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lunedì 6 luglio 2009

BlogSicilia, il network dei blog siciliani

BlogSicilia (http://www.blogsicilia.it/ ) è il network dei blog siciliani, uno per ogni
Provincia, dedito alla diffusione nell'isola del citizen journalism, promuovendo
la collaborazione attiva degli utenti attraverso la condivisione delle opinioni,
delle fotografie e dei video. Ideato da server studio web marketing e design,
in collaborazione con l'associazione I-Generation e Kifulab.
Caratteristica fondamentale del progetto di comunicazione, dunque, è la sua
forte connotazione partecipativa, concepito come open space libero e
democratico, in cui ogni utente può essere protagonista delle discussioni
nella doppia veste di blogger e commentatore. Obiettivo di BlogSicilia, infatti,
è esortare i siciliani alla condivisione delle esperienze, al confronto e allo
scambio delle idee e delle opinioni, utilizzando al meglio la natura interattiva
di internet e la nuova deriva comunicativa dell’informazione.
Ne consegue la poliedricità dei temi del network, dalla cronaca alla vita
politica, dallo sport agli eventi culturali e artistici, dagli itinerari della movida
alle nuove tendenze.
Si tratta, pertanto, di una rete di blog provinciali aperto alla collaborazione
trasversale, coordinato sia a livello centrale (da Palermo) che periferico,
perché la forza di BlogSicilia sta nella diffusione sul territorio dell’isola col
cittadino protagonista del racconto di ciò che gli succede attorno, esperto
conoscitore dell’ambiente in cui vive.
Al momento BlogSicilia può vantare di uno staff costante di 100 collaboratori,
sparsi per l'isola, destinati ad accrescersi. Nel primo mese di posting, sono
stati pubblicati 900 post, che hanno avuto poco più di 800 commenti. Tra
coloro che hanno scritto almeno un post si segnalano il giornalista e
romanziere Salvo Sottile, il politico Antonello Cracolici, la cantante rock
Raffaella Daino e il comico e scrittore Bibi Bianca.
BlogSicilia, inoltre, è già stato spesso fonte di informazione: è accaduto, ad
esempio, con le interviste all'artista palermitano Sergio Friscia e allo scrittore
Giordano Bruno Guerri; ma anche con le notizie degli eventi culturali e
artistici che avvengono nell'isola.
BlogSicilia, per di più, è interagente in maniera costante con Facebook (la
pagina fan consta già di quasi 2000 iscritti), YouTube e Flickr.
La veste grafica, infine, è funzionale alla mission, perché c'è una correlazione
tra i blog provinciali e tra gli utenti, che così avranno un quadro di insieme,
aggiornato in tempo reale, di tutto ciò che succede nella rete di BlogSicilia.
Site Map
 BlogSicilia (la vetrina): http://blogsicilia.it
 Agrigento: http://agrigento.blogsicilia.it
 Caltanissetta: http://caltanissetta.blogsicilia.it
 Catania: http://catania.blogsicilia.it
 Enna: http://enna.blogsicilia.it
 Messina: http://messina.blogsicilia .i t
 Palermo: http://palermo.blogsicilia.it
 Ragusa: http://ragusa.blogsicilia.it
 Siracusa: http://siracusa.blogsicilia.it
 Trapani: http://trapani.blogsicilia.it
Contatti: info@blogsicilia.it

Mentre Berlusconi nega la crisi, si muore di "Sicurezza" e di "Monnezza"

Gli inceneritori spuntano nelle Regioni italiane come l’amanita falloide. Svettano da lontano. Oggetti di design. Ci fanno pure le gite scolastiche. Sono i funghi velenosi dei partiti. Non è necessario coglierli per morire. Basta respirarli. Vengono raccomandati in televisione in programmi condotti da presentatori imbelli.
Il partito degli inceneritori è trasversale, ma quello di Casini che ne vuole piazzare quattro nel suo feudo siciliano, è anche ultraterreno, vuole avvicinare all’aldilà tutti i siciliani.
La raccolta differenziata rende inutili gli inceneritori. L’eliminazione degli imballaggi superflui li azzera.
La mappa degli inceneritori sovrapposta alla riduzione dell’aspettativa di vita a causa degli antropogenici PM 2,5 in Italia è illuminante.Più inceneritori, più tumori per tutti.
La mappa permette di fare le "Previsioni del cancro". In Val Padana sono molto alte, diffuse come la nebbia.

In Calabria e nella Sicilia orientale hanno una diffusione intensa, ma cumuliforme. Contenute, invece, al pari di una riduzione del PM 2,5, in Sicilia orientale.

Bel tempo sanitario sulle Alpi orientali e in Valle d’Aosta. Su quest’ultima regione è previsto però un aggravamento a breve grazie a un inceneritore nuovo di zecca.

La distribuzione tumorale nel Paese nel suo complesso tende a stratificarsi e a diffondersi con una certa continuità. Le previsioni di mortalità diffusa a medio termine sono pressoché certe.
Un tornado elettorale potrebbe spazzare via le cause della bassa attesa di vita se riuscisse a interessasse le formazioni politiche più esposte sul fronte degli inceneritori. (da beppegrillo.it)

LONDRA - Il padrone di casa del G8, il summit dei grandi della terra che si tiene la settimana prossima all'Aquila, ha "tanti luridi scandali" domestici: ma il più grosso dovrebbe essere il suo rifiuto di riconoscere i problemi economici dell'Italia. Così scrive l'Economist in un ampio servizio dedicato a Silvio Berlusconi nel numero oggi in edicola. Il settimanale concentra l'attenzione su un aspetto singolare del vertice: vedendo i danni causati dal terremoto all'Aquila, i leader del G8 potrebbero pensare che anche le loro economie sono state scosse fino alle fondamenta dalla recessione globale. Ma uno di essi non lo pensa: "Il primo ministro italiano insiste che la recessione, nel suo paese, non sarà severa né prolungata come altrove".
L'Economist osserva che, a prima vista, ciò può apparire veritiero. Il sistema bancario italiano, avendo vissuto isolato e protetto dal resto del mondo, non ha sofferto i disastri di banche americane o britanniche. E un'economia fatta di tante piccole industrie non porta la crisi in prima pagina come fa, negli Usa, il collasso di un gigante quale la General Motors. Ma l'autorevole periodico (un milione e mezzo di copie di tiratura, vendute in tutto il mondo, la maggior parte fuori dal Regno Unito, il che gli dà il titolo di primo vero giornale globale) nota i fattori negativi della nostra economia: la dipendenza dalla esportazioni, l'enorme debito pubblico, la mancanza di riforme per liberalizzare il mondo del lavoro e riformare il sistema pensionistico. L'Economist elenca le previsioni allarmistiche sul futuro dell'Italia fatte negli ultimi tempi da organismi internazionali e dalla stessa Banca d'Italia, sottolineando che Berlusconi ha reagito a questi dati arrabbiandosi, affermando che bisogna "chiudere la bocca a chi parla di crisi", e suggerendo alle aziende di non fare pubblicità sui giornali che spargono pessimismo.
Conclude il settimanale: "Avendo già incrinato la propria credibilità con la sua vita privata, rifiutando di mantenere l'impegno di spiegare in parlamento la sua relazione con un'aspirante modella 18enne, e ritorvandosi ora a dover rispondere a un mucchio di storie su call-girl intrattenute nella sua residenza di Roma, il premier non può permettere che le sue affermazioni sulla salute dell'economia siano contraddette da prove lampanti davanti agli occhi e alle orecchie degli elettori".
Di Berlusconi si occupa anche l'americano Time. Ospitando il G8 all'Aquila, il premier italiano sperava di attirare attenzioni positive su di sé e sul suo paese, scrive il settimanale, ma invece "sono le storie sulle feste del premier che catturano l'immaginazione". Time ricostruisce i vari scandali da Noemi a Patrizia D'Addario, riferendo dell'inchiesta dei pm pugliesi e notando che Berlusconi liquida tutte le polemiche come "spazzatura" e pettegolezzi. "E' possibile, se le indagini sulla prostituzione porteranno a conclusioni imbarazzanti, che Berlusconi debba dimettersi, aprendo la strada a un governo a interim guidato da qualcuno come il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi o il ministro dell'Economia Giulio Tremonti", afferma Time. Ma aggiunge anche che è presto per dare Berlusconi per spacciato: la politica italiana sembra sempre di più un reality show, "e Berlusconi non soltanto è il campione in carica dei reality show, ne è anche il produttore esecutivo". (Economist)

Una badante ucraina, Vira, di 39 anni, e' morta pochi giorni fa dissanguata per un aborto spontaneo in un appartamento dove lavorava, a Torre a Mare (Bari). Era irregolare, ha raccolto il sangue in una bacinella, ma non ha chiamato aiuto per paura di essere denunciata.
Samira, algerina di 24 anni, ha avuto anch'essa una grave emorragia per un aborto spontaneo, non e' ricoverata, anche se le sue condizioni sono gravi, sempre per paura di essere denunciata. Ora e' assistita da volontari del gruppo EveryOne.

Fonte: everyonegroup

domenica 5 luglio 2009

Mentre il Nucleare si avvicina, l'Abruzzo protesta e i giornalisti RAI si ribellano...

L'Aula della Camera ha approvato il ddl sviluppo. I voti a favore sono stati 254, 205 i contrari, 25 gli astenuti (i deputati dell'Udc). Il testo torna al Senato. 'Un provvedimento storico, che contiene riforme fondamentali per la modernizzazione del Paese',commenta il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola. Di opposto avviso l'Idv: 'contiene norme a vantaggio di precise lobbies e corporazioni e a danno dei cittadini', ribatte il vice capogruppo Idv alla Camera, Antonio Borghesi.
(ansa.it 01-07-09)


Indecente Berlusconi che dice che il terremoto ha dato un contributo all'Abruzzo...

30 Giugno 2009 -- [Grazie a 'Anonimo'] -- A sentire le fonti di governo, L'Aquila non è l'Eden, ma non si sta poi troppo male. Già re Silvio IV aveva definito lo sfollamento dei terremotati verso le località della costa abruzzese, una villeggiatura al mare e le tendopoli le considerava un divertente campeggio primaverile. Erano già quelle parole indegne per un capo di governo. Ma non è bastato al reuccio, che si è lasciato andare in altre esternazioni che superano per indecenza le dichiarazioni post-terremoto che già sembravano al limite. Il ducetto, trasudando arroganza e non conoscendo il senso del pudore, sembra chiedere agli abruzzesi di ringraziare la provvidenza per il terremoto del 6 aprile scorso.
All'inaugurazione dei Giochi del Mediterraneo, che si tengono in questi giorni a Pescara, Berlusconi afferma testuale, che l'Abruzzo è "una regione bellissima che il terremoto ha colpito, ma che ha contribuito anche a far scoprire".
Ci saranno pure stati trecento morti a causa del disastro provocato dal terremoto, ci saranno pure decine e decine di migliaia di sfollati, ci saranno pure migliaia e migliaia di persone che sono rimaste senza lavoro, però ora forse dalla Catalogna fino in Transilvania c'è chi conosce monti, mare e borghi abruzzesi. E questa per Berlusconi, che ama trastullarsi nella sua villa in Sardegna con parco privato omaggiato della generosa compagnia di ninfe a pagamento, sarebbe cosa da non disdegnare. Senza contare che tra un paio di settimane arriveranno a L'Aquila delegazioni dei potenti del mondo, per il G8. Ed allora la visibilità dell'Abruzzo sarà massima. Che culo!
Che culo che abbiamo avuto noi abruzzesi con questo terremoto!
Il G8 doveva farsi in Sardegna, ma uno scossone di magnitudo 6,3 lo ha spostato in Abruzzo. Che culo, eh?! Anche se, come dice Bertolaso, qualche disagio questo evento lo porterà. Ma che sarà mai, dice SuperGuido visto che "a New York, quando c’é l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è completamente paralizzata per settimane se qui all’Aquila vi sarà qualche limitazione per 48 ore mi auguro che nessuno voglia fare polemiche o critiche".
Solo qualche limitazione, dice Bertolaso per gente che sta già vivendo drammatici disagi, tra vita in tenda dove il caldo è insopportabile quando c'è il sole e ci si bagna i piedi quando piove; divieto di assemblee; divieto di volantinaggio; la perdita dei posti di lavoro; l'emergenza acqua a causa del rischio bancarotta della società pubblica che si occupa della rete idrica aquilana.
Mentre per Obama si sta allestendo un campo da basket tutto per lui, perchè un potente della Terra, che già è costretto a tre giorni fuori della sua casa presidenziale, mica può rinunciare anche alla propria passione sportiva (sic!). Poi Obama tornerà negli USA, la Merkel in Germania e Berlusconi tra i sollazzi in Villa Certosa e Palazzo Chigi ad elogiare il decreto Anti-Abruzzo.
Agli abruzzesi non rimarrà che un'intelligenza offesa da tanta squallida ipocrisia e quel culo, che rischia di essere preso a calci dall'arroganza dei potenti governatori. Tanto che SuperGuido dice di avere "piena fiducia nelle forze di polizia", tanto per dire che aria si respira. Si può lasciare il nostro futuro nelle mani di questa gente? No.
Occorre organizzarsi, manifestare e gridare la nostra voglia di democrazia e libertà reali! (R.Di Nunzio)

In risposta all'editoriale del direttore del TG1, Minzolini, il sindacato dei giornalisti RAI chiede l'intervento della Commissione Parlamentare di Vigilanza per le pressioni da parte dei vertici RAI a non diffondere le notizie circa l'inchiesta della Procura di Bari. Il comunicato è molto chiaro e rende l'idea di quale sia l'ambiente lavorativo nell'organo di informazione più importante del Paese.

sabato 4 luglio 2009

Attentato alla Democrazia: NO alla Legge Alfano, NO alla censura su Internet

Cari colleghi, amici,cliccando su: http://www.nandokan.it/ troverete : "In galera!" Dallo spettacolo-manifestazione contro la la "legge-bavaglio" , quattro video della durata di circa dieci minuti ciascuno. Pensate di fare anche voi qualcosa per fermare la "legge bavaglio", prima che venga approvata definitivamente al Senato? Diffondete questi video. Sono gli articoli che non vorrebbero farci scrivere più. Un pezzo di storia italiana che non avremmo mai conosciuto se il disegno di legge Alfano sulle intercettazioni fosse già entrato in vigore. Dagli intrighi con la Banca d'Italia dei "furbetti del quartierino" alle penose telefonate di Berlusconi col direttore di RAI fiction, Saccà, dallo scandalo di Calciopoli alla cinica gestione della clinica "Santa Rita". Nelle quattro puntate del video, registrate durante lo spettacolo-manifestazione del 23 giugno 2009 al teatro Ambra Jovinelli di Roma, alcuni tra i documenti più sconvolgenti degli ultimi anni, conversazioni telefoniche che non c'entrano niente con la privacy, lette da attori professionisti e commentate dai più noti cronisti giudiziari. L' interpretazione degli attori può divertire o disturbare, ma parole e frasi sono quelle inequivocabilmente pronunciate dai protagonisti. Con l'emendamento D'Alia (Udc) al pacchetto sicurezza, hanno già cominciato a mettere le mani su Internet. Alla vigilia dell'ultimo dibattito in Parlamento sul ddl Alfano, il 13 luglio i giornalisti sciopereranno. Per scongiurare questo ulteriore attacco alla democrazia e al diritto dei cittadini di conoscere la faccia oscura del potere, sono pronti anche alla disobbedienza civile. Ma possono contare solo sulla solidarietà attiva di tutti i veri democratici. E voi, pensate di fare qualcosa?
Fernando Cancedda
Guido Columba
Ordine dei Giornalisti
Unione Cronisti Italiani
Federazione Nazionale della Stampa








venerdì 3 luglio 2009

La protesta dei condomini: "Vogliamo pagare solo quanto è dovuto"

Dieci amministratori condominiali saccensi hanno chiesto oggi al sindaco Vito Bono un incontro urgentissimo, alla presenza dei funzionari della Girgenti Acque, al fine di avere un chiarimento sulle problematiche inerenti la fatturazione relativa al canone fisso 2009, all’acconto eccedenza 2008 comprendente i canoni di depurazione, ai nuovi allacci ed altre pratiche riguardanti la fornitura idrica.

Gli stessi lamentano di non riuscire ad operare nel loro settore con tranquillità, essendo nell’impossibilità di dare risposte concrete ai propri clienti, a causa della continua confusione mediatica sulla vicenda.

Accogliamo con piacere questa forte presa di posizione degli amministratori: Di Stefano, Mandracchia, Serra, Scalici, Collica, La Bella C., Pumilia, La Bella G., Palumbo e Di Prima che ci hanno voluto partecipare questa loro iniziativa e cogliamo l’occasione per ringraziarli. La nostra battaglia non è sostenuta da alcun interesse personale nè particolare se non quello di ottenere giustizia per i nostri concittadini e i nostri amici, chiedendo chiarezza, lo hanno ben capito. Diffidiamo da tutto il resto e come loro, chiediamo, con urgenza, quest’incontro con Giuffrida e il nostro sindaco. Ci sono impegni disattesi, continui disservizi ed inadempienze, carenza di trasparenza e quant’altro. La situazione è difficilmente sostenibile!

Allo stesso modo, approviamo l’iniziativa dell’amministratore Conti che ci ha portato a conoscenza del fatto che in un condominio di sua gestione ha provveduto al pagamento dell’ultima fattura (quella con scadenza 29/06/2009) utilizzando un bollettino di C/C ed escludendo dal versamento le seguenti voci, addebitate in base ai “regolamenti dei precedenti gestori“: i diritti fissi e le spese per fatturazione (per un totale di euro 7,50 circa).

Citando le sue parole e sottoscrivendole: “non si riesce a capire in cosa possa consistere la voce DIRITTI FISSI nell’emissione di una semplice fattura periodica” e “non è accettabile l’addebito di SPESE DI FATTURAZIONE visto che l’emissione di fatture è l’operazione più ovvia nel contesto dell’attività contabile; da parte di ogni imprenditore è adempimento dovuto in ogni caso e fiscalmente obbligatorio da parte di chi deve comunicare al cliente cosa e quanto deve pagare. Per cui non esiste motivo di rivalsa non essendo la fattura un servizio di reso a richiesta del cliente“.

Obiezioni semplicemente ineccepibili alle quali, sappiamo già, il gestore idrico risponderà con la frase “prefabbricata” che queste sono “somme che noi pagavamo in silenzio anche con l’EAS“, magari proposteci sotto altra forma. Ebbene, sarà sicuramente così e non ce ne eravamo mai accorti. Le bollette inaccettabili che GIRGENTI ACQUE ci ha fatto recapitare in questi mesi ci hanno fatto aprir bene gli occhi e ci hanno consentito di guardare bene anche dietro la nostra schiena. Almeno a questo sono servite. Se tali somme non erano dovute anche in precedenza, ne chiederemo il conto. Nel frattempo, le bollette inviateci, palesemente errate o comprendenti quote non dobute, vanno rettificate o rimborsate, come da impegni assunti il 5 Marzo!

Vogliamo pagare. Ma vogliamo pagare solo quanto è dovuto!

giovedì 2 luglio 2009

Giuffrida 2006: "Chiuderemo i rubinetti"


Abbiamo rispolverato un vecchio Comunicato Stampa di Barbara Grimaudo e dei nostri amici CITTADINI INVISIBILI? NO GRAZIE! del lontano AGOSTO 2006 in provincia di Ragusa. La privatizzazione dell’acqua nel ragusano è stata, di fatto, congelata grazie agli interventi dei cittadini, dei movimenti, delle parrocchie e di buone amministrazioni.

I protagonisti in negativo della vicenda erano sempre gli stessi: il geom. Giuffrida e la sua ACOSET SPA.
Tra le righe del comunicato si riportano alcune dichiarazioni dell’attuale amministratore delegato di Girgenti Acque:
- le bollette aumenteranno per forza di cose , perché come gestori privati si dovrà rendere un servizio economicamente e finanziariamente attivo;
- la bolletta è aumentata in tutti i luoghi dove la gestione privata è stata attivata;
- laddove i meno abbienti non potranno pagare, non si farà beneficenza e, pertanto, sarà solo un eventuale provvedimento assistenziale dei Comuni a mettere le risorse a disposizione ad hoc per pagare le bollette;
- in caso di mancato pagamento, come tutti gli altri privati del resto, si taglierà l’acqua, poiché il soggetto privato è un’impresa e dovrà rispondere agli azionisti in termini economico-finanziari;

Alla domanda, infine: “se qualora iniziasse anche da noi, come a Latina ed in altri luoghi, la disobbedienza civile e non si pagassero più le bollette cosa fareste?”, la risposta era stata “chiuderemo i rubinetti”. E non ci sembra che oggi Giuffrida abbia cambiato idea.

Includiamo quindi il distacco dei contatori tra gli effetti della privatizzazione dell’acqua contro la quale continueremo a batterci come allora fecero i CITTADINI INVISIBILI (clicca qui per leggere il loro comunicato dell’agosto 2006)

mercoledì 1 luglio 2009

La "Giustizia italiana" a cena col Premier e A.Alfano... bah

ROMA - Il 6 ottobre dovranno cominciare a decidere sulla costituzionalità del lodo Alfano, ma nel frattempo vanno a cena, "privatamente" a sentire il padrone di casa, con l'autore e insieme destinatario del medesimo scudo anti-processi. Seduti allo stesso tavolo due giudizi della Consulta, Luigi Mazzella (l'ospite) e Paolo Maria Napolitano, Berlusconi, il Guardasigilli Angelino Alfano, il sottosegretario Gianni Letta, i presidenti delle commissioni Affari costituzionali della Camera Donato Bruno e del Senato Carlo Vizzini. Per parlare anche di una bozza di riforma costituzionale della giustizia, scritta dallo stesso Mazzella, che separa le carriere, sostituisce i pm con gli "avvocati dello Stato", cambia il Csm e la Consulta.

Lo rivela L'Espresso e scoppia il pandemonio. Antonio Di Pietro è drastico: "Ci sono due giudici della Corte che fanno i "consigliori" del principe e si mettono al suo servizio per dargli le migliori indicazioni per fare leggi che gli facciano mantenere l'impunità". Ancora: "C'è una grave incompatibilità e un conflitto d'interessi. La Corte non si pronunci sul lodo Alfano fino a quando i due giudici non si saranno dimessi".

Tutta l'Idv è con lui. Ecco l'ex pm Luigi De Magistris: "È l'ennesima confusione tra interessi istituzionali o interessi privati. Non è opportuno che alcuni giudici banchettino con il principale interessato di una così importante decisione". Rincara la dose il senatore Luigi Li Gotti: "Berlusconi ha messo in grave imbarazzo due componenti della Corte pregiudicandone la terzietà". A destra la musica è tutt'altra e la cena, che si è svolta a maggio in via Cortina d'Ampezzo, non scandalizza. Per il capogruppo Pdl al Senato Gaetano Quagliariello le accuse dell'Idv sono "ridicole" e si risolvono "in una pressione obliqua e indebita sulla Consulta".

Il responsabile giustizia del Pdl Niccolò Ghedini non vede nella cena "nulla di strano perché i giudici non vivono sul monte Athos ed è normale che frequentino le alte cariche. Se passasse il principio, Napolitano non dovrebbe più incontrare Berlusconi se deve firmare una legge importante, o il presidente della Corte dei conti o della Cassazione se devono prendere decisioni contabili, penali o civili. Spero che il Quirinale intervenga perché questa è un'aggressione alla Corte".

La Consulta è in subbuglio. Giusto nel giorno in cui il presidente Francesco Amirante rende noto, dopo aver firmato la convocazione d'udienza, che la discussione sul lodo Alfano partirà il 6 ottobre, relatore il tributarista Franco Gallo (nominato nel 2004 dall'ex presidente Ciampi). La cena è oggetto di riservati capannelli mentre gli alti giudici incontrano dei colleghi russi. Nessun commento, neppure degli ex della Corte. Ma, off the records, prevale lo sconcerto per un incontro che ne pregiudica l'imparzialità in un momento delicatissimo. Napolitano tace. E Mazzella definisce Berlusconi "un vecchio amico" (fu suo ministro della Funzione pubblica nel 2003) e s'infuria.

Scrive all'Espresso e con l'Ansa rivendica il diritto di cenare con chi gli pare: "Stiamo scherzando? Allora dovrei astenermi da tutti i lavori della Corte. A cena invito chi voglio. A casa mia vengono tutti, dall'estrema sinistra alla destra, sono amico personale di Bertinotti e di tante altre persone che vivono nel mondo della politica".

Ma non è scorretto che chi deve decidere sul lodo Alfano vada a cena con lo stesso Alfano e con Berlusconi? Replica secca: "Non credo che io, da individuo privato, debba dar conto delle cene che faccio". Neppure se in ballo c'è una decisione delicata? "In casa mia invito chi voglio e parlo di quello che voglio". (Repubblica)


Nessuna polemica, non vogliamo zuffe mediatiche sulla cenetta "tra vecchi amici", ma gli italiani hanno un dubbio.
Cosa ci facevano a cena insieme un corruttore improcessabile, il suo scagnozzo al Ministero della Giustizia nonché firmatario del Lodo Alfano, un indagato per corruzione aggravata dal favoreggiamento a Cosa Nostra e presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato, il fedele sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e due componenti della Corte Costituzionale, che il 6 ottobre saranno chiamati a pronunciarsi sulla costituzionalità della legge 128 del 2008, più nota come Lodo Alfano?
Solo lo scemo del villaggio potrebbe escludere che abbiano parlato del “problemaccio” incostituzionalità. Specie se il “problemaccio”, qualora dovesse verificarsi, equivarrebbe al rientro in scena di Silvio Berlusconi nel processo a David Mills con finale scontato di condanna per corruzione.
I giudici Paolo Maria Napolitano e Luigi Mazzella hanno il dovere di non presentarsi all’udienza del 6 ottobre e di dimettersi dalla Consulta. Lo devono, non tanto agli italiani, verso cui mancano di rispetto con le ridicole spiegazioni su quei commensali così ben assortiti, ma ai loro colleghi per non compromettere la credibilità dell’istituzione che loro rappresentano.
Gli italiani non sono beoti, anche se il Presidente del Consiglio li sta facendo passare come tali, e non hanno bisogno di ascoltare le intercettazioni di quel tavolo di per capire che l’argomento più gettonato, tra un flut di Veuve Clicquot e un’aragosta, con ottime probabilità è stato il lodo della vergogna. (da antoniodipietro.it)