Tra un panettone e l’altro gennaio è ormai alle porte e con esso il sempre più probabile rimpasto all’interno dell’amministrazione capeggiata dal sindaco Vito Bono. Il Partito Democratico, pur ufficialmente senza battere i pugni sul tavolo, è stato chiaro. “Serve dare maggiore risalto a quello che gli elettori hanno stabilito durante le elezioni dello scorso giugno”. Vito Bono si riserverà ancora qualche altra settimana per scegliere e decidere in maniera definitiva sperando che nel frattempo non vi siano nuove emergenze per la città che lo costringano a pensare ad altro. “Ascolterò e deciderò di conseguenza nel limite del possibile” questo ha dichiarato il sindaco senza sbottonarsi più di tanto. La situazione è in pieno fermento anche perché rischiano di sovrapporsi ad incastro alcune vicende del recente passato e del prossimo futuro. Una delle ipotesi vorrebbe che Ivan Leonte e Giuseppe Caracappa, esponenti della Lista Democratica vincano il ricorso per ciò che concerne il riconteggio delle schede che li ha visti esclusi dall’aula del consiglio comunale per soli due voti. Cosa succederebbe in questo caso? Vincenzo Fazio rischierebbe di trovarsi fuori dopo alcuni mesi di consiliatura. E allora? Il nuovo assessore, dopo il rimpasto, potrebbe essere l’ex socialista nonché nuovo esponente del PD Paolo Mandracchia che libererebbe così un posto da consigliere tanto da permettere a Vincenzo Fazio di rimanere tra i consiglieri comunali. Entrambi sono stati eletti all’interno della lista civica “Impegno Comune”, la stessa del segretario PD Giuseppe Coco.
Quindi Paolo Mandracchia assessore, molto probabilmente al posto del pur valido ed attivo Ignazio Piazza il quale, al momento, ha le deleghe alla pesca, all’agricoltura, al verde pubblico ed allo sport. Vincenzo Fazio rimarrebbe consigliere e subentrerebbero anche Ivan Leonte e Giuseppe Caracappa.
Un quadro da “tutti felici e contenti”. Ma naturalmente è solo un ipotesi e nulla di più. Tra l’altro potrebbe anche non essere solamente uno il nuovo assessorato affidato agli uomini del PD. Potrebbero anche essere due. In questo caso, oltre a Piazza, potrebbe saltare anche l’assessore Antonio Turturici che ha le deleghe all’edilizia, ai lavori pubblici, all’urbanistica ed ai beni culturali. Chi potrebbe subentrare al posto di Turturici? Fabio Leonte chiudendo un cerchio rimasto aperto per troppi mesi dopo la chiusura della campagna elettorale di giugno. Insomma potrebbe profilarsi una spartizione degli assessorati per le due compagini che hanno sostenuto il sindaco Bono. Da una parte l’Mpa, compreso l’assessore ex tecnico Montalbano, e dall’altro il Partito Democratico forte del consenso elettorale, forte dei 10 consiglieri comunali, ossia la maggioranza della maggioranza, e forte tanto dei numeri degli iscritti quanto di quelli che sono andati a votare alle ultime primarie di ottobre le quali hanno sancito l’avvicendamento, a livello nazionale, tra Franceschini e Bersani.
I dubbi che rimangono sono inerenti all’atteggiamento che potrebbe tenere il sindaco sulla vicenda. Già in questi mesi Vito Bono ha dimostrato di pensare sicuramente molto di più alle tante cose che ci sono da fare per Sciacca rispetto alla politica ed al dibattito politico nel vero senso della parola. Tra l’emergenza frana, il randagismo, la normale e quotidiana amministrazione, la questione di contrada Ferraro, le battaglie quasi giornaliere con i disservizi della Girgenti Acque, la crisi economica ed occupazionale, le strade piene di buche, la diatriba inerente al carnevale, la non estate saccense e il traffico chiuso – aperto a seconda dei commercianti, c’è stato davvero pochissimo tempo per poter pensare ad altro e per poter fare dibattito politico. Ma adesso ci siamo o dovremmo esserci. Il Partito Democratico saccense ha già predisposto il blocco unico in consiglio comunale ed, a breve, dovrebbe eleggere il capogruppo che potrebbe essere Simone Di Paola, giovane ma già con l’esperienza e la lena giusta. C’è chi vocifera che potrebbe essere nominato anche un nuovo segretario locale di partito al posto del vincente, elezioni dixit, Giuseppe Coco. Staremo a vedere. Utilizzando un gergo tipico del mondo del calcio ed in particolare di quello degli allenatori, c’è chi rischia di non mangiare il panettone. Non perché, a differenza del calcio, non ha prodotto risultati soddisfacenti ma perché c’è da scegliere come muoversi nei prossimi anni e quali soluzioni adottare per le tante e molteplici problematiche che attanagliano Sciacca. Per fare tutto questo serve una coalizione forte, decisa, compatta e senza mugugni, all’interno della quale ognuno sappia fare il suo compito e lo porti innanzi in sinergia con tutti gli altri. Tornando al calcio, per vincere i campionati non occorrono i solisti ma serve la squadra, gregari compresi. Finora, nonostante le condizioni di evidente ristrettezza economica per le casse del comune, tutto sommato si è ben lavorato ed i dati snocciolati durante la conferenza stampa di fine anno dall’amministrazione stanno lì a dimostrarlo. Durante la stessa si sono ringraziati tutti i dipendenti comunali, tutti gli uomini che hanno fronteggiato la frana di piazza Libertà nonché l’ex amministrazione Turturici per i progetti lasciati in eredità e che adesso la giunta Bono sta portando avanti, insieme ad i propri.
Insomma siamo solo all’inizio. Ma l’incoraggiamento è doveroso. In fondo durante le feste siamo tutti più buoni.
Calogero Parlapiano - tratto da "ControVoce"
giovedì 31 dicembre 2009
Rimpasto: ci siamo?
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