Tutte le parti politiche della maggioranza reclamano spazio in giunta “altrimenti ci arrabbiamo”.
Si rischia l’ingovernabilità anche a causa dei riflessi delle scelte compiute a Palermo e a Roma. Come andrà a finire? Ecco le nostre previsioni per il Bono Ter
E’ stata un’altra settimana di passione quella che si appresta a chiudersi per il sindaco di Sciacca Vito Bono. Continuano ad arrivare costanti i mugugni dai rappresentanti della maggioranza e, ormai, sarebbe opportuno prendere in mano la situazione, con vigore e decisionismo, e rompere gli indugi, scegliendo la nuova squadra assessoriale o comunque facendo partire in modo serrato gli incontri preliminari alle scelte.
Il quadro politico rimane in piena fibrillazione e la sensazione è che, in qualsiasi modo vada a finire, Vito Bono perderà lo stesso qualche uomo dell’attuale maggioranza, che sia un esponente del Pd, dei Leali per Sciacca o dell’Mpa.
Ma andiamo con ordine.
I Leali per Sciacca sono attualmente costituiti dai consiglieri Mimmo Sandullo e Michele Patti e da settimane chiedono un assessorato. Per dare maggior vigore alle proprie richieste auspicherebbero che anche Paolo Gulotta, dichiaratosi indipendente durante l’ultima seduta del consiglio comunale, e Gioacchino Settecasi, anche lui indipendente sin dal giorno dopo delle elezioni, o almeno uno dei due, possano avvicinarsi al gruppo che finora ha fatto parte della maggioranza pur non tralasciando continui pungoli polemici. Se chiedevano un assessorato con due esponenti, figurarsi se dovessero diventare tre o quattro: questa la rigida “matematica” politica. L’aspirante assessore del gruppo sarebbe Ignazio Perrone che pochi giorni fa è stato praticamente “licenziato” dalla Lista Autonoma Saccense del quale era stato uno dei fondatori. Allontanato subito dopo la fuoriuscita di Paolo Gulotta. Che ne sarà dunque dell’assessore Alberto Sabella che era stato nominato tale proprio grazie al contributo elettorale fornito dalla Las? E cosa deciderà di fare il consigliere, attualmente di maggioranza, Angelo Carlino rimasto l’unico eletto della Lista Autonoma Saccense?
Andiamo al Partito Democratico. Ormai è notizia vecchia il fatto che il partito voglia una terza poltrona da assessore. Facile? Non proprio. L’indiziato a lasciare il posto al politico sarebbe l’assessore tecnico Turturici, uomo di fiducia del sindaco. Alla fine, non si sa quando, il rimpasto ci sarà, ma forse si procede con questa lentezza proprio per la stima che l’attuale assessore gode all’interno della giunta. Ma non solo. Probabilmente lo stesso Pd non ha ben chiaro quale nome potrebbe proporre al sindaco anche se tutti gli indizi portano a Fabio Leonte, un modo per riparare al “fattaccio” della Lista Democratica esclusa, tra mille polemiche post elettorali e ricorsi vari, per due voti. All’interno dei democratici però da qualche settimana pende la spada di damocle dell’Udc. In che senso? Il leader del partito Casini ha rotto con Mannino, Cuffaro e Romano: i tre siciliani volevano appoggiare Berlusconi e non Lombardo mentre Casini ha chiesto le dimissioni del premiar e sostenuto Lombardo nel suo governo quater. Risultato? Frattura e dimissioni di Romano da segretario regionale del partito. Ma che centra col Pd? Tutto o niente. Niente se ognuno rimane al suo posto. Tutto se qualche pdino che non ha fatto mai mistero di essere più vicino al centro che alla sinistra e di stimare Casini, non si avvicina al partito centrista. Indiziati? L’ex senatore Nuccio Cusumano, che però nel frattempo ha smentito la possibilità, forse anche i consiglieri Ambrogio e Grisafi. Per non parlare del fatto che, se tale possibilità si concretizzasse, rimarrebbe da capire le posizioni dei “cusumaniani” Gianfranco Vecchio, attuale assessore, e Simone Di Paola, attuale capogruppo del Pd. Ricordiamo che al momento l’Udc è all’opposizione a Sciacca.
In tutto questo caso emerge anche l’altro partito di maggioranza il Movimento Per l’Autonomia che chiede o il mantenimento dell’attuale assetto amministrativo oppure l’eguale rispetto politico che si vuole attribuire al Pd.
Per tutti i protagonisti in caso il motto sembra essere “altrimenti ci arrabbiamo” prendendo in prestito il titolo di un noto film della storica coppia del cinema Bud Spencer e Terence Hill. Ai prossimi consigli comunali si rischia l’ingovernabilità sui diversi punti trattati se non si cerca di fare chiarezza tra le parti e l’opposizione, com’è noto e com’è giusto, ha già chiesto una seduta dedicata al dibattito politico.
Proviamo a giocare? Ipotizziamo la prossima squadra assessoriale facendo la prova a leggere il futuro.
Nei prossimi giorni il sindaco Vito Bono deciderà di azzerare la giunta prendendosi qualche altro giorno di tempo per decidere e per parlare con gli alleati anche se, in realtà, i colloqui sono già cominciati.
Poi annuncerà la nuova giunta che potrebbe essere la seguente: Gianfranco Vecchio, confermato, Fabio Leonte, new entry al posto di Fazio, Carmelo Brunetto, confermato, Alberto Sabella, confermato, Michele Ferrara, esponente dell’Mpa e Ignazio Perrone, garante dei Leali per Sciacca.
Naturalmente infine si procederà al rimpasto anche delle deleghe assessoriali.
Il Pd avrebbe solo due assessori, Vecchio e Leonte, ma Vito Bono potrebbe puntare sulla loro lealtà elettorale e dunque sul fatto che non avrebbe senso decidere di non governare dopo anni di opposizione in consiglio, su precisi accordi nel realizzare alcuni punti del programma elettorale e puntando su due uomini importanti e fiducia all’interno del partito.
L’Mpa avrebbe sempre Brunetto ma anche Michele Ferrara, entrambi esponenti autorevoli del partito a Sciacca. I Leali per Sciacca entrerebbero in giunta con Ignazio Perrone, a maggior ragione se il gruppo consiliare dovesse diventare di tre o quattro unità, e a patto di un “leale” appoggio al sindaco e alla maggioranza. Mentre Alberto Sabella sarebbe confermato dal sindaco perché deve portare avanti le problematiche inerenti agli Lsu, ai nuovi cantieri di lavoro bloccati attualmente alla regione e ai lavori presso il teatro Samonà. Insomma non si vorrebbe rischiare di lasciare pericolosamente in sospeso alcuni procedimenti già in itinere. Sabella potrebbe godere anche del sostegno per la propria conferma dell’Mpa oltre che dell’ex assessore regionale Luigi Gentile che in città sta per aprire una propria segreteria politica.
Non resta che attendere anche se, ripetiamo, certe scelte non solo vanno fatte ma vanno fatte in fretta per sciogliere tutti i nodi prima che si incancreniscano in modo definitivo.
Al di là delle nostre “previsioni”, scelte indubbiamente complicate.
Probabilmente più che il Terence Hill di Trinità, sarebbe utile il Terence Hill di Don Matteo: una lucida e pacata scelta abbassando i toni della polemica.
Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"
lunedì 27 settembre 2010
"Altrimenti ci arrabbiamo". Tutti a chiedere poltrone a Sciacca. A quando il Bono Ter?
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