Siamo a settembre e la giunta guidata dal neo sindaco Vito Bono si avvia a tagliare il nastro dei primi 100 giorni di attività politica ed amministrativa.
Sono stati cento giorni difficili e duri, i problemi, come sempre, si susseguono e i fondi a disposizione dell’ente comune diminuiscono ogni giorno di più.
Vito Bono ha stravinto alle ultime elezioni locali e si è trovato a gestire un ampio consenso, forse un risultato maggiore di quello che avrebbe osato sperare alla vigilia. Questo lo ha posto in una condizione privilegiata che gli ha permesso di scegliere nella consapevolezza di poter contare su una robusta maggioranza. Le critiche, però, come è giusto che sia in un paese democratico, non sono mancate e la ripresa dell’attività consiliare permetterà di capire quali saranno i primi obiettivi invernali della squadra assessoriale di Bono.
Una delle prime polemiche che investì il sindaco appena eletto fu la scelta degli assessori: prima la nomina di due tecnici, voluti fortemente da Vito Bono, poi l’empasse che precedette la scelta del sesto assessore: Ignazio Piazza si è trovato nella scomoda posizione di dover sostituire l’onorevole Vincenzo Marinello che, in sede di campagna elettorale, era stato nominato dal sindaco. Molti già adesso parlano di possibili rimpasti invernali anche perché la componente PD, rappresentata in consiglio da ben 10 politici, reclamerebbe la nomina di un secondo assessore oltre a Gianfranco Vecchio. Ma queste sono solo voci che filtrano dai corridoi del comune ed alla città invece interessano più i fatti e quanto questa giunta sarà in grado di produrre da settembre in avanti.
Già infatti, da settembre. Perché l’estate, una volta saccense, è scivolata via senza grossi sussulti. Pochi spettacoli e ferragosto all’insegna dell’austerity. Tutto sommato, però, la gente di Sciacca ha capito la situazione, ha colto le difficoltà di un’amministrazione che si era insediata solo un mese prima ed il fatto che di soldi ce ne sono davvero pochi, per non dire niente.
Il bonus della pazienza è stato quindi subito giocato da Vito Bono. Difficilmente i cittadini attenderanno oltre. Adesso occorre lavorare e produrre fatti. Le associazioni, i gruppi locali, gli spettacoli teatrali, le mostre sono stati tutti momenti importanti per la nostra estate, momenti che hanno aiutato la giunta ad uscire da una difficoltà oggettiva ed obiettiva. La città ha fatto la sua parte, adesso tocca alla giunta ricambiare il favore.
I primissimi interventi di Vito Bono hanno riguardato la sanità e l’igiene della nostra città. Le emergenze dell’elisoccorso dell’ospedale e del reparto di oncologia sono state affrontate con fermezza e decisione. “Una città normale” non può prescindere da una buona sanità e da perfette condizioni igienico – sanitarie. Disinfestazioni e scerba ture hanno coinvolto diversi contrade di Sciacca, persino la contrada San Giorgio, dapprima sistematicamente abbandonata. Lo stesso comitato di quartiere ha applaudito in qui giorni a quegli interventi che, forse per la prima volta, hanno fatto sentire i residenti della contrada balneare cittadini non abbandonati a sé stessi.
Poi si è messo mano all’illuminazione pubblica. Due gli episodi più rilevanti: l’illuminazione finalmente portata anche nella nuova contrada Ferraro e l’installazione del primo lampione fotovoltaico, collocato in un tratto di via Cava Dei Tirreni. Un episodio importante questo, un lampione a basso impatto ambientale e, soprattutto, a costo zero per quanto riguarda l’uso di corrente elettrica. Lampioni come questo dovrebbero essere collocati in tutta la città e sostituire quelli ormai vetusti ed usurati dal tempo.
Vito Bono a luglio si è insediato anche come nuovo componente dell’Ato Idrico ed ha fatto subito presente ai suoi colleghi che Sciacca da quel momento avrebbe cambiato rotta in tema di acqua. I disservizi, la diatriba sulle bollette e sui canoni di depurazione sono stati affrontati con piglio deciso e si è fatto presente che “Sciacca non avrebbe più tollerato i disservizi della Girgenti Acque, che si sarebbe schierata al fianco dei sindaci ribelli e che avrebbe lavorato per una possibile rescissione del contratto.” Nel frattempo i problemi in tema di acqua continuano. Molte zone vengono mal servite e le perdite idriche sono all’ordine del giorno, per non parlare del problema riguardante l’ufficio della società d’ambito che è sotto potenziato e mal gestito. Sarebbero o no già buoni motivi per chiedere la rescissione del contratto? Staremo a vedere.
Una promessa subito mantenuta da Vito Bono e dalla sua giunta è stato il taglio del 25% delle indennità di carica e la creazione di un fondo di solidarietà rimpinguato proprio con questi soldi risparmiati. Se ne era parlato insistentemente in sede di campagna elettorale ed è stato fatto subito così come è scomparsa dalla circolazione la famigerata auto blu. Anzi, scherzosamente, ci chiediamo: ma che fine ha fatto? Non è che è stata venduta per rimpinguare le casse comunali?
Sempre a proposito di auto, sono stati intensificati i controlli nel fine settimana per quanto concerne la cosiddetta sosta selvaggia nelle zone riqualificate del centro storico. La brutta usanza dei saccensi non è stata ancora debellata ma le multe hanno cominciato a far desistere almeno coloro che l’hanno subita.
Una difficile questione è diventata invece quella che riguarda i cantieri aperti lungo la strada statale 115: commercianti, residenti, cittadini, tutti a protestare per una situazione, in effetti, diventata insostenibile. Vito Bono ha spesso richiamato all’ordine l’Anas ed ha parlato con la direzione dei lavori ma, fino al momento in cui vi scriviamo, infruttuosamente. I semafori spenti poi non fanno altro che aggravare la situazione ed il pericolo in tutta l’area. Speriamo bene.
E’ di poche settimane fa invece l’ordinanza, emessa dal vicesindaco Carmelo Brunetto, che ha deciso di vietare, sulla scia degli eventi tragici dei weekend, la vendita si sostanze alcoliche ai minori di anni 16 prevedendo dure sanzioni per coloro che verranno colti in fallo. L’augurio è che tale ordinanza non sia stato solo dettata dall’onda emotiva del momento e che vi siano i doverosi e giornalieri controlli affinchè la stessa venga rispettata dai giovani e dagli esercenti.
Infine in ordine di tempo, tra le varie cose, ricordiamo l’attenzione dimostrata in questi primi 100 giorni per il golf resort Rocco Forte: le attività e le maestranze locali della ceramica e delle industrie ittico conserviere avranno la possibilità di mostrare i loro prodotti ai turisti dell’importante resort costruendo una salda e proficua collaborazione.
Cento giorni quindi sono passati in fretta. I problemi da risolvere sono così tanti che le ore continueranno a volare in fretta. L’amministrazione comunale nelle prossime sedute consiliari dovrà discutere su argomenti di fondamentale importanza, per esempio sul piano regolatore generale, ancora fermo agli uffici tecnici, dovrà mettere mano ai progetti riguardanti i parcheggi, questione annosa per la nostra città, dovrà affrontare l’emergenza perdite idriche cercando di scegliere una posizione comune e condivisa, dovrà cominciare a cercare i fondi e programmare tanto gli eventi del periodo natalizio quanto il carnevale 2010, festa alla quale difficilmente il saccense rinuncerà a cuor leggero, come già accaduto, a malincuore, con l’estate saccense.
Insomma il lavoro non manca, un lavoro che deve essere ben ripartito tra le varie forze inerenti alla giunta e portato avanti con solerzia ed organizzazione poiché di superficialità questa città non ha davvero più bisogno.
Calogero Parlapiano - tratto da "ControVoce"
venerdì 11 settembre 2009
I primi 100 giorni di Vito Bono sindaco
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