BARI - Silvio Berlusconi, il membro dell'Agcom Giancarlo Innocenzi e il direttore del Tg1 Augusto Minzolini sono indagati per concussione dalla procura di Trani, l'inchiesta è nelle mani del sostituto procuratore Michele Ruggiero. Le indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza. I magistrati della Procura non hanno voluto commentare la notizia: "Oggi e domani non diciamo nulla, è inutile fare domande".
Il retroscena. Il premier voleva mettere il bavaglio ad Annozero. Lo scrive oggi in prima pagina il Fatto quotidiano, citando l'inchiesta, durante la quale - in maniera del tutto casuale - sarebbero state intercettate le telefonate che dimostrerebbero le pressioni e gli interventi di Berlusconi contro la trasmissione di Santoro.
Nelle intercettazioni che risalirebbero a circa tre mesi fa, legate a un'inchiesta su carte di credito e tassi di usura, si leggono, a margine del fascicolo, i nomi di Berlusconi, Giancarlo Innocenzi (membro dell'Agcom) e del direttore del Tg1 Augusto Minzolini. Tutti, secondo il Fatto, discutono della tv pubblica e dei suoi talk show. "La procura - scrive il giornale - ascolta in diretta le pressioni e le lamentele del premier per Annozero. Rivolte al membro dell'Agcom Giancarlo Innocenzi". Con inviti molto espliciti a chiudere il programma. In un'altra di queste telefonate il presidente del Consiglio si lamenta della presenza del direttore di Repubblica Ezio Mauro e di Eugenio Scalfari in un'altra trasmissione da lui odiata, Parla con me, condotta da Serena Dandini.
Innocenzi avrebbe rassicurato il premier sulla "soluzione" del problema. E visto che per agire contro
Annozero l'Agcom deve ricevere degli esposti, lo stesso Innocenzi si sarebbe detto disponibile a mobilitare alcuni suoi funzionari come consulenti sulla materia. Altrettanto clamorose le telefonate di Innocenzi al dg della Rai, Mauro Masi, in cui lamenta le continue pressioni del premier: "Nemmeno nello Zimbabwe", è il commento del direttore generale.
Disponibilissimo a venire incontro alle esigenze del capo del governo, sulla base delle rivelazioni del Fatto, è il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, che Berlusconi chiama "direttorissimo", e che si sarebbe detto pronto a intervenire, ad esempio, sul caso Spatuzza: e infatti il giorno dopo in tv arriva il suo editoriale, in cui definisce "bugie" le parole del pentito di mafia.
Le reazioni. "L'Agcom è un'autorità indipendente e autonoma che non ha mai esercitato censura preventiva - dichiara il presidente Corrado Calabrò - Noi parliamo attraverso i propri atti e questi atti dimostrano inequivocabilmente la sua indipendenza e autonomia di giudizio".
Si chiama fuori anche Minzolini: "Non so di cosa si parla, non ho ricevuto nesssun avviso di garanzia e quale è il reato? Berlusconi mi avrà telefonato due o tre volte, non di più e comunque quanto Casini e gli altri. Siamo alla follia, credo di essere la persona più cristallina del mondo, quello che penso lo dico in tv". "Tutto questo è demenziale, insulso, è un'intimidazione, ma non funziona assolutamente. Di fronte a una cosa del genere io vado ancora più dritto - continua il direttore del Tg1 Augusto Minzolini - Poi io con Santoro non c'entro nulla, faccio un'altra cosa, sono da un'altra parte".
Si difende con veemenza anche Giancarlo Innocenzi che annuncia querele e contesta "le illazioni" sottolineando "l'assoluta inconsistenza delle intercettazioni e l'illiceità della loro pubblicazione". (La Repubblica)
Il retroscena. Il premier voleva mettere il bavaglio ad Annozero. Lo scrive oggi in prima pagina il Fatto quotidiano, citando l'inchiesta, durante la quale - in maniera del tutto casuale - sarebbero state intercettate le telefonate che dimostrerebbero le pressioni e gli interventi di Berlusconi contro la trasmissione di Santoro.
Nelle intercettazioni che risalirebbero a circa tre mesi fa, legate a un'inchiesta su carte di credito e tassi di usura, si leggono, a margine del fascicolo, i nomi di Berlusconi, Giancarlo Innocenzi (membro dell'Agcom) e del direttore del Tg1 Augusto Minzolini. Tutti, secondo il Fatto, discutono della tv pubblica e dei suoi talk show. "La procura - scrive il giornale - ascolta in diretta le pressioni e le lamentele del premier per Annozero. Rivolte al membro dell'Agcom Giancarlo Innocenzi". Con inviti molto espliciti a chiudere il programma. In un'altra di queste telefonate il presidente del Consiglio si lamenta della presenza del direttore di Repubblica Ezio Mauro e di Eugenio Scalfari in un'altra trasmissione da lui odiata, Parla con me, condotta da Serena Dandini.
Innocenzi avrebbe rassicurato il premier sulla "soluzione" del problema. E visto che per agire contro
Annozero l'Agcom deve ricevere degli esposti, lo stesso Innocenzi si sarebbe detto disponibile a mobilitare alcuni suoi funzionari come consulenti sulla materia. Altrettanto clamorose le telefonate di Innocenzi al dg della Rai, Mauro Masi, in cui lamenta le continue pressioni del premier: "Nemmeno nello Zimbabwe", è il commento del direttore generale.
Disponibilissimo a venire incontro alle esigenze del capo del governo, sulla base delle rivelazioni del Fatto, è il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, che Berlusconi chiama "direttorissimo", e che si sarebbe detto pronto a intervenire, ad esempio, sul caso Spatuzza: e infatti il giorno dopo in tv arriva il suo editoriale, in cui definisce "bugie" le parole del pentito di mafia.
Le reazioni. "L'Agcom è un'autorità indipendente e autonoma che non ha mai esercitato censura preventiva - dichiara il presidente Corrado Calabrò - Noi parliamo attraverso i propri atti e questi atti dimostrano inequivocabilmente la sua indipendenza e autonomia di giudizio".
Si chiama fuori anche Minzolini: "Non so di cosa si parla, non ho ricevuto nesssun avviso di garanzia e quale è il reato? Berlusconi mi avrà telefonato due o tre volte, non di più e comunque quanto Casini e gli altri. Siamo alla follia, credo di essere la persona più cristallina del mondo, quello che penso lo dico in tv". "Tutto questo è demenziale, insulso, è un'intimidazione, ma non funziona assolutamente. Di fronte a una cosa del genere io vado ancora più dritto - continua il direttore del Tg1 Augusto Minzolini - Poi io con Santoro non c'entro nulla, faccio un'altra cosa, sono da un'altra parte".
Si difende con veemenza anche Giancarlo Innocenzi che annuncia querele e contesta "le illazioni" sottolineando "l'assoluta inconsistenza delle intercettazioni e l'illiceità della loro pubblicazione". (La Repubblica)
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