Quante volte camminando a piedi o con l’auto per le vie di Sciacca vi sarete chiesti: ma perché questa zona è al buio? Oppure: ma da quanto tempo l’illuminazione in quest’area non funziona? Sicuramente spesso, forse troppe volte.
Contrada Perriera, zona San Calogero, contrada Seniazza, quartiere Isabella, la strada di collegamento tra la variante e la Perriera: tutte aree che in diverse circostanze si mostrano immerse nell’oscurità, afflitte dalle tenebre. Di una moderna selva oscura avrebbe modo sicuramente di parlare e scrivere Dante Alighieri, il padre della lingua italiana.
Ma non solo le aree al buio. Di solito, su ogni palo della luce è presente quello che viene chiamato un portello a palo che dovrebbe essere chiuso da un tappo. A Sciacca, almeno il 30% di questi tappi manca sui pali presenti in città determinando una grave situazione di pericolo poiché, si rischia l’elettrocuzione, o folgorazione che dir si voglia. In pratica si tratta di parti in tensione, se qualcuno, ed il nostro pensiero corre subito ai bambini, dovesse infilare la mano in questi spazi aperti rischia la vita. Tali problemi per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini sono presenti soprattutto in via Mazzini, in via Giotto ma tanti altri li possiamo trovare alla Perriera. Questi portelli a palo, aperti e con fili scoperti ben in vista, si trovano esattamente ad altezza di bambino, oppure collocati in basso, aderenti al marciapiedi. Il pericolo dunque è certo, oltreché grave.
Come saprete, dapprima l’illuminazione della città di Sciacca era gestita direttamente dal comune mentre, dal 1° giugno del 2008, con delibera dell’allora giunta Turturici, è stata affidata ad una ditta privata, la Gemmo S.p.A. di Arcugnano, in provincia di Vicenza.
Il contratto ha durata quinquennale, quindi scadrà nel 2013 e prevede che la ditta intervenga entro 7 giorni se a dover essere sostituita è una singola lampada non funzionante, entro due giorni se a non funzionare è un intero lotto di lampade collocato nella stessa via, oppure dopo tre ore se viene meno la sicurezza dei cittadini. Sono numeri inequivocabili: 7 giorni, 2 giorni, 3 ore. Da quanto tempo molte aree della città sono al buio? Settimane, forse mesi. Da quanto tempo l’incolumità dei cittadini è a repentaglio? Mesi. Chi è deputato a controllare questa situazione e prendere tutti gli opportuni provvedimenti? Dai risultati, forse nessuno.
Ma non finisce qua. La Gemmo, sempre per contratto, deve provvedere ogni 30 giorni a eseguire delle ispezioni notturne con le quali verificare il corretto funzionamento degli impianti, deve annotare tutte le eventuali anomalie e riparazioni su un registro, deve garantire orari perfetti in merito all’accensione ed allo spegnimento degli impianti, deve eliminare possibili contatti diretti tra persone e parti in tensione (!!!), deve garantire la pulizia degli apparecchi e la numerazione di tutti i punti luce attraverso una targhetta in materiale plastico riportante il codice di identificazione dello stesso punto luce.
Avete mai visto targhette del genere sui nostri pali della luce? Al massimo, e non sempre, la numerazione viene garantita segnando con un pennarello il numero sul palo della luce. Ma con la sporcizia, la polvere ed il sole tende naturalmente a cancellarsi col risultato che, nel caso in cui un cittadino volesse segnalare un problema al numero verde, non riesce a farlo, poichè leggere e capire di quale punto luce si tratta diventa complicato, quasi impossibile. Non trova il codice di identificazione.
Tra i punti che devono essere garantiti nel pronto intervento si legge anche: “rimuovere con urgenza la possibile caduta di elementi di impianto come apparecchi, sostegni e funi” nonché “rimuovere condizioni di pericolo per il traffico motorizzato o pedonale a causa di posizioni anomale assunte da elementi di impianto a seguito di incidenti, agenti atmosferici o atti vandalici.” Quanti pali della luce sembrano essere parecchio in bilico a Sciacca?
“La Gemmo deve ripristinare le corrette condizioni di funzionamento di ogni elemento di impianto provvedendo, quando necessario, a sostituire lampade, accessori elettrici degli apparecchi di illuminazione, cavi ed accessori di montaggio installati a vista sulle facciate degli edifici, cavi montati installati tra la morsetteria interna al palo e l’apparecchio di illuminazione, morsetterie interne al palo, interruttori, relè e morsetterie degli armadi di comando e protezione.”
Sempre per contratto, l’amministrazione ha il diritto di risolvere il contratto di fornitura recedendo unilateralmente dalla convenzione in qualsiasi momento allor quando il fornitore non rispetti gli obblighi contrattuali e nel caso ci siano inadempimenti anche non gravi. Anche non gravi!
Secondo dati ufficiali forniti dall’ufficio tecnico i punti luci in città sono 6328 ed Il comune paga alla Gemmo poco più di 712mila euro all’anno affinchè venga garantito un servizio degno di questo nome. Solo per l’anno di gestione 2008 è stato pagato di meno dal Comune, circa 415mila euro, ma solamente perché il servizio è cominciato ad anno in corso, da giugno.
Un altro esempio: com’è possibile umanamente, siamo al 6 novembre 2009, secondo il registro ufficiale delle ispezioni notturne, effettuare ben 48 ispezioni in una notte? E com’è possibile umanamente, siamo al 10 novembre 2009, che, sempre nell’arco di un solo giorno lavorativo, le stesse 48 segnalazioni vengano tutte risolte, riparate e sistemate se per effettuare un solo intervento, di solito, occorrono almeno 50 minuti?
Vista l’esoso costo del servizio, sarebbe lecito attendersi forse qualcosa di più? Il servizio, secondo l’amministrazione comunale e la stessa maggioranza guidata dal sindaco Bono, viene espletato a regola d’arte? Il comune sta monitorando la situazione? Chi dovrebbe controllare? Perché nessuno contesta alla Gemmo S.p.A. le eventuali inadempienze? Perché, nel caso in cui dovessero realmente essere registrate delle inadempienze, nessuno ritiene opportuno di diffidare il fornitore?
Un’ultima ma non meno importante osservazione. In un territorio come quello agrigentino e saccense in particolare nel quale l’economia ristagna da tempo, si parla troppe volte di disoccupazione e di giovani costretti a “scappare” nel nord Italia, che senso ha mandare più di 700mila euro ad Arcugnano, in provincia di Vicenza, sede della Gemmo?
Staremo a vedere. Sempre che la luce sia accesa.
Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"
In merito all’articolo intitolato “Sciacca by night” che parlava della gestione della pubblica illuminazione nella città di Sciacca e pubblicato nel numero precedente del nostro settimanale, è giunta puntuale la replica della società che si è aggiudicata l’appalto nel giugno 2008, ossia la Gemmo Spa.
Ecco alcuni stralci delle precisazioni inviateci dal responsabile di lotto Dott. D. Giacoppo.
“La Gemmo Spa espleta effettivamente attività di gestione e manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione, tuttavia tali attività sono strettamente regolamentate dalla stessa Convenzione in Servizi Base per i quali la Gemmo Spa può e deve intervenire autonomamente e Interventi Opzionali per i quali qualsiasi tipo di intervento che va al di là della manutenzione ordinaria e dell’erogazione di energia deve essere espressamente autorizzato dall’amministrazione comunale, la stessa deve autorizzare qualsiasi intervento atto a migliorare lo stato degli impianti pericolosi o fatiscenti.
Si precisa che un’apposita relazione sullo stato degli impianti con relative proposte di intervento è stata fornita in data 27/07/09 all’UTC. Tale relazione che, oltre agli aspetti tecnici fornisce anche le valutazioni economiche dei singoli interventi, è al vaglio dell’amministrazione comunale. Siamo in attesa di riscontro e delle relative determinazioni.
Per quanto concerne i servizi base associati ai guasti sui quali Gemmo può e deve autonomamente intervenire, è stato istituito un numero verde (800339929) di segnalazione guasti attivo 24 h al giorno e monitorabile dall’amministrazione.
Gli unici casi in cui non è stato possibile risolvere definitivamente i guasti segnalati è ad esempio il caso della salita di San Calogero o della discesa che collega la Perriera alla variante. Si tratta infatti di interventi radicali o guasti sulle linee per la cui risoluzione non possiamo non prescindere da un’autorizzazione all’intervento dell’ufficio tecnico comunale.
Per quel che concerne gli importi annui del canone pagato a Gemmo Spa ricordiamo che il comune non è più gravato dalle spese di energia dovute al gestore (Enel distribuzione) in quanto tali spese (interamente a carico Gemmo) sono comprese per intero nel canone.
Per quanto riguarda il personale, in Sicilia tutto il personale è stato reperito sul territorio: dai tecnici agli ingegneri ai consulenti, dai fornitori di materiali ai subappaltatori, con un indotto per il territorio non indifferente. In particolare nel caso specifico di Sciacca anche il subappaltatore al quale è stato affidato il servizio di manutenzione è proprio del posto.
Per quanto concerne la ritardata apposizione delle etichette identificative dei punti luce, il ritardo è stato dovuto alla variazione della consistenza (numero dei punti luce) accertata e alla variazione certa di un numero di sostegni non sicuri.
Il servizio in convenzione Consip offerto rappresenta, oltre che un vantaggio economico per le amministrazioni stesse, anche un’opportunità non indifferente qualora si decida, come già spesso è successo, di investire ora per avere in proprietà dopo, a fine contratto, impianti rammodernati ed efficienti.
E’ nostra primaria volontà migliorare sempre il servizio per quel che ci compete e fermo restando che, sempre in quest’ottica, sarà cura dell’azienda agire anche a fronte di segnalazioni costruttive e propositive sul servizio espletato.”
Dalla Redazione di Controvoce
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