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lunedì 19 gennaio 2009

Per tutto il resto c'è... Sòla (Carity) Card

Umiliante già in partenza, questa social card. Come una paghetta settimanale (anzi, peggio: mensile) accordata dopo una vita di lavoro e una pensione da sussistenza da uno Stato che assume atteggiamenti paternalistici nei gesti di facciata salvo poi rivelarsi inconsistente e inattendibile. Una sorta di genitoriale «tieni, comprati quello che vuoi con questi quaranta euro» che ora sfiora il grottesco.Perché la promessa «paga Pantalone» s'è già rivelata un bluff. Pantalone ha già le tasche semivuote. Non sono infrequenti infatti le magre figure alla cassa, col fiducioso possessore di social card scornato perché la tessera non è stata caricata e costretto di tutta fretta a rovistare nel portafoglio cercando contanti, un bancomat o un'altra carta di credito. O, nei casi peggiori, nelle condizioni di dover lasciare alla cassiera la propria spesa, come riferisce un'inchiesta di Repubblica.Insomma, la spesa te la paghi tu: solo l'umiliazione è gratuita. E sì che lo stesso Berlusconi s'era premurato di sottolineare che la tessera azzurrina (il colore del partito-squadra) era anonima «per non creare imbarazzo». Delicatezza e attenzione alle fasce meno abbienti: una delle tante promesse elargite a trentadue denti il 19 giugno scorso, con la grancassa governativa mobilitata per annunciare al popolino la lieta novella. Ovverossia, 40 euro al mese, 80 euro accreditati ogni due mesi per un anno intero. In anticipo, perfino, sul crollo a effetto domino di tutte le borse internazionali, travolte dalla crisi dei mutui statunitense e in asfissia per l'incombente recessione. E poiché ormai tutti i parametri sono saltati e nell'impoverimento generale chi ha sul conto in banca 15mila euro non è da considerarsi una persona bisognosa anche se la pensione o lo stipendio che percepisce non gli consentono di arrivare a fine mese, bisognava essere al limite dell'indigenza per poter avere l'agognata tessera. Ordinatamente, in fila per ore, i 520mila in possesso dei necessari requisiti - reddito dai 6 mila euro agli 8 mila, coppie di anziani, famiglie con figli a carico non oltre i tre anni, una sola casa di proprietà, un'automobile e un'utenza elettrica attiva - hanno completato le pratiche entro fine anno, come da scadenza ufficiale. Per ritrovarsi - molti di loro - con un pugno di mosche in mano. Perché al 30 dicembrel'Inps dichiarava di aver ricaricato solo 330 mila tessere. Le altre, vuote. Così almeno duecentomila di queste belle (e costose) tesserine (valgono 50 centesimi l'una, più un euro per la ricarica bimestrale, più il 2 per cento per le spese del circuito bancario: totale 8 milioni e 500mila di euro di spese per lo Stato, a pieno regime) sono una beffa. Perfettamente inutili. Servono per lo più per procurarsi esperienze avvilenti, come se già l'estrema povertà non bastasse, visto che solo al momento di pagare c'è modo di scoprire se sono o meno scoperte.E pensare che c'è stato chi a momenti moriva di crepacuore per la rabbia di non riuscire a dimostrare, agli sportelli, di averne diritto. O chi è arrivato ad uccidere, preso dalla follia di quest'assurda e vana corsa alla tessera. Ma perché prendersela così tanto? Con calma, tutto si sistema. Lo sanno bene gli istituti religiosi che hanno fatto incetta di tesserine azzurro cielo. Fede nella Provvidenza, ci vuole.


Come volevasi dimostrare e come direbbero a Roma, questa carity card è una Sòla! Avevano dichiarato, senza mezzi termini, che ci volevano bene, che lo Stato ha cura dei più deboli (con 40 euro?), che avremmo potuto fare i regali natalizi. Niente di più falso, e dove sta la novità direte voi: Boh!, arrivano le card, arriva il codice PIN di ottocento cifre (come farà un anziano a ricordarlo e ad usare la carta?) ma niente soldi. La card è in rosso e non puoi spendere nulla. E questo vale per tantissimi italiani che dopo aver fatto trafile incredibili e lunghe attese burocratiche, finalmente potevano gustarsi in santa pace i 40 euro famosi. L'umiliazione è gratis per tutti: chiunque possieda la card, chiunque sia trovato a sbrigare la mole di documenti necessari per averla viene etichettato come "povero", debole" o addirittura come "morto di fame": "tutta sta corsa per 40 euro, per 120 euro in 3 mesi?"... e giù di lì. Sono casi reali, sinceri e sono tanti!!! Anche nei piccoli paesi, anche a Sciacca. Gli aventi diritto sono tanti e lo sapevano: perchè non accreditare quella mega cifra nelle pensioni? perchè non accreditare quella mega cifra nelle tredicesime o nei bonus famiglia? perchè? Semplice! Sarebbe stata la cosa meno visibile, non se ne sarebbe accorto nessuno della differenza, è questa la differenza anche tra il governo Prodi e quello attuale: saper spacciare come oro e bontà una Sòla pazzesca, avrebbe detto Fantozzi in uno dei suoi film! Invece via con le social card, via con le carte da compilare, via con anziani messi in moto per nulla, via con i patronati che chiedono soldi per aiutarti a risolvere la pratica e via con le card vuote. Risultato: il governo è magnanimo, aiuta i bisognosi più della Chiesa, fa bella figura in tv, si accaparra altro consenso e non esce una lira, anzi un euro. Meglio di così... Una volta si diceva: "Piove, piove... Governo ladro!"
ps: nel mio sito il "Manualetto del Candidato"... buona lettura e riflessione.

2 commenti:

Ale ha detto...

finalmente è uscita allo scoperto questa truffa...
tante parole come al solito, e tanti fatti...ma che vergogna...
buona settimana

Calogero Parlapiano ha detto...

..eh già..condivido con te Ale..
ci sentiamo.
buona settimana pure a te.
ciaooooo