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lunedì 2 novembre 2009

Rimpasto in Vista a Sciacca?

Tanto tuonò che piovve. In questa piccola frase possono essere riassunte le ultime vicende interne al Partito Democratico. Dopo mesi di campagne elettorale, fac – simili, incontri, dibattiti, alleanze più o meno tacite e correnti interne ed esterne al partito, si sono concluse le Primarie. Pierluigi Bersani raccoglie l’eredità di Dario Franceschini a livello nazionale, Ignazio Marino fa la sua discreta figura mentre in Sicilia nessuno dei candidati supera la soglia del 50%. La scelta verrà presa quindi dall’assemblea del partito la quale sceglierà tra i due candidati che hanno preso più voti, ossia Lumia e Lupo. A Sciacca il partito ha dato un’altra bella dimostrazione di essere vivo e formato da tantissime persone: sono stati circa 1900 coloro che si sono recati alle urne allestite presso lo stabilimento delle Terme.
Cosa succederà adesso politicamente a Sciacca in seno alla Giunta comunale?
Sono mesi che si ripetono incessanti le stesse parole: “Non siamo ben rappresentati in Giunta” oppure “Aspetteremo l’evolversi delle Primarie e poi si vedrà”.
Adesso finalmente il dado è tratto. Le Primarie si sono concluse, i dati sono definitivi ed il dibattito politico locale può iniziare.
Sono diversi gli esponenti del PD che chiedono il cosiddetto rimpasto delle deleghe assessoriali, un rimpasto da mettere in atto magari a gennaio: il tempo di dare al sindaco Vito Bono la possibilità di riflettere. I probabili candidati ad essere sostituiti sono i tre tecnici voluti fortemente dal sindaco pochi mesi fa, ossia Montalbano al bilancio, Turturici ai lavori pubblici e Piazza all’agricoltura ed alla pesca. Inoltre tra questi tre papabili ve ne sono due più a rischio: Piazza e Turturici in quanto Montalbano sembrerebbe essere fortemente voluto e sostenuto dall’Mpa.
Fino a questo momento il sindaco non ha dato l’impressione di voler cambiare in corsa le carte in tavola e molto probabilmente, affaccendato dai mille problemi di questo paese, non ha avuto ancora modo neanche di pensarci. Sicuramente verranno fatte delle riunioni dove questi discorsi prima o poi prenderanno piede.
Non si tratta naturalmente di valutare negativamente l’operato, seppur breve, dei tre assessori tecnici ma di ottemperare a valutazioni politiche: l’alleato Mpa è stato ben “ricompensato” nonostante la grana e la spina nel fianco rappresentata dal consigliere Turco, il PD invece, a detta dei leader del partito, no. Ha solo un assessore, Gianfranco Vecchio.
Come si ricorderà la nomina dei tre tecnici non era stata solamente una precisa volontà del sindaco ma anche una necessità in quanto Vito Bono ha aspettato più di un mese che il partito si mettesse d’accordo tra le varie correnti ed esprimesse una rosa di nomi papabili. Poi, dati i primi mugugni dell’opposizione e i ritardi nel prendere le decisioni nel partito democratico, il sindaco è andato per la sua strada. Con beneplacito tutto sommato di tutti. Insomma si è tolto da solo le castagne dal fuoco.
Adesso però la situazione è cambiata. E’ giunto il momento di fare valutazioni e scelte politiche e di dare il giusto tributo ad un alleato che è risultato determinante nell’elezione della coalizione di maggioranza. Data però la recente esperienza ci si chiede: dovrà essere il sindaco a scegliere uno o due esponenti interni al pd per farne i nuovi assessori o sarà il partito ad indicare i nomi o una possibile rosa di nomi all’interno della quale scegliere? Staremo a vedere e soprattutto a sentire perché è possibili che si ritorni alla bagarre dei mesi scorsi, dove ogni corrente vorrebbe ottenere qualcosa per sé.
Inoltre c’è sempre la questione LD. Il Tar ha dato ragione alla Lista Democratica, la lista voluta da Leonte, Cucchiara, Bono, Girasole e Marciante. Si procederà al riconteggio dei voti per verificare se effettivamente la lista deve rimanere fuori dal consiglio per due soli punti. Ivan Leonte e Giuseppe Caracappa attendono con ansia un risultato che potrebbe catapultarli in consiglio per direttissima a discapito dei due consiglieri della lista La Tua Sciacca ed Impegno Comune che ne hanno preso il posto, ossia Vincenzo Fazio e soprattutto Mimmo Sandullo. La sorte, sotto le mentite spoglie del Tar, toglierà un’altra possibile grana al consiglio comunale?
Per la cronaca è stato accolto anche il ricorso di Nino Venezia (Pdl) contro l’elezione di David Emmi che è stato eletto con un voto in più rispetto al ricorrente. Anche in questo caso si procederà con il riconteggio delle schede. Insomma anche nell’opposizione potrebbe cambiare qualcosa.
La palla adesso passa al sindaco Vito Bono. Sarà lui a scegliere se, quando e come procedere al rimpasto in quanto non è neanche sicuro che effettivamente si procederà allo stesso: magari Bono, forte della sua elezione al primo turno, intende proseguire con la squadra che ha già messo all’opera. Più passa il tempo e più la situazione potrebbe divenire intricata. Il PD rappresenta la maggioranza nella maggioranza, ben 10 consiglieri e sarà dura non tenere conto di tutti i numeri, quelli attuali, quelli elettorali e quelli delle primarie.
Infine, ma non per ultimo, anche il PD deve mettere a punto qualcosina. Quando si procederà alla messa in atto del gruppo unico in consiglio comunale? E soprattutto è giunta l’ora di cambiare anche il segretario cittadino del partito?
Forse, anche all’interno del partito, prima vorranno risolvere questi due punti e solo dopo pensare al rimpasto ed agli assessorati.
Nel frattempo che si programmi il futuro della città, che si presentino progetti su progetti, che si lavori per la realizzazione del programma elettorale e che si risolvino i problemi più urgenti di Sciacca: è su questo punto che la cittadinanza valuta e valuterà e non sulle mille diatribe di palazzo.

Calogero Parlapiano - tratto da "ControVoce"

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