A distanza di 9 mesi dalle ultime elezioni comunali, com’è andata veramente la campagna elettorale all’interno del Pdl di Sciacca?
Bisogna fare un passo indietro e partire dalle precedenti elezioni. Nel 2004 Mario Turturici vince le elezioni, insieme a lui, nella lista del Pdl, vengono eletti 6 consiglieri comunali, alcuni dei quali non avevano mai fatto politica prima ed erano alla prima esperienza. Una delle prime cose che abbiamo deciso in quel momento è stata di portare avanti iniziative condivise da tutto il gruppo e dare quindi all’esterno l’idea di una compagine coesa e compatta, la cosiddetta unione di squadra. Per un anno è andata proprio così e Sergio Indelicato era il nostro capogruppo in consiglio comunale. Ma verso metà mandato ci accorgiamo che qualcosa non va, qualcosa si rompe. Ci accorgiamo che Turturici è un ottimo professionista e profondo conoscitore della macchina amministrativa ma il suo impegno costante lo ha allontanato dal contatto diretto con la gente. Non faceva mai una passeggiata alla marina, in piazza oppure al mercato ortofrutticolo. Ricordo che già in quel periodo c’è stata una prima riunione dove glielo abbiamo detto di recuperare il contatto umano, glielo abbiamo detto quello di cui avevamo sentore in città. Ma il suo atteggiamento non cambiò. Da lì, da quel momento è cominciato lo scollamento tra l’amministrazione e quasi tutti i consiglieri del Pdl: solo Tornambè rimase immune allo scollamento, anche se non del tutto. Ci tengo a precisare che però nei 5 anni del suo mandato noi con senso di responsabilità abbiamo votato ed appoggiato sempre tutto dell’amministrazione Turturici. Quindi il rapporto tra le parti ufficialmente è stato sempre corretto anche se gli abbiamo fatto notare quello che non andava bene. All’interno di Forza Italia, sappiamo bene che a Sciacca esistono due correnti principali: quella che fa capo a Giuseppe Marinello e quella che fa capo a Michele Cimino. Quest’ultima contava in pratica di 5 componenti e chiedeva uno spazio che non le è stato mai attribuito. Andiamo all’ultima campagna elettorale. Alla fine dei 5 anni, abbiamo cominciato a fare delle riunioni alle quali ha preso parte anche l’onorevole Marinello. Abbiamo fatto presente in questi riunioni che Turturici aveva amministrato bene ma che non aveva alcun contatto umano con la gente e avevamo già il sentore di quello che poi sarebbe successo. Abbiamo chiesto quindi di individuare un nome alternativo a Turturici che potesse andare bene a tutto il gruppo e che tutto il gruppo avrebbe appoggiato. Giuseppe Marinello non è stato d’accordo, ha imposto senza alternative il nome di Mario Turturici. La prima reazione a quella scelta è stata che l’Mpa si è guardata attorno e si è creata il proprio spazio. Poi c’è stata la famosa riunione nota col nome di “Patto di San Michele” dove io l’unico compito che ho avuto è stato quello di presenziare, sentire che si diceva ma non dovevo né ho firmato nulla. Alle elezioni il gruppo Cimino ha corso regolarmente, ossia quando si è deciso di ricandidare Turturici lo abbiamo accettato. La scelta finale, alle urne, è stata fatta dai singoli elettori e non dal nostro gruppo, non da Cimino. Quasi tutti i miei amici, per esempio, per loro precisa volontà, me lo facevano capire che mi avrebbero votato come consigliere facendo poi il voto disgiunto sul sindaco. La sconfitta elettorale ha quindi precise responsabilità da parte di chi ha imposto la scelta di Turturici ed è stata una scelta della gente che era scottata dall’atteggiamento dell’ex sindaco. Occorre saper amministrare ma occorre anche il contatto diretto con la gente. E questa è una cosa che, al contrario, dico anche a Vito Bono: occorre saper amministrare.
Qual è la differenza tra Pdl e Pdl-Sicilia?
La differenza è semplice da spiegare. All’interno del Pdl i numeri elettorali hanno dimostrato che esistono due forze diverse. Noi siamo e rimaniamo legati a Berlusconi ma Miccichè ha riscontrato che il governo nazionale si è dimenticato del sud, si è dimenticato della Sicilia e vuole creare il Partito del Sud per fare da contraltare alla Lega Nord. Il governo nazionale non dà alla Sicilia le dovute risposte, ci ha pensato Miccichè per esempio a lottare in ambito nazionale per portare in Sicilia i famosi fondi FAS.
Cosa ne pensa di questi primi mesi di amministrazione Bono?
Penso che il sindaco Vito Bono è una persona stimata, onesta e per bene. Da consigliere comunale ha portato avanti tante battaglie, segnalava tante cose ma fare il sindaco è completamente diverso, è un’altra cosa ed esige altre competenze. Servono le idee, serve saper amministrare e conoscere la macchina amministrativa, serve uno staff di tecnici e professionisti che presenti progetti e cerchi finanziamenti, soprattutto quelli che arrivano dalla Comunità Europea perché dallo Stato ormai ne arrivano pochissimi.
Ma davvero le finanze del comune di Sciacca sono così disastrate?
Io ricordo per esempio che l’Ufficio Sviluppo Economico di Sciacca è stato più volte premiato, anche in ambito regionale, come uno dei più attivi e dei più preparati del territorio. Sciacca è stata premiata e pubblicizzata a Parigi, Parma, in Giappone, per la laboriosità dei nostri uffici, per i progetti presentati. E’ sappiamo bene ormai quanto sia fondamentale pubblicizzare quanto abbiamo di più buono in giro per l’Italia e per il mondo. Sono stati tutti viaggi promozionali importantissimi e che sono stati fatti, grazie all’abilità dei nostri uffici, attingendo a finanziamenti europei e alle casse comunali. Io, a proposito di soldi invece, sono completamente in disaccordo sul fare il carnevale a maggio. Perché non spostare quei 300mila euro utilizzati per una festa fuori stagione, dove non c’è più il clima carnascialesco, per organizzare una bella stagione estiva? Perché non utilizzarli, con un atto di coraggio che è mancato, per organizzare l’estate saccense, con un bel cartellone di eventi? In estate ai turisti che giungeranno che cosa offriremo? Non si può fare sempre quello che impone la gente, il carnevale in pratica ci costerà 100mila euro al giorno.
Quali sono le principali attività che sta portando avanti in questi primi mesi di consiliatura?
Mi sono occupato molto della viabilità extraurbana, mi auguro che presto spendano quei famosi 30mila euro per sistemare parte della viabilità rurale. Ho continuato a sollecitare l’amministrazione sul caso del mattatoio comunale, snodo fondamentale per il comparto presente sul territorio. All’interno della VI Commissione poi stiamo valutando la funzionalità del mercato ittico perché è una struttura chiusa e che aggrava di costi il bilancio comunale in quanto ci sono dei dipendenti che vengono pagati regolarmente, c’è l’enel ed allacci vari. Una cosa da aggiungere è che sono fortemente rammaricato poiché le promesse elettorali inerenti al settore agricoltura sono state, fino a questo momento, totalmente disattese. Ciò comporta di conseguenza un giudizio negativo sull’operato dell’ex assessore Piazza che sarà validissimo per la pesca ma non per l’agricoltura. Adesso mi auguro che il neo assessore Fazio possa dare al settore un segnale nuovo e forte.
Come sono i rapporti attuali all’interno del suo gruppo consiliare?
Adesso i rapporti sono ottimi. Il gruppo consiliare è unito e mi auguro che possa continuare a lavorare con profitto e coesione, anche i nuovi consiglieri si stanno muovendo molto bene. Si deve lavorare insieme per ottenere risultati futuri di discreta entità.
Quali sono le tematiche che si augura possano essere risolte presto?
Se fossi io a capo della maggioranza cercherei di individuare delle priorità, due, massimo tre punti da risolvere: penso ai parcheggi, al turismo ed alle terme che devono essere la nostra vetrina per i turisti. Se fossi nella maggioranza, andrei a Palermo a battere i pugni, a scontrarmi contro chiunque, contro qualunque partito per reclamare le Terme, per far capire a tutti che i saccensi tengono alle Terme. Infine occorre creare maggiori opportunità per i giovani, spesso si parla di disagio giovanile ma bisogna chiedersi in tutta sincerità che cosa facciamo per i nostri ragazzi. Occorre toglierli dalle strade, coinvolgendoli in qualsiasi attività, non solo sportiva.
Se Mario Turturici decidesse in futuro di ricandidarsi, lo appoggereste?
Assolutamente si. Mario Turturici è un ottimo professionista ed un soggetto preparato. A condizione che impari dagli errori del passato, ne faccia tesoro e limiti i propri difetti. Quindi perché no?
Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"
mercoledì 7 aprile 2010
"Adesso vi racconto com'è andata". Intervista al consigliere comunale Silvio Caracappa.
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2 commenti:
Ovviamente questa e' la verità che gli conviene raccontare, la realtà e' ben diversa... Il tempo sara' galantuomo ! Firmato: Uno leale fino in fondo
Bella l'ultima parte dell'intervista, pare un invito fatto a Turturici ad aderire alla corrente Cimino. Forse sara' questa la novità dei prossimi giorni di cui sento parlare nei bar? Pace fatta coi ciminiani? Turturici a capo del partito del sud in provincia.
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