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venerdì 30 luglio 2010

Premio "Vincenzo Licata - Città di Sciacca" II edizione: lo Spot

Premio Nazionale di Letteratura e Poesia "Vincenzo Licata - Città di Sciacca" 2010 II Edizione
Serata finale sabato 7 agosto 2010 presso l'atrio inferiore del Palazzo di Città
Ass. L'AltraSciacca, Comune, ARS, sponsor privati
Ospiti d'onore Pietro Ballo, Mimmo Cuticchio e Stefano Malatesta

lunedì 26 luglio 2010

Presentazione de "Libro Bianco - Rapporto: Mafia, Politica e Rifiuti. Analisi asettica macro-economica dei Bilanci delle Società Rifiuti della Sicilia

Martedì 27 luglio 2010 alle ore 10 presso la Sala Gialla dell'Assemblea Regionale Siciliana avverrà la presentazione del "Libro Bianco - Rapporto: Mafia, Politica e Rifiuti. Analisi asettica macro-economica dei Bilanci delle Società Rifiuti della Sicilia".
Interverranno:
On. Lillo Speziale
Presidente Commissione Speciale d'Inchiesta e Vigilanza sul Fenomeno della Mafia in Sicilia - ARS;
On. Giuseppe Lupo
Segretario Regionale del PD;
On. Antonello Cracolici
Capogruppo PD - ARS;

Moderatore:
Dott. Giacinto Pipitone
Giornalista parlamentare Giornale di Sicilia

Gli autori:
Vincenzo Marinello - Calogero Parlapiano - Domenico Rizzuto

venerdì 23 luglio 2010

Finanziamenti UE a Sciacca

Pioggia di finanziamenti per il Comune di Sciacca. Ad annunciarlo il sindaco Vito Bono e l’intera squadra assessoriale durante una conferenza stampa che si è tenuta in sala Giunta presso l’ufficio di gabinetto del sindaco.
Il vicesindaco Brunetto esordisce subito dichiarando che: “Sciacca è una delle prime città siciliane per progetti finanziati, prima anche di Trapani e Catania.” Ma scendiamo nel dettaglio.
Dopo i finanziamenti ottenuti per la riqualificazione di piazza La Rosa alla Perriera, per la realizzazione di un’area verde in contrada Isabella, per il completamento dell’impianto di illuminazione al molo di levante del porto e per diverse aziende ittico conserviere del territorio presentati nelle settimane scorse dal deputato del Pd all’Ars Vincenzo Marinello, questo l’elenco dei progetti finanziati e l’ammontare delle spese.
Si tratta del completamento dell’ex Istituto Sant’Anna per un importo di 1milione e 200mila euro. L’istituto potrà probabilmente ricevere la biblioteca comunale mentre, una parte dello stabile, sarà destinato ad ospitare uno spazio museale.
447.700 euro sono stati destinati alla riqualificazione di via Tumolieri. Si procederà alla pavimentazione della strada ed al rifacimento della rete idrica e dell’illuminazione pubblica. L’iter era stato avviato addirittura dall’amministrazione guidata dall’avvocato Cucchiara.
SITR: 76.982,26 euro sono stati finanziati per l’aggiornamento del Sistema Informativo territoriale nodo di Sciacca.
558.390 euro saranno utilizzati per il consolidamento e la riqualificazione di Lido Arenella, precisamente del lungomare “Giovanni da Procida”. Dunque attenzione rivolta anche all’erosione della costa. Inoltre il sindaco Vito Bono comunica di aver presentato già nuovi progetti per sistemare l’area dello Stazzone e di contrada San Giorgio mentre per Capo San Marco si procederà solamente dopo che il comune acquisirà la famigerata via Ulisse che sistematicamente frana durante i periodi invernali. Un altro progetto è stato presentato invece in merito alla segnaletica turistica.
407.487 euro saranno destinati alla realizzazione di un impianto fotovoltaico sul tetto del Palazzo di Giustizia, quindi si punta anche sul risparmio energetico da fonti rinnovabili.
3.500.000 euro serviranno per procedere finalmente, dopo ventenni, al completamento e alla rifunzionalizzazione della Casa Albergo per Anziani di Sciacca sita in contrada Perriera. A quanto pare un tot di alloggi saranno destinati anche alle donne che hanno subito violenze.
Infine si avranno dei bus elettrici. 3.295.000 euro saranno destinati al potenziamento della flotta dei mezzi per il trasporto pubblico cittadino con veicoli elettrici a basso impatto ambientale e di dimensioni ridotte, per l’ampliamento delle tratte nel centro storico di Sciacca.
In totale si sono ottenuti dunque 9 milioni 485 mila euro. Sono tutti fondi europei, Pist Terre Sicane, avviso asse VI.
Inoltre altri 8 milioni di euro sono stati ottenuti per il rifacimento della rete idrica extraurbana.
Comunicato anche l’avvenuto finanziamento del progetto di consolidamento del sito di Coda della Volpe, antistante le terme di Sciacca, che spesso ha subito gli effetti dell’erosione della costa dovuti all’incedere del tempo, ai moti ondosi e ad una fogna a cielo aperto che da molti mesi “leviga” la roccia col suo scorrere costante e incessante. Sarebbe interessante a tal proposito capire cosa preveda di preciso questo progetto che, in linea teorica, dovrebbe salvare uno degli angoli “da cartolina” della città termale.
Naturalmente non tutti i progetti presentati sono stati ammessi a finanziamento, anzi il numero dei progetti non finanziati è superiore rispetto a quelli finanziati ma il vicesindaco Brunetto dichiara che: “i progetti, al momento, non finanziati potrebbero rientrare in altre misure di finanziamento e quindi essere finanziati in seguito.” Una nota di polemica esce dalle parole dell’assessore ai servizi a rete Gianfranco Vecchio che afferma: “i progetti ammessi a finanziamento sono stati tutti redatti dalla nuova amministrazione, i progetti realizzati invece dall’amministrazione passata sono stati dichiarati, per ora, non ammissibili a finanziamento e dunque, per gli stessi, sono stati sperperati inutilmente 700 mila euro.” Vito Bono precisa successivamente che anche qualche progetto della sua amministrazione finora non è stato finanziato. “Rinnoveremo la città e porteremo lavoro nei prossimi anni. Finora abbiamo avuto finanziamenti per quasi 10 milioni di euro. Magari ci finanziassero l’intero parco progetti: significherebbe portare a Sciacca circa 50 milioni di euro.”
Spetta poi all’assessore al personale Alberto Sabella ringraziare pubblicamente l’enorme mole di lavoro svolta dagli uffici comunali, dai dirigenti e dal personale tutto. “Per redigere tutti questi progetti serve tanto lavoro e competenza. Grazie a tutto il personale. Altro che Brunetta! Altro che fannulloni!”
Il presidente del consiglio comunale Filippo Bellanca rimarca invece “l’ottimo lavoro svolto dall’intero consiglio comunale e da tutti i consiglieri che hanno aiutato ed aiuteranno concretamente e con nuove idee le iniziative progettuali.”
Infine la promessa da parte del sindaco Bono di comunicare di più con la città per spiegare più di frequente e meglio il lavoro che si sta portando avanti come amministrazione.
“Questo è uno dei miei giorni più belli da quando sono sindaco. Mi auguro di viverne molti altri e di potervi comunicare a breve altre belle notizie come quelle di oggi.”
Non resta che aspettare che tutti questi lavori comincino (si ci augura entro breve tempo) e di passare dunque dalle parole ai fatti. Sciacca ha bisogno di cambiare marcia, di mutare e migliorare il proprio aspetto e di dotarsi soprattutto di tutti quei servizi che la potranno finalmente annoverare tra le città a dimensione turistica. Staremo a vedere.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

giovedì 22 luglio 2010

La promozione del pescato siciliano

La Sicilia del mare all’improvviso si scopre virtuosa nella gestione dei fondi europei. Il buon esempio arriva dal mondo della pesca siciliana, che proprio in questi mesi sta affrontando una delle crisi piu' difficili di sempre.
Per contrastare il possibile declino di una tradizione che lega uomo e mare, la Sicilia ha a disposizione le risorse del Fep, il fondo europeo per la Pesca. Il Fep si articola in una serie di assi prioritari e misure attuative dei singoli interventi. Il piano finanziario e' stato definito per l'intero periodo di programmazione, che comprende le annualita' che vanno dal 2007 fino al 2013.
"La congiuntura internazionale incide sui consumi, anche su quelli alimentari - spiega Titti Bufardeci, assessore alle Risorse agricole della Sicilia - ma il contesto del settore e' aggravato dalle nuove regole europee, in termini di tutela ambientale e sicurezza, che hanno creato gravi restrizioni ai nostri pescatori".
Lo stanziamento assegnato alla Regione siciliana e' di poco piu' di 151 milioni di euro, meta' a carico dell'Unione europea, mentre la rimanente quota e' coperta tra risorse nazionali (40 per cento del totale) e regionali (10 per cento del totale). "In pratica - aggiunge Bufardeci - l'asticella degli investimenti e' gia' oltre il 58 per cento della spesa realizzabile. Ma questo dato verra' migliorato significativamente entro fine anno. Contiamo di arrivare a oltre l'80 per cento delle risorse disponibili". Lo split degli impegni finanziari inizia con 7,93 milioni di euro destinati, per il periodo 2007/2008, ad investimenti a bordo dei pescherecci e selettivita'. Sempre sullo stesso tema sono gia' stati messi a bando altri 3,9 milioni per il periodo 2010/11. Oltre 30,4 milioni di euro saranno spesi per investimenti nei settori della trasformazione e della commercializzazione. In dettaglio: 13,25 milioni per il triennio precedente e altri 17,04 milioni per le annualita' che vanno da ora sino al 2012. Diciassette milioni di euro vanno al settore dell'acquacoltura, 5 milioni per i piani di gestione locali e piu' di 18 milioni di euro per i porti e i luoghi di riparo per il settore della pesca. Per lo sviluppo di nuovi mercati e per le campagne di comunicazione e informazione il Fep Sicilia mette a disposizione del settore 3,4 milioni di euro. Stessa cifra che verra' utilizzata per servizi di assistenza tecnica.
"Con queste risorse dobbiamo compiere un salto di qualita' - afferma Bufardeci - affinche' le nostre flotte siano competitive a livello internazionale. A tre anni dalla chiusura del ciclo di programmazione, e' il momento di tracciare un primo bilancio: i dati del dipartimento regionale della Pesca, diretto dal dirigente generale Gianmaria Sparma, indicano in 88 milioni di euro le risorse gia' messe a bando".
Intanto, sempre a proposito di pesca, con una nota del ministero delle Politiche agricole e forestali, in risposta alle richieste formulate dal dipartimento della Pesca della Regione siciliana, e' stato stabilito che l'uso delle reti da traino e' consentito negli specchi di mare antistanti la Sicilia nella fascia compresa tra 0,7 e 1,5 miglia dalla linea di costa, a condizione che i fondali marini non siano inferiori all'isobata di 50 metri. La deroga non si applica alle zone di tutela biologica, alle aree e alle riserve marine e a tutte quelle zone dove sussiste, in base alla normativa vigente, il divieto di pesca.
Allo stesso tempo, con le risorse del Fondo europeo per la pesca, la Regione siciliana sta lanciando una campagna di comunicazione integrata per valorizzare, promuovere e sviluppare nuovi mercati per i prodotti della pesca e dell'acquacoltura siciliane. Il servizio sara' affidato con una gara; la documentazione integrale e' disponibile sul sito ufficiale del dipartimento degli Interventi per la Pesca. Per realizzare la campagna di comunicazione, i cui contenuti sono stati presentati alla Cabina di regia per le attivita' di comunicazione insediata nella sede della Presidenza della Regione siciliana, il dipartimento regionale per la Pesca mettera' a disposizione 2,4 milioni di euro del Fep (Fondo europeo per la Pesca, misura 3.4), che dovranno essere utilizzati per iniziative, di risonanza regionale e nazionale/internazionale, da svolgere a stretto contatto con la realta' del mondo della pesca, con le organizzazioni di produttori e con le organizzazioni professionali riconosciute, con l'obiettivo di promuovere le tradizioni marinare locali e la stagionalita' del nostro prodotto. La gara prevede la realizzazione di due linee di intervento: la prima riguarda l'organizzazione di un road show promozionale e informativo itinerante, mentre la seconda concerne l'ideazione e la realizzazione di campagne promo-pubblicitarie e informative sui media. Secondo quanto previsto dal capitolato, il road show promozionale dovra' essere realizzato con l'ausilio di un mezzo polifunzionale di grande impatto visivo (almeno 13 m di lunghezza). Il calendario del road show dovra' contemplare lo svolgimento di almeno quattro tappe in Italia (Milano, Torino, Parma e Verona) e altrettante all'estero (Parigi, Vienna, Francoforte e Mosca). Durante le tappe del road show si dovranno realizzare attivita' di promozione e di educazione alimentare rivolte ai consumatori, con il coinvolgimento di nutrizionisti ed operatori del settore quali pescatori, grossisti, ristoratori, dettaglianti, imprenditori dell'industria ittica e conserviera, prevedendo sia momenti educativi finalizzati ad una maggior conoscenza del prodotto ittico, delle sue varieta', proprieta' e stagionalita' che degustazioni. Inoltre, dovranno essere organizzati seminari e workshop per la creazione di nuovi contatti di tipo istituzionale e commerciale e per la realizzazione di scamb i tra operatori del settore ittico finalizzati a confrontare esperienze e conoscenze riguardanti tradizioni marinare, tecniche di pesca, gastronomia e folklore. La seconda linea di intervento prevede la realizzazione di campagne promo-pubblicitarie e informative sui media per migliorare l'immagine dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura e del settore della pesca regionale. La campagna, di carattere istituzionale, dovra' supportare lo svolgimento delle tappe del road show con apposite iniziative promo pubblicitarie. Lo sviluppo della pesca siciliana insomma passa anche, se non soprattutto, dalla promozione, dalla pubblicità, dai circuiti promozionali nazionali ed internazionali: le qualità del nostro pescato sono riconosciute in tutto il mondo. In Sicilia, e in Italia invece, queste sono quasi snobbate. Ed è un peccato.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

giovedì 15 luglio 2010

In arrivo il Bono ter?

L’estate è la stagione più calda dell’anno e tante volte induce più alla siesta che a lavorare. Ciò nonostante è impossibile rilassarsi un po’, specie in una città come Sciacca che intende sfruttare, nel senso buono del termine, il turismo e vivere di esso. Le cose da fare dunque sono innumerevoli e, di conseguenza, la politica, nel senso stretto della parola, viene sempre dopo. E’ chiaro però che, prima o poi, saranno gli operatori a decidere quando, si dovrà procedere con Bono Ter e quindi col rimpasto. A dirlo sono i numeri ma non solo.
Dopo l’avvicendamento di Piazza con Fazio, è rimasta scoperta la delega alla pesca, comparto che, dopo aver avuto per un paio di mesi un esperto del settore, Piazza, si è ritrovata senza referenti. Tant’è vero che Ignazio Piazza, dopo il suo defenestramento per meri motivi politici, era stato nominato dal sindaco Vito Bono consulente ad hoc per la pesca. Non è dato sapere se poi questa “nomina” sia stata “sfruttata” o meno, soprattutto alla luce della crisi della marineria accentuata dall’entrata in vigore del Regolamento Mediterraneo voluto dalla Comunità Europea. Una cosa è certa: molti pescatori, a detta loro, fino a pochi mesi fa, potevano rivolgersi a Piazza essendo consapevoli di parlare la stessa lingua, di essere capiti nelle loro esigenze. Adesso il referente è direttamente il sindaco che ha trattenuto a sé la delega alla pesca. Nulla da eccepire per gli operatori del settore se non fosse che “il sindaco ha tantissimi pensieri e cose da risolvere, non può dedicarsi anima e corpo alla risoluzione dei problemi della marina”. Questo il sentire comune tra gli operatori portuali. Sciacca infatti, a dispetto dei sogni, continua ad essere una città marinara, un “piccolo villaggio di pescatori” per dirla alla Rocco Forte.
La possibilità del rimpasto in giunta non è dettato soltanto dalle esigenze della marineria ma anche da un problema politica nel vero senso della parola. I due principali alleati del sindaco Bono, i due partiti sul quale si regge la quasi totalità della maggioranza sono l’Mpa e il Pd. L’Mpa può contare come assessori il vicesindaco Carmelo Brunetto, Giuseppe Montalbano e Alberto Sabella anche se, gli ultimi due, spesso, si tengono in posizione defilata rispetto al partito e Montalbano, come si ricorderà, era stato presentato come assessore tecnico. Il Pd invece conta l’assessore Vecchio, di area Cusumano, e Fazio, vicino al segretario cittadino Giuseppe Coco. Completa il quadro l’uomo di fiducia del sindaco, il tecnico Turturici. Per i numeri siamo 3 a 2 per l’Mpa.
Sorge un problema anche di quantità di deleghe assegnate: alcuni assessori sono stati oberati di lavoro e responsabilità maggiori rispetto ad altri ed è complicato seguire tutto. Basti pensare all’assessore subentrato per ultimo: Vincenzo Fazio. Ma non solo.
Da qualche giorno corre voce in città che proprio l’assessore Fazio possa rinunciare e fare posto, probabilmente, all’attuale consigliere comunale Paolo Mandracchia il quale era stato in ballottaggio per entrare in giunta anche qualche tempo, quando si è pensato a sostituire Piazza. Tutti i diretti interessati al momento negano e smentiscono questa possibilità: Fazio, Mandracchia e lo stesso segretario del Pd Giuseppe Coco il quale, pochi mesi fa, aveva voluto fortemente la nomina di Fazio. Tra i papabili poi anche gli esponenti della Lista Democratica rimasti fuori dal consiglio per un solo voto. Potrebbe toccare a Fabio Leonte oppure a Filippo Marciante.
L’amministrazione ha tante cose da risolvere. Ultima notizia il ricorso al Tar di alcuni cittadini che, dato mandato all’avvocato e leader dei Popolari per Sciacca Stefano Scaduto, si oppone all’aumento del 35% della Tarsu. E, come si ricorderà, Scaduto sulla questione era stato alquanto deciso e netto.
Il caldo porta precise responsabilità: c’è la questione della pulizia delle spiagge, degli accessi al mare, dei parcheggi per accedere al mare e della possibilità di avere dei bagnini a monitorare la sicurezza dei bagnanti. Insomma l’estate porterà anche dei turisti ma quante cose da organizzare, quante cose da sistemare. Magari alla fine, stai a vedere, che conveniva essere “un piccolo villaggio di pescatori” rispetto ad una città turistica? Così, tanto per non deludere nessuno: saccensi e ospiti illusi da messaggi ingannevoli.
Chi dovrebbe lasciar posto all’eventuale terzo assessore targato Pd? L’indiziato sembra essere proprio quel Turturici fortemente voluto dal sindaco in carica. Quindi chiusura definitiva della fase tecnica e apertura di quella politica. E a proposito di politica anche il gruppo “Leali per Sciacca” formato dai consiglieri Patti e Sandullo reclamano qualcosa. E lo avrebbero chiesto senza mezze misure direttamente a Vito Bono. “Se non saremo presi in considerazione, valuteremo di volta in volta cosa fare e cosa votare”. Dichiarazioni sibilline che lascerebbero presagire anche un potenziale approdo verso l’opposizione a dispetto del mandato concesso dagli elettori.
E cosa ne pensa il sindaco Vito Bono del rimpasto? Sicuramente in questa fase il rimpasto è l’ultimo dei suoi pensieri a meno che da domani, cosa poco probabile, qualcuno non cominci a battere i pugno sul tavolo. Probabilmente entro agosto si dovrà definire tutto.
In fondo siamo sempre in estate, c’è da organizzare qualche evento per la stagione già in corso, si aspettano i prossimi consigli comunali, si guarda con apprensione al Piano Isabella e al Piano Regolatore Generale e poi… fa caldo. E i saccensi amano la siesta. Una siesta non si nega a nessuno.

Calogero Parlapiano - tratto "Controvoce"

martedì 13 luglio 2010

Agricoltura: crisi e fondi

È drammatica la crisi dell’agricoltura in Sicilia. Nel 2009 hanno chiuso 4.023 imprese. Nei primi due mesi del 2010 hanno chiuso altre 1.200. Gli occupati nell’ultimo anno sono diminuiti del 6,6 per cento. Il reddito è andato giù del 35 per cento. Un chilo di frumento viene pagato ai produttori 13 centesimi, le arance più pregiate 33 centesimi. Nel complesso i prezzi dei prodotti sono diminuiti nei primi tre mesi di quest’anno del 7 per cento rispetto al primo trimestre del 2009. Ve ne siete accorti dal fruttivendolo quando andate a fare la spesa giornaliera? La regola sembra essere: più i prezzi diminuiscono alla produzione più aumentano al consumo. Grossisti, transazioni, depositi, filiera troppo lunga, troppi passaggi ma un unico risultato. O meglio, due con un colpo solo: mettere in crisi produttori e consumatori. Da tempo l’agricoltura regionale e provinciale non vive le sue ore migliori: dalle istituzioni sembra un continuo dare contentini, piccoli contributi, per procrastinare un’agonia che appare inarrestabile.
Eppure dalla Regione Sicilia qualche finanziamento è stato previsto e arriva.
Con decreto del dirigente generale del dipartimento regionale Interventi infrastrutturali in agricoltura e' stata approvata la graduatoria dei Gal, i Gruppi di azione locale, organismi misti pubblico-privato che avranno il compito di realizzare i piani di sviluppo dei territori rurali con ritardi di crescita socio economica. "Con questa procedura - dice Titti Bufardeci, assessore regionale alle Risorse agricole e alimentari - potranno essere attivate risorse per oltre 130 milioni di euro a favore dei Gal, che rappresentano una formula di partenariato in grado di dare una spinta propulsiva alle aree rurali depresse della nostra regione". I fondi disponibili appartengono alla programmazione comunitaria del Piano di Sviluppo rurale per la Sicilia 2007/2013 (Misure 413 e 431)". I Gal coprono quasi interamente il territorio regionale e hanno registrato l'adesione di oltre il 75 per cento dei comuni siciliani. "Con le risorse potranno essere attivi servizi immateriali -spiega Bufardeci- nel settore delle fonti rinnovabili, della microimprenditorialita', nel turismo locale e relazionale e nel sostegno all'agroalimentare d'eccellenza. Questa modalità di programmazione opera dal basso, con il coinvolgimento diretto degli attori locali, secondo il modello del 'bottom up', una spinta che viene dai territori e punta a rilanciare l'economia e la socialità delle aree depresse".
Oltre 164 milioni di euro anche per realizzare i piani di sviluppo a favore dei territori rurali con ritardi di crescita socio economica. Le risorse sono state sbloccate grazie al decreto del dirigente generale del Dipartimento interventi infrastrutturali in agricoltura della Regione siciliana, Rosaria Barresi, con cui e' stata approvata la graduatoria dei GAL, i gruppi di azione locale. Questi i fondi nel dettaglio. I Gal "promossi" dal decreto coprono quasi interamente il territorio regionale e hanno registrato l'adesione di oltre il 75 per cento dei comuni siciliani. I fondi stanziabili per i piani di sviluppo locale provengono dall'Asse 4 del Psr Sicilia 2007/2013, dedicato all'attuazione dell'approccio "leader". La dotazione finanziaria complessiva e' di 164,6 milioni di euro ( di cui 126,6 di spesa pubblica). I Gal promossi sono quindici: Peloritani, terra dei miti e della bellezza (7,28 milioni), I.s.c. Madonie (7,74 milioni), Terre dell'Etna e dell'Alcantara (9,4 milioni), Golfo di Castellamare (6,5 milioni), Kalat (8,6 milioni), Terre del Nisseno (7 milioni), Metropoliest (8 milioni), Etna (7,3 milioni), Rocca di Cerere (8 milioni), Natiblei (6 milioni), Terre Normanne (8,33 milioni), Leader Sicilia centro meridionale (8,6 milioni), Eloro (6,5 milioni), Elimos (6,37 milioni), Sicani (8,7 milioni). Esclusi soltanto due progetti: il Gal Nebrodi Plus (per la "scissione del partenariato con il conseguente venir meno della sua originaria composizione") e Isole di Sicilia (poiché l'importo del finanziamento richiesto e' maggiore del massimo consentito e la successiva memoria di riesame e' pervenuta oltre i termini previsti dalle disposizioni attuative). La graduatoria libera risorse per oltre 104 milioni di euro sulla complessiva disponibilità 164 milioni. "Non perderemo neanche un centesimo - spiega l'assessore Titti Bufardeci - e dopo questo primo importante passo avvieremo una rimodulazione per consentire ai territori esclusi di procedere alla creazione di iniziative delicate e decisive per il rilancio del tessuto socio - economico delle nostre aree rurali" "Con questa procedura - spiega l'assessore - vengono attivate risorse in grado di dare una spinta propulsiva alle aree rurali depresse della nostra regione. Con i piani di sviluppo locali potranno essere attivati servizi immateriali nel settore delle fonti rinnovabili, della micro imprenditorialità, nel turismo locale e relazionale e nel sostegno all'agroalimentare d'eccellenza".
Oltre 36 milioni di euro invece sono stati previsti per migliorare la viabilità fra le aziende agricole dell'isola.
Sono stati messi in campo dal Dipartimento interventi infrastrutturali in agricoltura della Regione siciliana. Con decreto del dirigente generale sono state, infatti, approvate e pubblicate le graduatorie definitive della prima sottofase della Misura 125 A del Piano di Sviluppo rurale 2007/2013. La misura e' relativa alle reti di trasporto, "opere di viabilità interaziendale". La misura ha una dotazione finanziaria di 36,5 milioni di euro con un coofinanziamento a carico del Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) pari al 44,34 per cento. La graduatoria, disponibile sul sito internet della Regione siciliana (sezione agricoltura) comprende 46 interventi ammessi e due ritenuti non ammissibili.
Un problema, quello della viabilità rurale, ben noto anche a Sciacca, basta recarsi in contrada Piana Scunchipani, in contrada Santa Maria, in contrada Raganella. Molte aree periferiche della città sono simili più a delle mulattiere, piene di buche, pericolosissime, con scarsa o nulla illuminazione, con erbacce fin dentro la carreggiata e spesso con guardrail ormai inutili perché vetusti. Va bene che i fondi per gli enti locali ormai sono miseri e ridotti al lumicino ma dovrebbe essere garantita la minima sicurezza di tutti gli utenti dei veicoli a motore. Specie in inverno poi, con le piogge, più che strade occorrerebbe parlare di fanghiglia informe. Anche questo rientra nella crisi dell’agricoltura locale. Sono tutte componenti della stessa faccia. Mentre dal ministero e dalle commissioni europee si deciderà a breve cosa fare di un comparto ormai al collasso ma che non vuole scomparire come già successo con la zootecnia.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

sabato 10 luglio 2010

Messaggio di Padre Alex Zanotelli: "Un referendum per avere l'acqua pubblica"

"Non solo un referendum, nasca un movimento di opinione che difenda sempre l'acqua e tutti beni primari per la vita dell'uomo. Usciamo dall'agonizzazione che ci è stata imposta" (Alex Zanotelli)

Buon ascolto

venerdì 9 luglio 2010

Salvatore Borsellino: "Ecco com'è cambiata la mia vita dopo il 19 luglio 1992"

di Martina Miliani -

Parla tutto d’un fiato Salvatore Borsellino. E soprattutto ringrazia, per la possibilità che gli abbiamo dato...
...di raccontare questa storia: “Sa non sono molto bene accetto da certa stampa, mi hanno dato del sovversivo”.
Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, parla di stragi di Stato, di
equilibri politici e di agende rosse che scompaiono improvvisamente.
Parla di illusioni, ma anche della voglia di continuare a lottare per
ottenere la verità, su quella strage fa gli ha portato via il
fratello. Parla anche di speranza, Salvatore Borsellino: spera che la
morte di Paolo non sia stata vana.

Cos’è cambiato nella sua vita da quel 19 luglio?

“E’ cambiata molto la mia vita. Ma ho attraversato diverse fasi da
allora. Fino al ‘97, vedendo la reazione della società civile e
delloStato alla strage, nutrivo la fortissima speranza che la morte di
miofratello fosse almeno servita a cambiare le cose. Poi ho capito
cheera tutta un’illusione: spenta, la reazione della società civile,
fasulla, quella dello Stato. Ma dal 2004 ho ricominciato a
parlare:avevo la certezza che la strage di via d’Amelio non fosse una
strage di mafia ma una strage di Stato”.

Quindi cosa ha pensato quando sono arrivate le dichiarazioni di Spatuzza e Ciancimino?

“Ho nutrito una profonda gratitudine verso le procure di Caltanissetta,
Firenze e Palermo. E’ nata in me una profonda speranza nei
collaboratori di giustizia, ma soprattutto in quei magistrati che li
stanno ascoltando, che stanno procedendo senza paura nonostante le
intimidazioni del capo dell’esecutivo”.

Cosa si sa davvero di via D’Amelio?

“Ho letto molti libri di giornalisti che parlano della trattativa tra
mafia e Stato, che si è svolta durante il periodo delle stragi. Io sono
convinto che mio fratello sapesse della trattativa, e conoscendo Paolo
sicuramente si sarà messo di traverso. Inoltre sono sicuro che il primo
luglio del 1992 quell’incontro con Mancino c’è stato, nonostante lui
continui a negarlo. C’è scritto nell’agenda grigia di Paolo. Lo Stato
doveva eliminare l’ostacolo alla trattativa intavolata nel momento in
cui si stava attuando in Italia l’ennesimo processo, dirompente per
l’opinione pubblica, di cambiamento degli equilibri politici. E in
questi casi, a scatenarsi sono le stragi di Stato”.

Cos’è il popolo delle agende rosse?

“E’ un movimento spontaneo, del quale fanno parte anche Sonia Alfano,
la figlia di Beppe Alfano morto ammazzato dalla mafia, e Benny
Calasanzio, nipote di due imprenditori anche loro uccisi nell’arco di
sei mesi dalla criminaità organizzata, proprio nel periodo delle
stragi. Abbiamo iniziato a muoverci nelle scuole e tra la gente, per
sensibilizzare l’opinione pubblica alla piaga della criminalità
organizzata. Alcuni giovani che abbiamo incontrato, hanno deciso di
unirsi a noi. Sono giovani non politicizzati, un gruppo trasversale,
che ha deciso di lottare con noi per ottenere giustizia e verità. Il
nostro più grande sostegno va ai magistrati che si adoperano per
questo, nonostante le minacce da parte del governo. La prossima
manifestazione sarà il 17, 18 e 19 luglio. Cercheremo di impedire la
profanazione di via d’Amelio da parte di quei politici che con
ipocrisia vengono a deporre corone di fiori”.

Il 17 febbraio del 2009 la Corte di Cassazione si è pronunciata
sull’agenda rossa: non ci sono prove che Paolo Borsellino l’avesse con
sè quel giorno, e con molta probabilità è andata distrutta
nell’esplosione.

“L’agenda rossa è il simbolo di questo movimento, il simbolo di
giustizia e di verità. L’arrivo di questa sentenza è una pietra tombale
sulla giustizia.Non si è mai arrivati ad una fase dibattimentale di
questo processo. Delle foto provano che il colonnello Arcangioli aveva
con sè la borsa mio fratello, nei momenti successivi alla strage.
Agnese, la moglie di Paolo, ha testimoniato lei stessa di aver visto
mio fratello quel giorno prendere l’agenda rossa, dalla quale non si
separava mai. Ho chiesto che Agnese, e tutti i familiari di Paolo
venissero incriminati per aver mentito, o per aver fatto sparire
l’agenda, perchè noi saremmo stati gli unici a poterla avere. Ho
chiesto che venissimo processati, ma non è successo nulla”.

Giorgio Napolitano si è rammaricato delle ombre che, nonostante i
processi arrivati a sentenza, continuano a permanere sulla strage di
Ustica. Perchè secondo lei è così difficile arrivare alla verità in
Italia?

“Dietro queste stragi ci sono sempre pezzi deviati dello Stato che
occultano notizie, depistano. Ustica, il caso Moro, Piazza Fontana,
Piazza delle Logge. Non si arriva alla verità a causa di apparati di
disinformazione, che continuano a nasconderla”.

http://www.antimafiaduemila.com/content/view/29241/48/

giovedì 8 luglio 2010

Sprechi a Palazzo Chigi. Sacrifici, lacrime e sangue... altrui

C’è crisi alla presidenza del Consiglio dei ministri. Così, per quest’anno, il bilancio di previsione è stato sforato solo di oltre un miliardo e mezzo di euro. Per la precisione di un miliardo, 592 milioni, 238 mila e 740 euro. Miracoli dell’autonomia di gestione, che, fissato un budget per l’anno in corso, delega poi il Segretariato generale a ripartire le diverse poste tra le cosiddette “missioni” dei dipartimenti e dei ministri “senza portafoglio”.

Per il solo “funzionamento” la stima inizialmente fornita dal Segretario generale di Palazzo Chigi ammontava a poco più di 360 milioni di euro (363.626.572) . Nel conto finale sono poi diventati oltre 615 milioni di euro (616.996.255), con un aggravio di spesa di 253 milioni e spicci. Oltre al caso eclatante della neo-ministro Michela Vittoria Brambilla, che è riuscita a spendere per il turismo circa 24 volte il suo budget, passando da 600 mila a 15 milioni di euro, in termini percentuali sono stati i colleghi Carfagna e Brunetta a sfondare i tetti concordati. La prima ha speso quasi cinque volte il milione e mezzo di euro di cui disponeva (sulla cifra ha pesato l’istituzione dell’osservatorio per la pedofilia). Il secondo quasi otto volte i 737.352 euro destinati a “Innovazione e tecnologie”. In cifra assoluta il funzionamento ha però visto l’aggravio di spesa maggiore per il funzionamento proprio per le spese del segretariato generale della Presidenza: rispetto alla previsione iniziale ha sforato di 142 milioni di euro. Tra questi figurano 15 milioni e mezzo di euro spesi per il raduno degli Alpini a Latina (5 milioni) e i XVI Giochi del Mediterraneo, inseriti, con un certo sforzo di fantasia, nel quadro normativo delle “misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi”.

L’altro salto tra quanto si prevedeva di spendere e quanto poi si è speso, è alla oramai nota voce “Protezione civile”. La struttura che fa capo a Guido Bertolaso ha speso 141.884.213 euro, contro i 63.006.000 previsti. Si badi bene, però, che non parliamo della spesa complessiva, che, spinta anche dal terremoto, ha raggiunto per il 2009 una cifra ben oltre il miliardo di euro, ma della spesa per il solo “funzionamento”.
Tra i decreti di “variazione” del bilancio relativi alla Protezione Civile si annotano i 100 milioni di euro stanziati per gli “Interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare la grave situazione di pericolo in atto nell’area archeologica di Roma e provincia”, le diverse tranche per l’emergenza del sisma abruzzese per una cifra complessiva che supera il miliardo di euro e poi fondi a emergenze passate e presenti, dai 50 milioni di euro per gli “eventi atmosferici avversi dell’ultimo triennio” ai 20 milioni per l’alluvione della provincia di Messina.

Ritornando ai ministri poco virtuosi, ecco spuntare il milione e ottocentomila investito (oltre i 4.117.000 previsti) per le Politiche Antidroga che nel governo sono in capo al sottosegretario Carlo Giovanardi. Sottosegretario che invece non ha “sgarrato” sulle “politiche per la famiglia”: 442.800 euro erano previsti, e tanti ne sono stati spesi. Non tutti, infatti, a Palazzo Chigi, hanno buttato la calcolatrice. La notizia potrà sorprendere, ma diversi sono anche i ministri “virtuosi”. Elio Vito, ad esempio, che ha la delega ai Rapporti con il Parlamento 924.700 euro doveva spendere e 924.700 euro ha speso. Così come anche Raffaele Fitto, agli Affari Regionali, non ha sforato il budget di 2.733.960. Addirittura sulla “semplificazione normativa” il ministro Roberto Calderoli è riuscito a risparmiare un milione di euro. Sui 3 milioni e mezzo previsti, ne ha spesi 2.477.000. Anche sullo Sport si sono tagliati 100mila euro. Ma alla fine il conto finale è quello che è: un miliardo e mezzo oltre la previsione. (Il Fatto Quotidiano)

mercoledì 7 luglio 2010

Nel segno di Falcone, Borsellino... e Saviano

“Temo che la magistratura torni alla vecchia routine: i mafiosi che fanno il loro
mestiere da un lato, i magistrati che fanno più o meno bene il loro
dall’altro, e alla resa dei conti, palpabile, l’inefficienza dello
Stato”. (Giovanni Falcone)

"Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il
sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perche' e' in cio' che
sta l'essenza della dignita' umana. ( Paolo Borsellino)

Saviano a El Pais: “L’Italia è un paese cattivo, sto pensando di andarmene”
di Redazione Giornalettismo

Lo scrittore in un’intervista rivela che potrebbe trasferirsi all’estero: “Per la gente il nemico non è il sistema, ma chi lo combatte”. “Italia es un paìs malvado para vivir”: Roberto Saviano, in un’intervista a Lola Galan del Pais, si sfoga dopo le polemiche degli ultimi mesi sul suo ruolo di scrittore antimafia e sulle polemiche con Berlusconi, senza mai nominarlo. Ma soprattutto, rivela di aver voglia di andarsene via: “Qui se hai un lavoro, o se riesci nella vita, la gente pensa che tu sia un raccomandato. E si vivono troppi anni senza avere i diritti garantiti”.

VIVERE SOTTO SCORTA - L’articolo comincia ricordando i cinque milioni di copie vendute del suo romanzo Gomorra, e la sua vita sotto scorta: “E’ il prezzo del successo. Sono usciti molti libri in Italia sulla Mafia, alcuni di alta qualità, ma la differenza è che la mia storia ha avuto un successo enorme. In caso contrario, nulla sarebbe accaduto. A volte penso che sto pagando un prezzo alto, ma perché continuo a scrivere. Non voglio diventare un “mafiologo” o un simbolo che viaggia il mondo per testimoniare. Non ho nemmeno paura di morire: ho parlato della mia morte così tante volte che ormai mi sembra una cosa che non mi riguarda. Ho paura di continuare a dover vivere così”. Cioè, sotto scorta e minacciato, in continuo pericolo di vita.

ANDARSENE DALL’ITALIA? – Tanto che Saviano dice anche di star cominciando a pensare di cambiare paese. “Sto pensando di andarmene. Spagnoli e francesi vedono l’Italia come un paese pieno di belle donne e bei paesaggi, ma non è così: in Italia si vive male, è un paese ‘feroce’”. Perché? “Perché qui in Italia se sei perseguitato da un sistema, prima o poi la gente comincia a pensare che tu stia facendo la vittima. Per la gente il nemico non è il sistema, ma l’individuo che è riuscito a fare qualcosa nella vita. Se lavori, si chiedono chi ti ha raccomandato. Se lavori in televisione, pensano che qualcuno ti ci ha ‘infilato’. E nell’80% dei casi è così, ma la gente si sente legittimata a pensare che questo accada sempre. E’ la nostra frustazione”.

IL PROBLEMA DEL PAESE – Saviano ritiene poi che abbia più impatto sulla vita dei singoli i vizi endemici dei paesi. Nel caso dell’Italia sarebbe la mancanza endemica del rinnovamento. “Se si guarda una politica francese, inglese o spagnola, ogni 10 anni ci sono facce nuove. In Italia, no. Ci sono paesi come la Romania, la Macedonia, Serbia e Grecia, che hanno la medesima politica dal10 anni. Ma nessun altro paese ha gli stessi politici stessi per 20 anni, come capita da noi”.

lunedì 5 luglio 2010

Mentre dormi...



Il video ufficiale di "Mentre Dormi" il primo singolo estratto da "Quindi?" il nuovo album di Max Gazzè in uscita il 4 Maggio e colonna sonora di Basilicata Coast to Coast

domenica 4 luglio 2010

Porto, ittico conservieri, erosione della costa: fondi FEP in arrivo a Sciacca

Dopo il finanziamento degli interventi in piazza La Rosa alla Perriera e per la realizzazione di un’area verde in contrada Isabella utilizzando fondi comunitari e previsti nell’ultima finanziaria regionale, nuovo finanziamento al Comune di Sciacca per la realizzazione di nuove infrastrutture al porto peschereccio. È quanto è stato reso noto nel corso di una conferenza stampa in sala Giunta alla quale sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco Vito Bono, l’assessore ai Servizi a Rete Gianfranco Vecchio, il parlamentare regionale del Pd Vincenzo Marinello ed il consigliere comunale Francesco Salvatore Fiorino, componente della terza Commissione consiliare Lavori Pubblici e Urbanistica e buona parte del gruppo consiliare del Partito Democratico tra cui il segretario Giuseppe Coco.
Il finanziamento, per un importo complessivo di 273 mila euro, consentirà l’esecuzione dei “Lavori di realizzazione del nuovo impianto di illuminazione lungo il molo di levante del porto e il completamento degli arredi portuali” per l’erogazione di acqua e luce con moderne colonnine funzionanti con schede magnetiche.
Nel dettaglio si tratta precisamente di quasi 53mila euro per gli scavi a sezione obbligata (opere edili, impiantistica e manutenzione straordinaria), 113mila euro per il rifacimento dell’impianto di illuminazione e dell’impianto elettrico, 69mila euro per le colonnine erogatrici di servizi, 9mila euro per il ripristino della banchina e 29mila euro a disposizione dell’amministrazione. Il progetto è stato finanziato al 100% attraverso i fondi FEP e Sciacca è uno dei 15 comuni siciliani ad aver ottenuto questo tipo di finanziamento.
L’intervento, reso possibile anche grazie al protocollo d’intesa stipulato tra l’amministrazione comunale e il genio civile opere marittime, dimostra “la perfetta sinergia d’intenti tra la rappresentanza parlamentare alla regione (il deputato Vincenzo Marinello), l’amministrazione comunale e il genio civile opere marittime” ci tiene a sottolineare l’assessore Vecchio.
Il sindaco Vito Bono e l’assessore Gianfranco Vecchio esprimono “viva soddisfazione per il finanziamento ottenuto ed un ringraziamento al deputato regionale Vincenzo Marinello e al consigliere comunale Francesco Fiorino per il ruolo svolto nel seguire l’importante progetto fino al raggiungimento del finanziamento finale”.
“L’intervento – dichiarano il sindaco Vito Bono e l’assessore Gianfranco Vecchio – ci consentirà di rendere più moderno secondo gli standard dei porti europei, con servizi innovativi. L’opera discende dalla convenzione che l’Amministrazione comunale ha stipulato nell’ottobre del 2009 con il Genio Civile Opere Marittime per la Sicilia, convenzione finalizzata alla redazione del Piano Regolatore del Porto. L’incarico affidato prevede la progettazione esecutiva di diversi interventi: opere marittime e portuali ma anche opere finalizzate alla messa in sicurezza e alla difesa della fascia costiera, interessata da un forte fenomeno erosivo”.
“Anche i prossimi bandi europei saranno aggrediti con altri progetti ed interventi” dichiara Vito Bono. Il sindaco si è detto “fiducioso per il finanziamento di altri progetti su cui l’Amministrazione comunale ha lavorato nel primo anno di attività”. “Si tratta – ha detto il sindaco – di 29 progetti per un importo complessivo di circa 70 milioni di euro per la realizzazione di altri importanti opere pubbliche tra cui interventi per la tutela di alcuni tratti della nostra costa contro il fenomeno dell’erosione, in particolare nelle zone di San Giorgio, Stazzone e Capo San Marco”.
Mentre, a quanto pare, a breve sarà ufficializzato il finanziamento degli interventi posti in essere per la salvaguardia di Coda della Volpa e del litorale di Cammordino, anch’esso vittima dell’erosione e degli agenti atmosferici.
Nel corso della conferenza stampa, il deputato regionale Vincenzo Marinello ha parlato di altrifinanziamenti di cui beneficerà la città di Sciacca nel settore ittico-conserviero. “Sono stati ammessi a finanziamento – ha comunicato Vincenzo Marinello – 12 progetti presentati da aziende private saccensi per un importo complessivo di 2 milioni e 200 mila euro, su un investimento totale di 3 milioni e mezzo. La misura è la 2.3 del Fep 2007/2013 relativo a ‘Investimenti nei settori della trasformazione ed della commercializzazione’. I progetti avranno un contributo del 60 per cento sull’importo totale dell’investimento. Questo a testimonianza del mio costante impegno politico per Sciacca. Io parlo poco e appaio poco. Sono per la politica del fare. Tra gli ammodernamenti al porto e gli interventi per gli ittico conservieri arriveranno in totale a Sciacca due milioni e mezzo di euro”.
Una boccata d’ossigeno dunque per gli ittico conservieri per i quali da anni si ripete, ciclicamente, l’annoso problema degli scarichi. Si istituirà nei prossimi giorni un tavolo tecnico tra le parti per verificare la possibilità di scaricare direttamente nella rete fognaria una volta che saranno ultimati i lavori del Parf. Insieme a questi finanziamenti già esecutivi, potrebbe essere posta la parola fine, in modo definitivo, per buona parte delle industrie, questa vicenda.
“Non si può combattere la disoccupazione a parole – ha dichiarato Vito Bono – occorre portare finanziamenti a Sciacca e realizzare progetti. Portare finanziamenti significa anche portare lavoro. Consegneremo a Vincenzo Marinello lo schema di tutte le iniziative già presentate alla regione e alla comunità europea affinchè possa monitorare costantemente l’iter burocratico e riuscire a portare nuovi fondi a Sciacca”.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

venerdì 2 luglio 2010

Prevenire il diabete. Manifestazione a Sciacca e in altri comuni siciliani

I malati di diabete nel circondario agrigentino sono tantissimi e gli ultimi dati raccolti annunciano numeri in aumento. La prevenzione e i periodici controlli restano armi fondamentali per contrastare una delle malattie più note dell’ultimo secolo. Sensibilizzare la popolazione sui rischi legati al diabete, sull’importanza del controllo della patologia e sugli strumenti che ne consentono la prevenzione. Questi gli obiettivi dell’iniziativa promossa dall’assessorato della salute della regione siciliana e supportata dalla “Campagna BCD”. La manifestazione è approdata anche a Sciacca, in piazza Scandaliato, dove l’equipe guidata dal Dott. Russo ha eseguito numerosissime visite di controllo. Tanti coloro i quali si sono messi in fila, sin dalle prime ore del mattino, per “approfittare” del consulto specialistico gratuito. L’inziativa è stata promossa anche a Mazara del Vallo, Gela, Enna, Bagheria, Cefalù, Siracusa, Milazzo, Modica e Caltagirone.Si è puntato molto sul fatto di favorire la conoscenza della malattia, della glicemia, dell’emoglobina glicata e della pressione arteriosa. Inutile ribadire che una buona prevenzione parte anche a tavola attraverso una sensata e corretta alimentazione. Piazze dunque pacificamente invase da veri e propri ambulatori con medici diabetologi pronti a fornire tutta l’assistenza del caso attraverso anche opportuno materiale informativo e di comunicazione.
E’ stata effettuata nel dettaglio l’analisi della glicemia e il controllo dell’emoglobina glicata. La scelta dei due test non è stata casuale: l’insieme dei due valori infatti rappresenta oggi il mezzo più efficace per affermare che il diabete è controllato. Secondo i dati di uno studio realizzato da SIMG nel 2007, il 47% delle persone con diabete ha valori di emoglobina glicata entro la soglia considerata del 7%.
Buon Compenso del Diabete (BCD) significa anche limitare il rischio di infarti ed ictus e danni alle arterie dei reni, delle gambe e degli occhi. Il diabete purtroppo è una malattia sempre più diffusa in Italia ed in Sicilia, sintomo spesso dell’opulenza della nostra società. Le tappe siciliane del progetto vedono il coinvolgimento e la collaborazione della classe medico-scientifica, degli operatori della sanità, delle associazioni di volontariato e di tutti i mezzi di comunicazione che operano sul territorio.
Nel dettaglio questa iniziativa è stata promossa dall’International Diabetes Federation con l’Associazione Medici Diabetologi, con la Società Italiana di Diabetologia, con l’Associazione Italiana Diabetici e FAND e che ha ricevuto il patrocinio del ministero della salute. Hanno contribuito FEDERFARMA, OSDI, SIBIOC, SIMEL e SIMG oltre ad alcune associazioni diabetici locali.
Molta importanza ha dato l’assessore regionale alla sanità Massimo Russo a questa iniziativa. “Stiamo investendo sulla prevenzione e questo sta portando buoni frutti. Con l’imminente realizzazione dei Punti Territoriali di Assistenza prevediamo per questo tipo di pazienti uno sportello dedicato che permetterà percorsi più facilitati.
Il diabete dunque è una malattia cronica che provoca un aumento della concentrazione di uno zucchero, il glucosio, nel sangue. Responsabile di questo fenomeno è un difetto nella produzione di insulina, un ormone secreto dal pancreas, fondamentale per il metabolismo degli zuccheri.
Il diabete può essere di due tipi. Quello di tipo 1 colpisce bambini e adolescenti, è caratterizzato dal rapido calo della produzione di insulina fino alla completa assenza. Si può curare con una dieta controllata, regolare attività fisica e iniezione di insulina. Il diabete di tipo 2 invece si manifesta dopo i 40 anni d’età in soggetti con problemi spesso di obesità. Il pancreas produce insulina in modo anormale e il corpo non riesce ad utilizzarla in modo efficiente. Si può intervenire con dei farmaci da assumere per via orale e con la dieta. Qualora le terapie orali non siano più sufficienti, si procederà anche in questo caso alla somministrazione di insulina, programmata sempre in accordo col medico curante.
Infine c’è anche il diabete gestazionale che colpisce le mamme in attesa. La causa è sempre quella del non corretto funzionamento dell’insulina. Spesso questa forma di diabete scompare con la nascita del bebè, altre volte può ripresentarsi nello stesso soggetto, più in là nel tempo.
Come sempre è fondamentale una diagnosi precoce e la prevenzione. Per questo sono e continueranno ad essere importantissime queste giornate dedicate ai controlli e al diabete. La prevenzione è, per tante malattie, la miglior medicina.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"