Seduta del consiglio comunale animata dalle intemperanze del consigliere Pippo Turco che ha attaccato l’amministrazione e tutti i consiglieri comunali. Il Presidente Bellanca è stato costretto ad interrompere i lavori in attesa che si calmassero le acque. Approvate due mozioni. Intanto lo Iacp dirotta i fondi previsti per Sciacca a Porto Empedocle
La richiesta di un intervento urgente da parte dell’Istituto autonomo case popolari in favore del patrimonio edilizio di sua competenza e la riqualificazione della piazza Belvedere, nella zona dove c’erano il casotto successivamente demolito della Tamoil. Sono queste le due mozioni approvate durante l’ultima seduta del consiglio comunale di Sciacca al termine di un dibattito a dir poco acceso e che ha registrato le numerose intemperanze da parte del consigliere indipendente Pippo Turco. Intemperanze che alla lunga hanno acceso lo scontro tra lo stesso consigliere e il presidente del consiglio comunale di Sciacca Filippo Bellanca. L’ex sindaco si è lamentato con tutti i consiglieri, indistintamente di maggioranza o di opposizione, rei, a suo dire, di escludere sistematicamente e preventivamente la trattazione delle mozioni da lui presentate. Ovvio che, tira che ti tira, siano volate parole grosse, spesso fuori le righe. Insomma non un bello spettacolo per coloro che hanno deciso di guardare in tv i lavori del civico consesso. Hanno respinto le accuse di Turco diversi consiglieri: Mimmo Sandullo, Paolo Mandracchia, Simone Di Paola, Agostino Friscia, l’assessore Fabio Leonte e Nicola Assenzo. Ad un certo punto Pippo Turco ha polemizzato
personalmente con Paolo Mandracchia, Fabio Leonte e Ignazio Bivona. Per il presidente Bellanca non è rimasto altro da fare che interrompere la seduta in attesa che i toni si stemperassero e si ritornasse a parlare in modo pacato e civile.
La mozione su piazza Belvedere, presentata dal Pdl, risale addirittura al maggio del 2010. A
nome del Pd il consigliere Enzo Sabella ha detto sì alla mozione del Pdl, ricordando però che
c’è già un’idea progettuale su quella piazza inserita nel piano triennale delle opere pubbliche
per riqualificare e rendere quella zona un’isola pedonale anche nella parte dove c’è l’attuale mercato del pesce. “Noi non chiediamo grossi investimenti, al momento chiediamo solo delle
piante e delle panchine per abbellire la zona, ci vogliono appena 50 mila euro”, hanno replicato dal centrodestra, anche se Ignazio Bivona ha fatto notare che al momento il comune dispone soltanto di uno studio di fattibilità e non di un progetto.
D’accordo con lui Simone Di Paola, che però ha fatto notare come l’opposizione abbia sempre da ridire, perfino quando la maggioranza accoglie le sue proposte.
A nome dell’amministrazione Fabio Leonte ha ribadito la volontà della Giunta a voler fare propria la mozione evidenziando al tempo stesso però che sarà seguita la strada del progetto di riqualificazione, perché l’abbellimento della piazza richiesto in sostanza dal centrodestra rischia di far spendere inutilmente soldi senza risolvere i problemi. Durante questa parte di dibattito c’è stata anche una polemica tra il consigliere di maggioranza Sandullo e l’assessore Leonte. I Leali per Sciacca hanno chiesto che siano maggiormente coinvolti all’interno delle iniziative della maggioranza. La mozione comunque è passata quasi all’unanimità, ad astenersi ovviamente è stato il solo consigliere Turco.
Si è poi passati poi alla trattazione della mozione riguardante la necessità che lo Iacp faccia qualcosa in favore del patrimonio edilizio di sua competenza di Sciacca. E riparte lo show di Turco che ancora una volta ne ha avuto per tutti. Turco ha attaccato l’amministrazione, accusandola di incapacità per non aver fatto pressioni sullo Iacp in favore della riconferma, poi svanita, dei 2 milioni di euro individuati negli anni scorsi ma di fatto mai erogati dall’Istituto delle Case Popolari, malgrado l’avvenuta localizzazione delle aree dove realizzare 20 alloggi popolari. Pare addirittura che i soldi destinati a Sciacca siano finiti a Porto Empedocle. Prima dunque lo Iacp aveva confermato fondi e finanziamento, poi invece si è rimangiato la parola dirottando i soldi altrove e non indicando nuove somme da destinare alla città termale. “Il disinteresse dello Iacp ha fatto diventare le case popolari di Sciacca delle strutture da terzo mondo” ha attaccato il capogruppo del Pd Simone Di Paola. Sono diverse le situazioni di emergenza circa le case popolari, basti pensare a quelle site in viale Siena, via Acerra, Villaggio Pescatori, perfino quelle recenti site al Ferraro mostrano scarsa sicurezza e copiose infiltrazioni d’acqua, impianti elettrici non funzionanti e ascensori bloccati. “Le casse dell’istituto sono vuote – ha detto l’assessore Leonte - e l’amministrazione Bono non ha alcuna colpa, così come non l’aveva l’amministrazione precedente”. Lo Iacp al momento conosce l’emergenza nelle vie Tasso e Ariosto, è riuscita ad intervenire in via Machiavelli. Ma non basta. E’ troppo poco per i reali fabbisogni delle centinaia di famiglie saccensi costrette a vivere al limite della sopportazione.
Sul Piano regolatore generale, invece, per fugare tutti i dubbi di presunti interessi personali venuti fuori ancora una volta da Pippo Turco, l’assessore al ramo Fabio Leonte ha annunciato che l’amministrazione recapiterà il Prg alle forze dell’ordine e alla procura della repubblica che dunque potranno controllarlo e vagliarlo a dovere.
Il consiglio dovrà essere riconvocato, probabilmente ormai alla conclusione dell’edizione 111 del carnevale di Sciacca.
Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"
giovedì 10 marzo 2011
Uno contro tutti...
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