Quickribbon

lunedì 21 febbraio 2011

Clima politico bollente in Comune. Tutti contro tutti a Sciacca

Clima da caccia alle streghe durante l’ultima seduta del consiglio comunale di Sciacca. Assenzo contro Simone Di Paola, molti contro il segretario del Pd Coco, Ambrogio e Mariella Campo all’attacco, e l’opposizione che non crede ai propri occhi. Vito Bono: “verifica di maggioranza indispensabile”


La relazione annuale del sindaco è chiaramente passata in secondo piano durante l’ultimo consiglio comunale.
Eppure doveva essere il vero motivo di discussione. Ma tant’è. Le uscite più o meno a sorpresa dei vari consiglieri di maggioranza hanno spostato il dibattito sul piano squisitamente politico, spiazzando non poco gli stessi esponenti dell'opposizione che si erano preparati a controbattere al sindaco Vito Bono sulla relazione del primo anno di amministrazione, relazione tra l’altro presentata abbondantemente in ritardo.
Alla carica un po’ tutti, a partire da Pippo Turco il quale ha parlato di “libro dei sogni” in merito alla relazione.
La relazione è corposa e densa di attività intraprese da quando il sindaco è in carica. E’ chiaro che, come ha sottolineato qualche consigliere di maggioranza come Vincenzo Patti e Paolo Gulotta, il programma elettorale di 5 anni non poteva venire svolto in un anno e mezzo.
La critica principale mossa dall’opposizione al sindaco è stata quella di avere fatto spesso ricorso al vittimismo, invece di adoperarsi per risolvere i problemi e per reperire fondi utili alle casse comunali. I soliti attacchi all’amministrazione precedente sulle spese di rappresentanza e sui debiti lasciati per nascondere i mancati risultati ottenuti dalla sua giunta, ha evidenziato il consigliere Fabrizio Di Paola. Ci siamo tagliati le indennità, eliminato l’auto blu e ridotto tutto il riducibile ha ribattuto Vito Bono durante la sua replica.
Gianluca Guardino ha attaccato il sindaco sui temi della sanità sostenendo che non ha saputo alzare adeguatamente i toni nei confronti della nuova dirigenza dell’ospedale come faceva in passato da consigliere. Da Marano ad Olivieri però la situazione non è cambiata. Sprechi prima e sprechi dopo. La mobilitazione per l’acqua pubblica poi ha aggiunto Bivona è rimasta in sospeso, non poteva ripubblicizzare il servizio da solo come prometteva in campagna elettorale. Staremo a vedere cosa accadrà col referendum e come reagirà la politica locale allo stesso.
La scala mobile è rimasta nei sogni così come l’idea di una città normale e vivibile ha detto Guardino. Caracappa ha attaccato poi sul tema dell’agricoltura e Calogero Bono su quello della pesca.
La maggioranza non si è prodigata più di tanto nella difesa del sindaco, sintomo che la situazione non è proprio tutta rose e fiori come qualcuno vorrebbe fare apparire. Quasi tutti hanno puntato sulle difficoltà economiche in cui si è trovata ad operare l’amministrazione. A difendere incondizionatamente il sindaco i consiglieri di maggioranza Elvira Frigerio, Paolo Gulotta, Enzo Sabella e Vincenzo Patti. Loro hanno sottolineato l’importanza del parco progetti redatto e portato a finanziamento nelle ultime settimane: 10 milioni di euro di finanziamenti già ottenuti, 40 progetti di cui soltanto 5 della precedente amministrazione presentati, l’intervento che ha permesso di salvare le terme dal fallimento e la questione del prg presentato dai progettisti e che dovrebbe arrivare in aula entro questi 5 anni di consiliatura.
Poi il dibattito è stato essenzialmente politico, in un clima da tutti contro tutti, soprattutto all’interno della maggioranza ed in particolare all’interno del partito democratico, numericamente il maggiore partito al governo della città.
Dire che la situazione politica per Vito Bono si è complicata è poco. La maggioranza non si è sfaldata, almeno non per il momento, ma sicuramente vige parecchia confusione che andrà trattata presto e bene durante delle opportune riunioni a porte chiuse. Poiché dovrebbe essere risaputo che i panni sporchi si lavano in casa. Il clima è quello del “tutti contro tutti”: Pd o parte di esso contro Futuro e Libertà, Mpa contro parte del Pd, liste civiche critiche, assessori contro consiglieri e consiglieri pronti a sbarcare in qualsiasi momento verso i banchi dell’opposizione. Insomma il rischio è quello di chiudere la stalla quando i buoi sono già tutti scappati via. Vito Bono ha preso atto della polveriera ed ha aperto la possibilità a qualsiasi scenario: rimpasto, azzeramento, affidarsi ad un governo di tecnici indicati dalla politica, dimettersi o andare avanti anche senza maggioranza per come aveva già fatto il predecessore Mario Turturici. Insomma ce n’è per tutti i gusti.
L’opposizione senza far niente si ritrova nella favorevole condizioni di attendere, tanto prima o poi la sensazione è che “quelli” si diano la zappa sui piedi da soli. Meglio di così? Minimo sforzo, massimo risultato.
Difficile capire cosa succederà. Molto dipenderà da come il sindaco saprà gestire le prossime riunioni di maggioranza. Certo che in questo difficile contesto economico e sociale, tornare alle urne non sarebbe proprio un toccasana per la città. Si perderebbero importanti finanziamenti, anche europei, e diversi cantieri rimarrebbero in sospeso. Di contro è chiaro che così non si può andare avanti: o la maggioranza fa quadrato o le strade da percorrere diventano poche ed irte di ostacoli per Sciacca. Occorre il famoso e tante volte citato “senso di responsabilità”. Parola abusata e di cui molti evidentemente non conoscono nemmeno il significato. Tutto sempre per “il bene della città.”

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

Nessun commento: