?
Dalla risposta a queste domande dipende, non solo il nostro futuro, ma quello dell’Italia se avremo la possibilità di andare a governare il paese. Io a livello nazionale sostengo la candidatura di Bersani mentre a livello regionale quella di Mattarella. Secondo me sono due figure di rilievo e di alto prestigio che potrebbero consentire più facilmente al partito di svilupparsi verso quelle direttive auspicate da più parti: quella di ridare centralità, modernizzazione e sviluppo al Sud, quella di intraprendere con forza la via dell’innovazione, quella di aprirci a nuove e solide alleanze. L’alleanza tra democratici e socialisti per esempio nel parlamento europeo è un segnale, un punto di partenza attraverso il quale possiamo rinnovare il nostro tessuto politico e civile.
Il Partito Democratico è strutturato, la campagna di tesseramento che si è conclusa qualche settimana fa ci ha consegnato un partito solido e numeroso, colmo di intelligenze, un partito che soprattutto è e dovrà essere formato e costruito dagli iscritti e non sugli iscritti, ed allo stesso tempo un partito aperto, aperto a nuove idee, aperto a chiunque, anche successivamente vorrà avvicinarsi. L’Italia al momento ci chiede di fare opposizione ma dobbiamo prepararci anche a governare.
Con Bersani e Mattarella possiamo ridare speranze concrete all'Italia ed alla Sicilia e portare avanti una nuova storia, una storia fatta di partecipazione popolare ed entusiasmo, una storia fatta soprattutto di valori civili e libertari.
Fin dal giorno dopo le primarie e qualunque sia il risultato finale, il Partito deve lavorare compatto ed unito per il raggiungimento di tutti gli obiettivi e per fare opposizione in maniera decisa e coerente.
Qual è la sua opinione sul governo Berlusconi e su quello Lombardo in Sicilia?
E’ un opinione fortemente negativa per svariati motivi. Si è parlato tanto di sicurezza dei cittadini e di legalità, al contempo però sono stati portati avanti tagli alle forze dell’ordine, per non parlare delle ultime vicende riguardanti il Lodo Alfano. Garantire la legalità è garantire la democrazia, garantire la democrazia è garantire la sicurezza. Non si può continuare con i condoni, non si può continuare con l’indebolimento sistematico della Costituzione, non si può continuare con questa destra che indebolisce lo Stato per proteggere gli affari privati del proprio leader: quale credibilità può avere un governo che sarà ricordato in Italia ed all’estero per le leggi ad personam? Un governo che insulta la pubblica amministrazione, un governo che pretende di pesare sull’informazione?
Essere stati eletti dal popolo e con larga maggioranza, non pone nessuno al di sopra delle leggi, non ti legittima a screditare il Capo dello Stato che invece viene eletto dal Parlamento, non costringe nessun corpo giudiziario a darti ragione a prescindere, non obbliga nessun giornale o programma a chiudere gli occhi sulla realtà e parlare bene a prescindere del premier e del governo. A questo si è ridotta la democrazia in Italia?
In Sicilia invece il governo Lombardo, che in tempi elettorali ha avuto una maggioranza bulgara, non riesce a portare avanti nessuna riforma buona per il territorio, sanno soltanto litigare ed essere in disaccordo praticamente su tutto. I continui rimpasti assessoriali sono a testimonianza dei limiti di questa maggioranza. Il governo Lombardo non sta mantenendo le promesse né il patto siglato con gli elettori in sede di campagna elettorale, è un governo instabile che invece di puntare sullo sviluppo del territorio pensa agli accordi tra le varie correnti in seno alla maggioranza, un governo che non sta facendo gli interessi di tutti ma dei soliti pochi, anzi dei soliti noti.
Quali sono le iniziative che ha portato e sta portando avanti da Deputato del Pd all’Assemblea Regionale Siciliana?
Le iniziative sono tante. Le faccio solamente alcuni esempi. Quelle principali riguardano lo sviluppo del territorio siciliano ed agrigentino e di conseguenza il raggiungimento di migliori condizioni per i cittadini.
Penso alle iniziative volte a fronteggiare la crisi delle marinerie siciliane ed in generale a sostegno della pesca, per esempio cercando di predisporre un piano di interventi utili a favorire l'unione delle organizzazione di produttori e le associazioni di marketing locali, potenziando la posizione di contrattazione dei pescatori nei confronti dell'industria di lavorazione e dei distributori; le iniziative volte a risolvere la situazione di pericolo presso il molo di levante del porto di Sciacca che abbisogna di manutenzione, bonifica e migliore illuminazione e per il quale credo che presto avremo nuovi finanziamenti. Mi sono occupato di cercare di snellire le procedure per il riconoscimento dell’invalidità civile con la conseguente concessione dei trattamenti economici, sto portando avanti delle iniziative per cercare di rilanciare settori in crisi come quelli dell’agricoltura e della zootecnia. Ho presentato un interrogazione per affrontare il problema annoso dei disservizi della Ditta Gallo che è stata già dibattuta in aula e per la quale l’assessore ai trasporti scriverà una nota ai responsabili dell’azienda, ne ho presentata un’altra per stimolare tutte le procedure necessarie a fare ritornare a Sciacca il Melqart, la preziosa statuetta di epoca fenicia ripescata nei nostri mari.
Lei è anche componente della Commissione Antimafia. I fenomeni criminosi non sono scomparsi purtroppo.
Purtroppo no ma occorre lavorare tutti insieme su questo fondamentale obiettivo. Essendo componente della Commissione Antimafia ho presentato, insieme ai miei colleghi, delle proposte finalizzate al contrasto di fenomeni quali il racket e l’usura cercando di impegnare l’attuale governo della Regione a prendere maggiori provvedimenti in merito, per esempio inserendo nei bandi le “clausole sirena” la cui applicazione prevede di impegnarsi a denunciare alle forze dell'ordine qualsiasi tentativo di estorsione o di condizionamento per l'acquisto di materie prime o per noleggio di mezzi e attrezzature, assunzione di manodopera durante il corso dell'appalto e di accettare incondizionatamente la rescissione del contratto d'appalto nel caso in cui l'amministrazione venisse a conoscenza di tali evenienze attraverso atti pubblici o per qualunque altra via istituzionale non riconducibile alla denuncia dell'impresa, insomma le imprese devono collaborare e denunciare.
Non ci può essere sviluppo nella nostra terra infatti se la Sicilia non si libera dalla mafia e dalla criminalità. La lotta alla mafia deve essere una priorità nazionale e su questo punto dobbiamo essere intransigenti, in Sicilia occorre passare da una legalità debole ad una forte e condivisa, sostenendo allo stesso tempo con forza le pari opportunità, le donne, il ruolo educativo e sociale della famiglia e che dia sostegno alle giovani coppie.
Il PD di Sciacca è ben rappresentato all’interno della Giunta Bono?
E’ la prima volta dal 1993 che un sindaco vince al primo turno, sintomo che i cittadini hanno ben compreso il messaggio di cambiamento ed inversione della rotta. Il PD ha giocato un ruolo fondamentale per la costruzione del progetto politico attorno al neosindaco. Sciacca ha bisogno di un’amministrazione che avvii progetti di rilancio economico. Sicuramente, lo pensano e lo dicono tutti, il PD potrebbe avere una maggiore rappresentanza in Giunta, cosa che è legittimata dai risultati elettorali e dal consenso dei cittadini. Intanto che si lavori per il bene ed il benessere di una città che non ha nulla da invidiare agli altri centri turistici della Sicilia.
Calogero Parlapiano - tratto da "ControVoce"
martedì 20 ottobre 2009
Intervista al Deputato ARS V.Marinello (Pd)
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