Immigrati, si allarga la protesta: «Niente spesa e bambini a casa»
Lo sciopero dei consumi è slittato al prossimo 27 febbraio. E il primo marzo fiaccolata e astensione dal lavoro
VICENZA – Rimandato di un mese, e alla fine confermato. Lo «sciopero della spesa», annunciato poco prima di Natale per metà gennaio, è stato programmato per i residenti extracomunitari di Montecchio Maggiore per sabato 27 febbraio. E’ stato deciso domenica. «Un solo giorno, all’inizio, per non colpire i commercianti – spiega Ousname Condè, presidente dell'Unione Immigrati – però se la delibera sugli spazi abitativi non verrà ritirata diventerà sciopero ad oltranza». Ma l’iniziativa trova la contrarietà di parte del sindacato. «E’ sbagliato mettere stranieri contro italiani – dichiara Giancarlo Pederzolli, Cisl – comunque il ricorso contro l’ordinanza partirà a giorni: ci sono dei casi agghiaccianti, famiglie tagliate a metà da quella delibera». E il primo marzo Condè annuncia una veglia con le candele davanti al municipio di Montecchio: «Parteciperemo così alla protesta nazionale degli stranieri».
Consumi stop Lo «sciopero della spesa» era stato annunciato già a dicembre scorso dall’Unione Immigrati, contro la revisione dell’ordinamento sugli spazi minimi abitativi promulgata a luglio 2009 dalla giunta guidata dal sindaco Milena Cecchetto. Secondo l’Unione Immigrati, i sindacati Cgil, Cisl e Uil e altre associazioni castellane, la delibera limitando gli spazi minimi abitativi rende più difficile e in più casi impossibile rinnovare i permessi di soggiorno ad alcuni residenti stranieri (il 70 per cento di quelli castellani, per Ousmane Condè). Le diverse organizzazioni intendono partecipare alla manifestazione promossa a livello internazionale per i residenti stranieri d’Europa: l’iniziativa, in programma per lunedì 1 marzo, vuole sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale sugli episodi di sopraffazione e violenza contro le comunità di stranieri.
Niente lezioni «Inviteremo anche i nostri affiliati a tenere i figli a casa da scuola e a non andare al lavoro – spiega Condè – inoltre, noi a Montecchio Maggiore faremo una marcia silenziosa con le candele fino al Comune: invitiamo a partecipare anche tutti gli italiani che ci sono amici. E poi, il 27 di febbraio faremo lo sciopero della spesa: un solo giorno, per non colpire gravemente i commercianti. Poi, se la giunta non cambia la delibera lo faremo a tempo indeterminato. Contiamo sul buon senso dei commercianti, che vivono e pagano le tasse qua, perché incidano sulle politiche amministrative: ci sono famiglie divise in due per questo provvedimento, per questo scioperiamo».
La Cgil dice «sì» La Cgil di Vicenza, pur non partecipando, non è contraria alla manifestazione. «Per noi lo sciopero della spesa non è un problema, è un atto simbolico – spiega Fabiola Carletto, della segreteria – con gli immigrati comunque stiamo preparando altre iniziative, in particolare una causa civile di alcune famiglie straniere colpite dalla delibera, contro l'amministrazione di M o n t e c - chio». L’azione legale verrà promossa assieme ai sindacati Uil e Cisl. Quest’ultima organizz a z i o n e è contraria all’astensione dal consumo. «Lo sciopero della spesa è sbagliato, l’abbiamo detto fin da subito – commenta Giancarlo Pederzolli, della segreteria vicentina – piuttosto, stiamo organizzando un’altra mobilitazione di protesta proprio per quei giorni, una manifestazione che unirà italiani e stranieri al posto di dividerli. Va avanti anche la procedura per il ricorso: lo presenteremo per cinque, sei famiglie al massimo, i casi più gravi. Ci sono situazioni vergognose: l’altro giorno ho visto una coppia con quattro figli, uno di 4 mesi, con una casa enorme e tre stanze da letto. Con le nuove regole è omologata solo per quattro persone, non sanno cosa fare».
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2010/26-gennaio-2010/immigrati-si-allarga-protesta-niente-spesa-bambini-casa-1602351565027.shtml
giovedì 28 gennaio 2010
La protesta degli Immigrati "italiani"
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