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martedì 23 febbraio 2010

Carnevale di Sciacca 2010: In attesa di Maggio...

Anche il mini carnevale di febbraio è passato. Di questa strana edizione invernale priva di sfilate di carri allegorici resteranno sicuramente le polemiche tra le diverse anime politiche e tra le diverse anime che compongono gli operatori del settore carnevale. Per qualsiasi giudizio finale e complessivo naturalmente si dovrà attendere il mese di maggio quando con tre giorni di sfilate e divertimento fuori stagione si completerà la travagliata edizione 2010 della festa.
Si può però già tracciare un piccolo bilancio di queste giornate vissute all’insegna dei revival. Su un dato credo saremo tutti d’accordo. Col maltempo che si è abbattuto a Sciacca e sulla Sicilia tutta in questi giorni qualsiasi festa, come noi tradizionalmente la intendiamo, sarebbe andata a male col ulteriore spreco di fondi pubblici. Il maltempo del resto è stato come da tradizione il vero protagonista di queste serate che tutto sommato sono trascorse all’insegna dell’allegria. Vuoi o non vuoi il clima carnascialesco a Sciacca giunge sempre, seppur raggelato dai venti siberiani che sono soffiati sull’isola nelle ultime settimane.
Sul palco di Piazza Angelo Scandaliato si sono alternati i gruppi musicali proposti da Accursio Scarpitta, da Nanà e da Pasquale Sabella dei Feeling. Il tutto condito da inni che hanno fatto la storia recente e passata del nostro carnevale, dalle esibizioni di qualche sporadico gruppo mascherato e dall’impegno di tutti coloro che, seppur con un badget non fantasmagorico, hanno messo in piedi una manifestazione carina e seguita da tanta gente, soprattutto giovanissimi, le nuove leve innamorate della festa.
Tra gli eventi non si può mancare di citare l’apertura della mostra presso il museo del carnevale collocato in via Salvador Allende. Come si ricorderà il museo era stato inaugurato a maggio 2009 dall’ex sindaco Mario Turturici ma soltanto adesso, quasi un anno dopo, ha preso finalmente vita. Al suo interno è possibile apprezzare circa 90 plastici di carri allegorici realizzati in ceramica dai maestri locali, alcuni elementi in cartapesta superstiti di qualche carro del recente passato, tantissime fotografie di Carnevale scattate e proposte dal gruppo fotografico L’AltraSciacca Foto, costola dell’associazione L’AltraSciacca. Il museo, a quanto pare, sarà aperto tutti i giorni durante il periodo estivo mentre, in attesa di maggio, sarà possibile trovarlo aperto soltanto a giorni alterni. Presso gli stessi locali verrà trasferito qualche ufficio comunale. Oltre all’unione carristi che si augura di poterne fare un fiore all’occhiello della città, anche l’associazione ceramisti si è impegnata per abbellire ed addobbare ancora di più questa struttura. Hanno presentato infatti un progetto per riqualificare anche il parco situato tutto intorno al museo e intendono realizzare alcune mattonelle in ceramica sulle quali apporre a chiare lettere il nome “Museo Del Carnevale”. Ci auguriamo che davvero questo spazio espositivo possa veicolare e migliorare ancora di più l’immagine di una festa secolare ed amata dalla maggior parte dei saccensi.
Detto questo, occorre anche puntare l’attenzione su due fatti negativi. Il primo dato sicuramente dallo spasmodico consumo di alcool da parte dei più giovani i quali evidentemente non si curano se vi siano o meno sfilate di carri. Basta accendere lo stereo e mettere qualche inno, e la bottiglia di vino è bella che pronta. Sono stati diversi i casi di malori e alcune risse hanno funestato il trascorrere sereno della festa realizzata a febbraio. Le stesse forze dell’ordine ammettono che, qualsiasi provvedimento si intenda adottare, è diventato difficilissimo contrastare questo fenomeno. Restrizioni, campagne di sensibilizzazione, educazione a casa, tutto sembra inutile. A carnevale si deve bere e si ci deve stare male, altrimenti non c’è piacere. Non è sicuramente questo il messaggio che gli organizzatori e gli stessi educatori devono lasciar passare. Si ci può divertire anche senza bottiglia in mano. Anzi senza nulla in mano si balla pure meglio!
Altra elemento negativo è la presenza di diversi pupi in cartapesta realizzati per il carnevale di Sciacca riadattati per le feste che si svolgono a Cento ed a Putignano. A quanto pare, non si tratta di una pratica illegale ed è una questione di cui purtroppo si parla ogni anno. Ma tutto questo deve far riflettere chi di competenza. Se la nostra festa fosse organizzata per bene, sicuramente gli operatori del settore non sentirebbero il bisogno di vendere le proprie opere altrove senza nemmeno godere del legittimo copyright. Così Cento fa festa, si pubblicizza, compare sulle reti nazionali, mette su lotterie e giochi a premi con i pupi di Sciacca, tutto questo senza citarci, tutto spacciato naturalmente per produzione artigianale ferrarese. Andiamo proprio bene…
Nelle ultime settimane si è parlato tanto, su proposta del presidente del consiglio comunale Filippo Bellanca, di mettere insieme un pool di esperti per ripensare la festa ed organizzarla con maggior criterio. Buona idea ma occorre fare in fretta. I circuiti turistici si stanno sempre di più allontanando dal nostro territorio per migrare, non verso posti migliori, ma verso luoghi semplicemente maggiormente organizzati e capaci di mettere su imponenti movimenti di marketing e di promozione.
Insomma c’è ancora tanto da fare per questa festa ed abbiamo ancora tanto da imparare. Nell’attesa ci auguriamo che l’edizione di maggio possa essere organizzata con criterio, coinvolgendo di più le maestranze e riportando al centro dell’attenzione il vero protagonista del carnevale: il carro allegorico.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ok al "pool di esperti" ma non vogliamo altri incarichi politici...