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giovedì 9 settembre 2010

Niente di personale. Tra rimpasti (non solo a Sciacca) e la "nuova" politica del Pallottoliere

Si continua a parlare della possibilità di un nuovo rimpasto per la giunta Bono. IL quadro politico del resto è pieno di rimpasti, dalla provincia di Agrigento fino ad arrivare a Roma. Alta politica? No, la conta. Il vecchio caro pallottoliere insomma.


Niente di personale. Sembra essere questo il messaggio lanciato dalla sezione locale del Partito Democratico all’ultimo assessore tecnico rimasto all’interno della giunta Bono Antonino Turturici.
Più che altro lo stesso messaggio è stato fatto recapitare forte e chiaro anche al sindaco Vito Bono. Niente di personale, l’assessore ha ben lavorato, ha svolto egregiamente le istanze di sua competenza ma ha terminato il proprio lavoro, è arrivato il momento di chiudere la fase tecnica e ricominciare con la fase prettamente politica. Questo il succo del discorso.
Un po’ quello che era successo col già defenestrato Ignazio Piazza: niente di personale, ha fatto bene però tocca a Fazio. Da allora, per inciso, non è stata più assegnata la delega alla pesca trattenuta dal sindaco. Evidentemente a Sciacca, città marinara e che dovrebbe vivere soprattutto di prodotti ittici, non serve uno specialista del settore. E’ un po’ come se a Venezia, Roma o Firenze non ci fosse bisogno dell’assessore ai beni culturali. Ma tant’è. Oppure probabilmente il settore pesca a Sciacca va così bene che non serve niente e nessuno: probabilmente i pescatori hanno superato la crisi innescata dall’entrata in vigore del Regolamento Mediterraneo e il mercato ittico funziona a pieno regime.
La fase tecnica dicevamo. I commenti sulla stessa si sono sprecati nell’ultimo periodo. Buon punto di partenza per alcuni, esperienza da non ripetere per altri. La vecchia storia dei Luna e dei Perollo.
Tutti ripetono che le alleanze si fanno sui programmi e sul rispetto degli stessi, poi, alla fine, subentra quasi sempre il caro vecchio pallottoliere. L’Mpa ha Brunetto, Sabella e Montalbano (anche se gli ultimi due non ufficialmente, non si è capito mai poi perché) mentre il Pd ha Fazio e Vecchio. 3 a 2. Perché? Di conseguenza è stata chiesta la testa dell’uomo di fiducia del sindaco, l’assessore Turturici. E non sarà per nulla semplice convincere Vito Bono a privarsi della competenza dell’avvocato Turturici tant’è che le trattative proseguono oramai da giugno.
Naturalmente noi adesso in questa sede stiamo un po’ semplificando la questione senza tenere conto di tutti gli intrecci politici ma il nocciolo della questione sembra proprio questa.
Per quanto riguarda l’assessore Fazio poi il discorso sembra essere diverso. Qualcuno dice che anche lui potrebbe essere sostituito, qualche altro invece ipotizza soltanto un alleggerimento delle deleghe sulle spalle del giovane pdino.
I nomi? Circolano sempre gli stessi: Fabio Leonte, Paolo Mandracchia passando poi per la componente femminile di cui la giunta è sprovvista. In quel caso le opzioni si restringerebbero a Mariolina Bono o Tiziana Russo.
In ballo c’è sempre la spinosa problematica della Lista Democratica che non riuscì ad entrare in consiglio comunale per due voti.
Intanto la politica e tutti gli operatori locali sono rimasti in vacanza per un bel po’: da fine luglio a fine agosto pochissime le uscite ufficiali da parte di tutti. Le vacanze in Sicilia sono ancora bipartisan. Mare, solo, estate e famiglia per tutti. I tempi dunque si sono allungati, diciamo così, anche per esigenze balneari come del resto in qualsiasi contesto. Tornando al pallottoliere, è divenuta la moda del momento. A tutti i livelli. Alla provincia di Agrigento sono 2 mesi che stanno facendo la conta: questo si, questo no, questo si, questo no. E intanto intere problematica sono state lasciate alla deriva nonché le manifestazioni estive che hanno ricevuto ben pochi aiuti provinciali. Alla regione, Raffaele Lombardo sta per approdare alla sua versione Quater. Inaugurato dunque un nuovo tipo di assessore, quello a termine. Dopo 3-4 mesi scade ed il prodotto va sostituito. Chissà con quali risultati poi. Cosa si può produrre se ogni tot mesi si deve lasciare incompiuto un progetto. Enigmi da sottoporre a Voyager del bravo Roberto Giacobbo.
Per non parlare del governo nazionale. Lì l’estate è stata a dir poco fresca, troppe correnti… La maggioranza, pallottoliere alla mano, da tempo proceda alla conta tra berlusconiani e figiani. Poi si pensa al governo tecnico, poi si ipotizza l’approdo dell’Udc, poi Bossi vuole un governo tutto per sé. Insomma, lo stesso premier ipotizza elezioni anticipate.
Qual è il dato comune tra tutte queste esperienze politiche?
L’elezione bulgara.
Com’è possibile che governare sia diventato impossibile quando si viene eletti con una maggioranza pressocchè assoluta? E’ successo a Sciacca ma soprattutto alla provincia di Agrigento, alla Regione e al governo nazionale. Tutte vittorie schiaccianti. Senza attenuanti per gli sconfitti. Eppure l’instabilità regna sovrana. Il bipolarismo spinto non doveva servire anche, se non soprattutto, a lenire questo problema?
D’Orsi e Lombardo continuano a rimpastare mentre Berlusconi e Bono sono sulla via, in attesa di capire verso quale direzione muoversi. Certo, problematiche diverse. Ma identica instabilità. Tutti che cercano di accontentare tutti mentre alla fine si finisce con lo scontentare tutti.
E nel frattempo cosa succede in città, in provincia, in Sicilia, in Italia? Problemi su problemi. Rimpasti su rimpasti. Poltrone su poltrone. Pallottolieri su pallottolieri.
Ma tranquilli, in fondo non è niente di personale.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

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