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sabato 4 settembre 2010

Danneggiata l'isola ecologica di Ribera. Pace: "Le famiglie educhino alla legalità"

Fiamme presso l’isola ecologica gestita dalla Sogeir ATO AG1 a Ribera. Si tende per l’ipotesi dolosa. Chi è stato e perché? Una bravata o l’intento di determinare disservizi anche in provincia di Agrigento?

Le fiamme dunque hanno avvolto parte dell'isola ecologia sita in una zona periferica di Ribera, precisamente in contrada Scirinda, nel quartiere di cozzo di Mastro Giovanni.
La struttura non ha subito danni ingenti e gli operatori potranno continuare a lavorare senza problemi.
Gli stessi operai della Sogeir stanno procedendo in questi giorni alla bonifica ed alla pulizia dell'area.
Oltre ai vigili del fuoco, sono intervenuti i carabinieri di Ribera che stanno effettuando tutti i rilievi e le indagini del caso al fine di poter accertare se si tratti di un incendio di natura dolosa o accidentale.
A tal riguardo utili potrebbero essere le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza site nell'isola ecologica da qualche tempo, ossia da quando alcuni furti erano stati perpetrati presso gli uffici amministrativi della Sogeir adiacenti ed interni alla struttura.
Dopo i 4 mezzi dati alle fiamme nel 2007 a Ribera, gli altri due autocompattatori bruciati nel 2009 tra Montevago e Santa Margherita di Belice e l'incendio del centro comunale di raccolta dei rifiuti differenziati di Sciacca dello scorso 1 agosto, per il quale le indagini sono tuttora in corsa e dove parrebbe maggiormente probabile la causa accidentale delle fiamme, un altro incendio quindi a Ribera.
Se dovesse essere accertata la natura dolosa degli ultimi due casi, non si potrebbe più non parlare di nuovi atti intimidatori ai danni della Sogeir ATO AG1.
E del resto per quanto riguarda il caso del centro crispino, sembrano non esserci pochissimi dubbi sulla dolosità dell'incendio che ha distrutto parte dell'isola ecologica gestita dalla Sogeir.
Le fiamme hanno preso il via infatti in prossimità dell'inferriata che costeggia il centro di raccolta, le serrature del cancello di ingresso del deposito invece non sono state forzate, segno che, probabilmente, qualcuno abbia approfittato della notte per avvicinarsi al perimetro del centro di raccolta, indisturbato e senza compiere effrazione. L’isola ecologica si trova in periferia, in una zona non particolarmente transitata né densamente abitata. Al cospetto l’isola ecologica di Sciacca si trova in pratica a centro città.
Le indagini sull'episodio accaduto nella notte a cavallo tra domenica e lunedì alle tre e mezzo del mattino circa sono condotte dal tenente Alessandro Vergine dei carabinieri di Ribera.
Probabilmente attraverso le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianze poste all'interno dell'isola ecologica sarà possibile risalire ai responsabili dell'accaduto.
Le fiamme hanno distrutto due scarrabili che contenevano prodotti tessile e rifiuti, danneggiato un capannone, bruciato diversi elettrodomestici, cartoni e spazzatura di vario genere. Solamente il pronto intervento dei vigili del fuoco di Sciacca, giunti sul posto un quarto d'ora dopo il fatto, ha evitato che l'isola ecologica subisse danni peggiori fino a limitarne la piena funzionalità. Non hanno preso fuoco infatti i tanti pneumatici riposti in un altro angolo dell’isola, tantissimi elettrodomestici si sono “salvati” nonché due piccoli mezzi della società d’ambito e gli uffici.
Nel caso in cui fosse accertata, oltre ogni ragionevole dubbio, la dolosità degli episodi, sarebbe chiaro l’intento: determinare disservizi, difficoltà nella quotidianità del lavoro, rischi per il personale addetto, insomma minare la credibilità della società d’ambito.
Il presidente di Sogeir Vincenzo Marinello naturalmente si è detto molto amareggiato dell'accaduto e sottolinea come proprio a Ribera, sarà soltanto un caso, la società d'ambito abbia subito nel tempo i più gravi danneggiamenti ed atti intimidatori. Di chi si tratta? E perché?
Ed è proprio il sindaco di Ribera Carmelo Pace a prendere posizione esprimendo sostegno e solidarietà alla Sogeir, parlando di episodi gravi e non di bravate ed auspicando che i responsabili vengano presto assicurati alla legge.
Sembrano inopportune al giorno d’oggi ulteriori commenti. Le indagini devono fare il proprio corso. Tuttavia appare chiaro come qualcosa non quadri, come qualcuno voglia fomentare e produrre situazioni di emergenza, disagi.
L’aumento costante in percentuale del porta a porta, la raccolta differenziata, i premi ai comuni ricicloni raccolti dall’ATO Ag1 negli anni, la continua opera di sensibilizzazione in merito al rispetto dell’ambiente e del territorio, le strade prive di spazzatura e con i cassonetti svuotati (a differenza di quanto recentemente accaduto nel napoletano e nel palermitano), l’impianto di compostaggio, una discarica, quella di Salinella, nel quale anche altri paesi non facenti parte dell’Ato AG1 vorrebbero conferire, i costi del servizio tra i più bassi rispetto agli altri Ato siciliani sono tutti obiettivi perseguiti e raggiunti. Di contro l’annosa vertenza economico-contrattuale con la Bono, SAP, SAM che da tempo rivendicano pagamenti arretrati per i lavoratori e che periodicamente torna all’altare della cronaca. Luci e ombre, pregi e difetti come in ogni cosa. Ma le intimidazioni, le minacce, gli attentati, quelli no. Le istituzioni politiche, militari e giudiziarie, ognuno per le proprie competenze, devono salvaguardare impianti e lavoratori. Poiché la Sogeir, società pubblica, gestisce la raccolta della spazzatura in ben 17 comuni della provincia di Agrigento: essa è di tutti. Di ognuno di noi.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

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