Quickribbon

domenica 10 agosto 2008

Notizie dalla Sicilia e da Sciacca

In provincia di Agrigento potrebbe sorgere un resort di lusso. Secondo la notizia diramata dall'agenzia di informazione Il Sole 24 ore Radiocor, l'entourage del sultano dell'Oman, Qaboos Bid Said, da oggi in vacanza a Palermo a bordo del panfilo denominato Al Said, avrebbe mostrato interesse per un progetto, che sta curando il TeamBmp, per la costruzione di un resort a cinque stelle nella zona tra Agrigento e Sciacca. Nulla di preciso è al momento trapelato circa il luogo preciso scelto per la realizzazione della lussuosa struttura ricettiva. Secondo indiscrezioni, pare però che le attenzioni siano tutte concentrate in particolare tra Eraclea Minoa e la zona in prossimità del mare di Ribera. Si tratta di un progetto per la realizzazione del quale è previsto un investimento di 100 milioni di euro e che potrebbe coinvolgere per la gestione del complesso, incluso un campo da golf, brand alberghieri del calibro di Four Season, Hyatt e Raffle.Se i contatti, non solo con il sultano, ma anche con i colossi alberghieri andranno a buon fine, l'annuncio definitivo per la realizzazione del progetto dovrebbe essere ufficialmente comunicato entro il mese di settembre, mentre i lavori potrebbero iniziare tra un anno e il resort potrà accogliere i primi ospiti fin dal 2011.


Investe tre motociclisti e non si ferma per soccorrerli. E' successo a Sciacca, sulla strada per San Marco, dove un giovane è rimasto ferito in seguito all'impatto tra una Bmw di colore blu ed alcuni motocicli. Secondo il racconto fatto dai ragazzi (ma ci sarebbero anche dei testimoni) la persona alla guida dell'automobile dopo l'impatto ha prima rallentato per fermarsi, per poi accelerare e fare perdere le sue tracce. A terra ferito era rimasto uno dei motociclisti, mentre gli altri sono riusciti a cavarsela senza danni. Un giovane è stato trasportato in ospedale per delle sospette fratture, ma quanti hanno visto cosa era successo sono riusciti ad individure la targa della vettura e comunicarla alla Polizia municipale che è intervenuta sul posto per i rilievi di rito.

Giornata di commemorazione a Palermo per i 28 anni dall'assassinio del giudice Gaetano Costa, ucciso il 6 agosto del 1980, e per i 23 anni dall'uccisione, sempre per mano di Cosa nostra, del vicequestore Ninni Cassarà e di Roberto Antiochia, uccisi il 6 agosto del 1985. Solo ieri ricorreva il diciottesimo anniversario dell'uccisione del poliziotto Antonino Agostino, ucciso dalla mafia insieme alla moglie Ida Castellucci, incinta di cinque mesi il 5 agosto 1989. Presenti le maggiori cariche politiche e militari dello Stato, dal presidente del Senato Renato Schifani al ministro della Giustizia Angelino Alfano."Il tributo pagato in questi anni, nel nome della giustizia e della legalità – ha dichiarato il Guardasigilli - si è tradotto nel sacrificio di grandi uomini, sacrificio non vano poiché grazie al loro esempio e alla loro eccezionale professionalità sono state individuate tecniche investigative più raffinate e, al tempo stesso, la società civile ha rafforzato la fiducia nelle istituzioni, trovando la forza e la determinazione necessarie per contribuire al processo di distruzione del sistema mafia. Commemoriamo oggi dei servitori dello Stato, che allo Stato, alla società e ai cittadini ha donato uno straordinario esempio di lealtà e coraggio, eredità preziosa per le nuove generazioni e per chi lotta in prima linea contro la criminalità organizzata". Del valore della memoria parla anche il presidente dell'Assemblea regionale siciliana Francesco Cascio. "Oggi commemoriamo grandi uomini – afferma Cascio- assassinati vigliaccamente dalla mafia mentre svolgevano il loro dovere di servitori dello Stato. Gaetano Costa, Ninni Cassarà, Roberto Antiochia e Antonino Agostino vanno costantemente ricordati, affinché il loro sacrificio non sia vanificato dalla nostra indifferenza. Anche perché la mafia non cessa mai di provare a farsi strada nelle istituzioni e nella società civile. Per questo non dobbiamo mai abbassare la guardia ed essere sempre vigili a difesa della libertà di questa terra".Sulla stessa linea anche il coordinatore regionale siciliano di An Pippo Scalia. "Gaetano Costa, Ninni Cassarà, Roberto Antiochia e Antonino Agostino sono un tassello di quella memoria che non deve essere intesa come esercizio di retorica, bensì come giacimento di idee per contrastare i valori negativi di Cosa nostra".

Nuova pesante tegola sul capo delle aziende termali siciliane.L'assessorato regionale al turismo ha richiesto ufficialmente alle società per azioni di Sciacca ed Acireale di revocare sulla ricapitalizzazione delle società.Di fatto quel provvedimento non è stato mai messo in pratica in quanto dalla Regione Sicilia non sono mai arrivati i fondi per ricapitalizzare la società, bloccati dall'Unione europea che sta effettuando accertamenti sulla legge del 2007 che ripiana debiti per 20 milioni di euro per Sciacca e Acireale.La legge si configurerebbe come aiuti di Stato e potrebbe essere bocciata, con ulteriore grave danno per le Terme, a quel punto sull'orlo del fallimento. L'iniziativa dell'assessorato non prefigura nulla di buono alla luce di ciò che potrebbe avvenire a Bruxelles al termine dell'accertamento.

Il caso del centro di accoglienza per immigrati, per il quale è stata chiesta la chiusura se non saranno individuate soluzioni per garantire la sicurezza (il prefetto Postiglione ha detto che informerà il Ministero dell'Interno della volontà della cittadinanza di Sciacca di non ospitare gli immigrati rifugiati politici) ha provocato la decisa reazione dei gestori della struttura, delusi per la reazione della cittadinanza e dello stesso sindaco che si è messo alla guida di quanti non vogliono immigrati in giro per la città. "Con la stessa determinazione con cui ha chiesto la chiusura al Prefetto - dice Marco Mustacchia dell'associazione Arcobaleno - adesso spero che Turturici si occupi dell'apertura della struttura come casa di riposo per anziani, ovvero la destinazione iniziale dell'immobile". La casa di riposo per anziani è stata realizzata con fondi pubblici su progetto della cooperativa Agape, ma negli anni non sarebbe mai stata stipulata una convenzione con il Comune per avere la disponibilità e i fondi con cui pagare i servizi resi ad eventuali ospiti anziani. Da 8 anni la casa di riposo è chiusa e dopo un'intesa tra Arcobaleno ed Agave, che collaborano già con altre iniziative, è stato previsto un utilizzo come centro di accoglienza per immigrati che richiedono il riconoscimento di rifugiati politici. Poi le polemiche e una serie di atteggiamenti di contestazione sulla presenza degli extracomunitari, con una raccolta di firme da parte dei residenti. (da Agrigentonotizie.it)

Queste sono le ultime, e non mi sembra che ci sia molto da stare allegri. Sciacca e la Sicilia devono ancora acquisire quella mentalità che, mi auguro, un giorno, le possa fare finalmente annoverare tra i paesi più corretti e funzionali d'Italia...nell'attesa la situazione è questa.

1 commento:

Mary ha detto...

Hai descritto molto bene la realtà del tuo territorio,la situazione è purtroppo quasi sempre la stessa.
Io sono rimasta un pò sconcertata dalle parole di Schifani che ho sentito nei TG: "Bisogna saper qualche volta anche dire di no....."
Qualche volta? Ma ho sentito bene oppure mi sono confusa? Doveva dire "sempre" non "a volte".
Secondo il mio parere c'è una bella differenza.
Saluti carissimi.