Domenica e lunedì arriva il referendum che propone 4 schede. Ecco le ragioni del SI e del NO per l’acqua, per le centrali nucleari e per il legittimo impedimento. Napolitano andrà a votare, Berlusconi no. Questa volta si raggiungerà il quorum del 50% più uno?
Prima ancora che il risultato del referendum, ciò che sarà importante domenica e lunedì 12 e 13 giugno riguarda il quorum da raggiungere. Secondo i calcoli affinché il referendum sia valido, dovranno recarsi al seggio un minimo di 24 milioni circa di persone.
Proprio su questo punta il governo, contrario all'abrogazione di ognuno dei quattro quesiti referendari che riguardano acqua (due), nucleare e legittimo impedimento. Berlusconi ha già annunciato che non andrà a votare mentre il Presidente della Repubblica Napoletano si recherà alle urne. Si recheranno al voto anche Bersani (Pd), Di Pietro (Idv) e Vendola (Sel). No al voto da parte di Bossi (Lega Nord). Sostanziale libertà di scelta espressa invece da Fini (Fli) e Casini (Udc).
Il quesito ritenuto il tema più caldo riguarda il nucleare. Si vota per l’abrogazione della norma che consentirebbe al governo nei prossimi anni di costruire sul territorio italiano centrali nucleari.
La maggioranza voleva evitare che si votasse in questo momento in cui l’onda emotiva inevitabilmente porterà la stragrande maggioranza delle persone a votare contro il nucleare, soprattutto dopo i fatti di Fukushima e i sempre riproposti fatti di Chernobyl.
Ma si vota anche per la privatizzazione dell'acqua (abolizione della norma che obbliga alla cessione di un minimo del 40% delle società che gestiscono i servizi) e per il legittimo impedimento.
Quest’ultimo viene considerato il referendum più politico dei quattro, perché costituisce il tentativo di abolizione di una norma che viene accostata direttamente al presidente del consiglio Berlusconi. Tale quesito è stato voluto dall’Italia dei Valori.
A prescindere da come la si pensi, a prescindere che vinca il SI oppure il No, andare in massa alle urne a votare sarebbe un segnale forte di partecipazione popolare per una nazione, l’Italia, che spesso sembra lasciarsi scivolare tutto addosso, senza reagire in alcun modo.
Andare a votare è sia un dovere che, soprattutto, un diritto. Migliaia di persone nella storia hanno lottato per ottenere la possibilità di esprimere un giudizio politico, di contribuire a pilotare il destino del proprio Paese. Nel 2011 abbiamo pieno esercizio di queste facoltà, costata la vita a così tanti “pionieri della giustizia”, che non andare a votare significherebbe svalutare la bontà di queste battaglie sociali così importanti. Non facciamo decidere agli altri quello che sarà del nostro futuro: non conta il Sì o il No, conta dimostrare partecipazione alle cose pubbliche e politiche del paese.
Tra i quesiti del Referendum 2011 c’è quello sull’acqua pubblica (o privata, a seconda della scelta che ognuno fa). Chi si recherà alle urne con l’intento di contrassegnare il quadratino con la scritta “Sì”, ritengono che l’acqua in quanto bene collettivo, debba essere gestito dal servizio pubblico nazionale. Questo per evitare soprattutto speculazioni da parte delle imprese private, o ridurre la possibilità che le ecomafie possano infiltrarsi nel mercato. Gli italiani che vogliono l’acqua pubblica ritengono che lo Stato sia in grado di gestire in maniera efficiente e trasparente l’acqua, mantenendo i prezzi certamente più bassi rispetto a un privato. Inoltre, l’autonomia degli enti privati rischierebbe di rendere eventuali rivalse molto difficili da sciogliere.
Anche il popolo del “No” è piuttosto compatto sulle proprie scelte e opinioni. Pensano specialmente che “a un maggior prezzo corrisponde un maggior servizio”, facendo leva sulle stime che segnalano come il 50% dell’acqua potabile vada persa nelle tubature, e che comunque il servizio non valga l’importo in bolletta. Inoltre, i sostenitori del “No” all’abrogazione evidenziano come l’Autority debba impegnarsi a garantire che le procedure di appalto si svolgano nel pieno rispetto delle regole.
Ecco il dettaglio delle 4 schede.
Referendum popolare n. 1: scheda rossa
È il primo dei due quesiti sulla privatizzazione dell’acqua pubblica: votando SI, si esprime la volontà di abrogare quelle norme che allo stato attuale consentono l’affidamento ad operatori economici della gestione dei servizi pubblici. Votando NO tutto rimane così com’è.
Referendum popolare n. 2: scheda gialla
È il secondo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica: votando SI, l’elettore esprime la volontà di abrogare le norme che stabiliscono la determinazione della tariffa per l’erogazione dell’acqua, l’importo della quale prevede oggi anche la remunerazione del capitale investito dal gestore. Votando NO tutto rimane così com’è.
Referendum popolare n. 3: scheda grigia
È il quesito sul nucleare: votando SI, l’elettore esprime la volontà di abrogare le nuove norme riguardanti la possibilità di produrre, in Italia, energia elettrica a partire da centrali nucleari. Votando NO tutto rimane così com’è.
Con questo quesito referendario si chiede l’abolizione di una parte del decreto legge (“disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge “con modificazioni” il 6 agosto dello stesso anno) che permette la costruzione e l’utilizzo di nuove centrali per l’energia atomica in Italia. Cosa cambia col voto: se vince il SI: in Italia non verranno costruite centrali elettriche nucleari. Una è prevista anche nella a noi vicina Palma di Montechiaro. Se vince il NO: rimane valido il permesso di costruire centrali nucleari nel nostro territorio nazionale.
Referendum popolare n. 4: scheda verde
È il quesito sul legittimo impedimento: votando sì l’elettore esprime la sua volontà di abrogare la legge che consente al Presidente del Consiglio e ministri di decidere di non comparire in Tribunale nei processi che li riguardano.
Il referendum chiede la cancellazione totale della legge che permette a premier e ministri di non presentarsi in udienza invocando il legittimo impedimento, ovvero l'impossibilità di presentarsi davanti ai giudici derivante da impegni istituzionali. In origine la norma consentiva al premier e ai ministri di autocertificare il proprio impedimento; dopo la sentenza della Consulta invece l'impedimento deve essere stabilito dal giudice, che tuttavia difficilmente può negarlo.
Cosa cambia col voto: se vince il SI: il legittimo impedimento viene cancellato, i cittadini sono tutti uguali davanti alla legge. Se vince il NO: il legittimo impedimento rimane invariato, premier e ministri possono invocarlo.
Ogni elettore potrà scegliere di ritirare e di votare tutte o solo alcune schede. La preferenza andrà indicata apponendo una croce sul SI o sul NO con la matita copiativa fornita dal seggio. Si raccomanda l’attenzione a non sovrapporre le schede al momento di votare, in quanto la croce apposta sulla prima scheda potrebbe trasferirsi anche a quelle sottostanti.
Il SI indica la volontà di abrogare le norme indicate, il NO esprime la volontà di mantenere tali norme così come sono oggi.
Per avere validità, il referendum dovrà raggiungere il quorum, vale a dire che dovrà recarsi alle urne il 50% più uno degli aventi diritto.
Si vota domenica 12 giugno dalle 8 alle 22, e lunedì 13 giugno dalle 7 alle 15 presso i propri seggi di appartenenza segnati sulla tessera elettorale.
Calogero Parlapiano
sabato 11 giugno 2011
Referendum 2011: le ragione del SI e del NO. Domani e lunedì italiani alle urne per i 4 quesiti
venerdì 10 giugno 2011
Sciacca, Lo IACP interviene?
Dopo anni e anni di battaglie, lo IACP avrebbe deciso di intervenire a Sciacca negli alloggi popolari di via Acerra e del villaggio Pescatori. Sbloccati anche i fondi per realizzare nuovi 20 alloggi: saranno costruiti in contrada Ferraro
Manutenzione straordinaria delle abitazioni Iacp di via Acerra e Villaggio Pescatori. Realizzazione di nuovi 20 alloggi popolari in città. Queste le novità su uno dei problemi ventennali della città di Sciacca, quello delle case popolari. Queste notizie positive sono sopraggiunte da Agrigento, scaturite da un incontro istituzionale con il commissario dell’Istituto Autonomo per le Case Popolari Matteo Petralito. Ne hanno riferito nel corso di una conferenza stampa in Sala Giunta, il sindaco Vito Bono, l’assessore alle Politiche Sociali Gianfranco Vecchio, il consigliere comunale Simone Di Paola, il responsabile del Sunia Cgil di Sciacca Michele Catanzaro. Presenti all’incontro con i giornalisti, anche i consiglieri comunali Giuseppe Ambrogio e Maurizio Grisafi.
“Dopo tanti anni di battaglie – hanno detto il sindaco Vito Bono e l’assessore Gianfranco Vecchio –finalmente l’assicurazione che si penserà alla necessaria e urgente manutenzione di alloggi fatiscenti e al limite dell’abitabilità di Via Acerra e Villaggio dei Pescatori. Le nostre sollecitazioni hanno avuto riscontro. L’Iacp ci ha comunicato che entro un mese sarà presentato un progetto alla Regione per il finanziamento della manutenzione straordinaria. Ma c’è l’impegno dell’Istituto di trovare eventualmente le somme necessarie con fondi propri del bilancio dello Iacp”. Il sindaco Vito Bono e l’Assessore Gianfranco Vecchio hanno ringraziato il commissario e i funzionari dello Iacp per la disponibilità e l’attenzione.
“Si vede anche la luce per la realizzazione di 20 nuovi alloggi popolari – ha aggiunto il consigliere Simone Di Paola -. C’è moderato ottimismo sull’assegnazione a Sciacca di una quota parte dei residui di finanziamenti, su una rimodulazione regionale, di circa un milione di euro da assegnare all’intera provincia di Agrigento. Per quanto riguarda gli interventi di manutenzione, c’è
stato e continua a esserci l’impegno e l’attenzione di tutti. Il senatore Nuccio Cusumano ha già contattato l’assessore regionale Armao preannunciandogli un incontro al fine di individuare le somme per la necessaria copertura finanziaria”.
Il responsabile del Sunia Michele Catanzaro ha ringraziato l’Amministrazione comunale e il Consiglio “per il coronamento di una battaglia condotta con determinazione negli ultimi anni”.
Ottimismo dunque ma è chiaro che, dopo almeno 20 anni di sole chiacchiere, prima di esultare e brindare occorre prendere visione dei fatti, del progetto esecutivo di ripristino degli immobili, dei lavori di ristrutturazione e di quelli per la costruzione dei nuovi alloggi.
Questa nuova possibilità si è resa possibile grazie a dei fondi regionali. Infatti la regione siciliana ha conteggiato circa 1 milione di euro di fondi residui da destinare all’IACP provinciale. Buona parte di questa somma sarà investita su Sciacca. O almeno questa è stata la promessa.
Secondo i dirigenti dell’istituto autonomo case popolari per ripristinare e mettere in sicurezza gli immobili di via Acerra serviranno all’incirca 150 mila euro. Per dovere di informazione occorre fare una doverosa distinzione però tra gli immobili di via Acerra e quelli siti nel villaggio Pescatori. In entrambi i casi si tratta di edifici pressoché pericolanti ma in via Acerra non ci sono proprietari, ossia coloro che vi abitano sono tutti assegnatari. Nel villaggio Pescatori invece non solo diverse persone hanno provveduto ad acquistare l’immobile ma ce ne sono tanti altri disabitati da tempo perché in condizioni strutturali troppo gravi, tali da mettere a rischio l’incolumità della gente.
Dall’incontro che si è tenuto ad Agrigento sono emersi anche altri due fatti interessanti. Il primo è quello che riguarda i campetti di calcio. Sia quello sito nel rione Fratelli Bandiera che quello collocato alla Perriera abbisognano di urgenti opere di messa in sicurezza e ripristino. Secondo i funzionari dello IACP in quei campetti l’amministrazione comunale può intervenire da subito poiché lo IACP su quei campetti vanta soltanto un diritto di superficie mentre la proprietà è comunale. Secondo il consigliere del pd Simone Di Paola “gli interventi di ripristino dei campetti possono essere calati nel piano triennale delle opere pubbliche e il comune presto potrà aggiustare questi due importanti spazi aggregativi per i giovani.”
L’altro dato emerso è quello che, secondo i dati dei dirigenti IACP, la città di Sciacca è quella meno morosa della provincia di Agrigento, ossia il pagamento degli affitti da parte degli assegnatari è piuttosto regolare, a differenza per esempio invece della città di Palma di Montechiaro dove, a quanto pare, non pagherebbe quasi nessuno.
Soddisfatto naturalmente il sindacalista Michele Catanzaro: “da anni sostengo che a Sciacca la situazione economica per molte famiglie è gravissima e servirebbero, di conseguenza, 1000 alloggi popolari. Mi hanno preso per pazzo ma ne servirebbero davvero 1000. Partiamo da queste nuove 20 abitazioni nella speranza che il risultato possa essere conseguito il più presto possibile grazie anche alla collaborazione dell’amministrazione comunale saccense.”
Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"
giovedì 9 giugno 2011
Torna il Premio Vincenzo Licata
Fino al 3 luglio è possibile partecipare alla III Edizione del Premio Nazionale di Letteratura intitolato a Vincenzo Licata e organizzato dall’associazione L’AltraSciacca col patrocinio del Comune e di numerosi sponsor. Anche quest’anno prevista la presenza di numerosi e prestigiosi ospiti e giornalisti
L’Associazione di promozione sociale “L’AltraSciacca” ha indetto per il 2011 la terza edizione del Premio Nazionale di Letteratura e Poesia “Vincenzo Licata – Città di Sciacca”.
Il Premio nasce dall’esigenza di richiamare l’attenzione sul mondo dell’arte, della letteratura e della poesia in particolare: laddove manca la letteratura non c’è spazio per riflettere, laddove manca la poesia non c’è spazio per sognare e fantasticare, tutte esigenze fondamentali per superare il difficile periodo che oggi stiamo vivendo. Farsi promotori di un tale evento è, non solo motivo di orgoglio, ma riveste anche un’enorme dose di responsabilità, poiché non sono molte le possibilità di esprimersi che si offrono nel nostro territorio.
Il Premio è intitolato e dedicato a Vincenzo Licata, poeta saccense tra i più grandi poeti dialettali che la nostra terra di Sicilia abbia mai visto nascere. Il suo amore per i versi, per la scrittura, per il mare e per la città di Sciacca sono trasmessi con spontanea continuità e rinnovata forza dalle vecchie alle nuove generazioni e non possono non essere prese in considerazione da chi si fa promotore di una manifestazione che intende assumere levatura nazionale. Infatti l’amore per l’arte della parola non ha confini di regione, di stato, di appartenenza politica o religiosa. Il Premio è un mezzo tanto semplice quanto importante per far sì che molte intelligenze presenti nel nostro Paese possano avere l’occasione di comunicare le proprie emozioni, i propri sentimenti e le proprie idee, nella consapevolezza che qualsiasi forma di espressione letteraria merita il giusto plauso ed il necessario riconoscimento.
Come per la quasi totalità delle iniziative e manifestazioni portate avanti dall’Associazione l’AltraSciacca, che intende avvalersi per statuto dei vantaggi offerti dalle nuove tecnologie di comunicazione, anche per il Premio è stato allestito e continuamente aggiornato un sito internet, www.vincenzolicata.it, da cui è possibile scaricare sia il bando che la scheda di partecipazione e nel quale, oltre a trovare ovviamente tutte le informazioni sul concorso, si può visitare un’ampia sezione, contenente informazioni, foto, video ed audio, dedicata al Poeta saccense tanto amato dai suoi concittadini.
Proprio l’anno scorso a Sciacca è stata inaugurata una statua dedicata al poeta realizzata dal maestro Filippo Prestia e collocata nei pressi della Rocca Regina, laddove abitavano un tempo i genitori del poeta che rimase per sempre molto legato alla zona e al porto.
Il Premio è destinato a chiunque voglia prendere parte al banchetto della parola poetica e letteraria, dai bambini delle scuole elementari ai pensionati della terza età, ha scadenza il 3 Luglio 2011, la cerimonia di premiazione si svolgerà chiaramente a Sciacca il 13 Agosto 2011 e la manifestazione non ha scopi di lucro.
Il successo dell’edizione dello scorso anno che ha registrato circa 180 partecipanti, molti dei quali provenienti da fuori città e rimasti per qualche sera, assieme ai loro relativi accompagnatori, ospiti delle strutture ricettive locali, l’ampio consenso riscontrato tra la gente, il numero delle iscrizioni già pervenute ed il sicuro interesse del Comune di Sciacca del cui nome il premio si avvale per l’amore che nutriamo nei riguardi della nostra città, per la riuscita dell’evento ogni componente risulta di fondamentale importanza.
L’anno scorso è stata inaugurata anche la sezione “La magnifica identità siciliana”, un premio consegnato al tenore Pietro Ballo, al giornalista Stefano Malatesta e al regista e puparo Mimmo Cuticchio. Anche quest’anno di certo non mancheranno gli ospiti di riguardo, di chiara fama nazionale e siciliani.
La manifestazione assume di anno in anno sempre maggiore rilievo culturale per l’intera regione e di carattere nazionale, e ci auguriamo possa diventare motivo di orgoglio per la nostra terra.
A seguire le parti principali del bando per partecipare al Premio (su www.vincenzolicata.it il bando in versione integrale)
Sezioni del Premio:
Sezione A – Poesia a tema libero e senza limiti di lunghezza in lingua italiana.
Sezione B – Poesia a tema libero dialettale e senza limiti di lunghezza, corredata da una traduzione chiara e leggibile in lingua italiana.
Sezione C – Poesia in lingua italiana senza limiti di lunghezza, avente come tema “La Libertà” intesa come figura materna o come figura religiosa, a discrezione dell’autore.
Sezione D – Racconto a tema libero, ma non superiori alle 9000 battute.
I testi possono essere editi o inediti. Non sono ammessi testi che siano già stati premiati ai primi tre posti in altri concorsi o premi letterari.
I concorrenti devono inviare, a mezzo posta prioritaria o a mezzo raccomandata, la documentazione seguente: scheda di partecipazione al Premio debitamente compilata, scaricabile dal sito www.vincenzolicata.it la quale contiene “la dichiarazione che l’opera è frutto del proprio ingegno” e “l’autorizzazione al trattamento dei dati personali”; n. 2 copie cartacee degli elaborati di cui una sola con nome e cognome, indirizzo, numero di telefono ed e-mail; facoltativamente n. 1 copia degli elaborati in formato elettronico su supporto ottico (CD) oppure inviati via e-mail a: premio@vincenzolicata.it
La quota di partecipazione è di 10,00€ (dieci euro), per ogni sezione nella quale si intende concorrere. Allegare agli elaborati la quota di partecipazione a mezzo contanti.
Le opere vanno spedite a: “Premio Nazionale “Vincenzo Licata – Città di Sciacca”, associazione l’AltraSciacca, casella postale 7, 92019, Sciacca (Ag).
La spedizione deve avvenire entro il 03-07-2011, farà fede il timbro postale.
Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"
lunedì 16 maggio 2011
Spot Premio Letterario "Vincenzo Licata" 2011
III Edizione del Premio Nazionale di Letteratura e Poesia "Vincenzo Licata - Città di Sciacca" 2011.
Lo spot dell'evento.
Per informazioni www.vincenzolicata.it
www.laltrasciacca.it
Il bando scade il 3 luglio, la cerimonia di premiazione si terrà a Sciacca il 13 agosto.
domenica 15 maggio 2011
Il magistrato Salvatore Vella lascia la Procura di Sciacca
Il magistrato Salvatore Vella lascia la Procura di Sciacca per quella di Marsala richiesto dal “maestro” Bernardo Petralia. Diverse le operazioni antimafia portate avanti dal pm che adesso proseguirà il proprio lavoro a pochi chilometri da casa. Legittimi ma inutili gli appelli di Vito Bono e Filippo Bellanca che chiedevano la permanenza a Sciacca di Vella
Ormai è ufficiale. Il magistrato Salvatore Vella lascia la Procura di Sciacca. La motivazione comunicata dalla commissione del consiglio superiore della magistratura è quella che ancora non ha completato i 3 anni di servizio presso la procura della Repubblica di Palermo.
Caduti nel vuoto, come era immaginabile, gli appelli che nei giorni scorsi il sindaco Vito Bono, il presidente del consiglio comunale Filippo Bellanca e numerose associazioni locali avevano rivolto al ministro della giustizia Alfano affinchè Vella non lasciasse Sciacca.
Salvatore Vella aveva preso servizio a Palermo dopo una lunga attività giudiziaria a Sciacca. Nella città termale era tornato poi come applicato ma adesso l'applicazione è scaduta e il magistrato dovrà rientrare per poi prendere servizio presso la procura di Marsala accanto al suo maestro il procuratore Bernardo Petralia.
Pare addirittura che sia stato lo stesso procuratore capo della repubblica di Marsala Bernardo Petralia a formalizzare la richiesta alla procura generale di Palermo.
Da parte sua il dottore Salvatore Vella, nel corso di un incontro con i giovani di SOS Democrazia di Ribera che gli hanno consegnato la tessera di socio onorario, ha dichiarato che il suo trasferimento a Marsala è quasi certo.
“Il mio ex procuratore, ha detto Vella, riferendosi a Petralia, con il quale ha lavorato per diversi anni alla procura di Sciacca, mi vuole.”
Da una parte sicuramente c’è il rammarico di lasciare la città di Sciacca alla quale Salvatore Vella ha dimostrato nel tempo il suo attaccamento, dall’altra parte c’è sicuramente il prestigio di proseguire la propria carriera in una delle Procure più ambite della Sicilia.
Sciacca attraverso i suoi massimi rappresentanti, il sindaco e il presidente del consiglio comunale, ha fortemente auspicato che il magistrato potesse continuare ad operare presso la locale procura, sottolineando l'importante lavoro svolto in questi anni in diverse operazioni, su tutte quelle “Scacco Matto” e “Face Off”.
L’auspicio di permanenza di Vella a Sciacca da parte del sindaco e di tante associazioni locali pare però difficilmente realizzabile visti gli avvenimenti degli ultimi giorni.
“Lasciate che il sostituto procuratore Salvatore Vella rimanga a lavorare alla procura di Sciacca, il presidio giudiziario del nostro territorio non può perdere un valente magistrato.” Questo, in sintesi, il comunicato avanzato dalle alte cariche cittadine. Dal 16 maggio quindi Vella tornerà a disposizione della procura di Palermo. Il sindaco Vito Bono e il presidente del Consiglio comunale Filippo Bellanca erano intervenuti con una lettera a doppia firma indirizzata al ministro della Giustizia Angelino Alfano, al vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Michele Vietti e, per conoscenza, anche ai procuratori della Repubblica di Palermo e Sciacca, Francesco Messineo e Vincenzo Pantaleo. “Col dovuto rispetto per le scelte organizzative della magistratura, a cui è superfluo sottolineare si riconosce la massima autonomia – scrivono Bono e Bellanca - manifestiamo comunque stupore per tale possibile sviluppo, ritenendo che fosse ormai scontata la permanenza nel presidio giudiziario di Sciacca del Dott. Vella con una naturale conferma del suo distacco”.
Sindaco e presidente del consiglio parlano poi di “straordinaria competenza del Dott. Vella, di indiscussa conoscenza del territorio e delle sue criticità criminali, che hanno più volte prodotto risultati importantissimi nella lotta alla droga, alla violenza, alla mafia e ai reati finanziari. Le Istituzioni devono sforzarsi a superare gli ostacoli, soprattutto se questi sono burocratici. Manifestiamo pertanto l'auspicio che la professionalità del Dott. Vella possa restare a disposizione della sicurezza del nostro territorio, nell'ambito di un'azione complessiva della Procura della Repubblica magistralmente diretta dal Dott. Vincenzo Pantaleo e con la recente immissione in servizio di tre nuovi sostituti di prima nomina”. Il sindaco Vito Bono e il presidente del Consiglio comunale Filippo Bellanca chiudono la missiva auspicando “una ulteriore e attenta valutazione che non penalizzi il presidio giudiziario saccense”.
Gocchi su un Vella che possa essere svincolato da Sciacca li ha già messi il dottor Bernardo Petralia, ex procuratore di Sciacca, già consigliere del CSM, oggi in servizio come sostituto alla procura di Marsala. Petralia è colui che Vella più volte ha definito il suo maestro. Presto dunque i due si ricongiungeranno in un altro avamposto antimafia sicuramente di primo piano, e a pochi km dalla sua città natale, Mazara del Vallo, anche se è Sciacca la città in cui il magistrato risiede.
Sulla questione anche il presidente della Camera Penale di Sciacca Paolo Imbornone si è augurato che presto per Vella Sciacca diventi la sede di assegnazione definitiva.
Il pm Vella comunque nel tempo ha dimostrato molto attaccamento per Sciacca, città nel quale ha vissuto per tanto tempo e non è escluso che un giorno possa tornare per coprire il quarto posto di sostituto in procura che al momento è rimasto vacante.
Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"
venerdì 13 maggio 2011
Sciacca, approvata la variante Penny Market
Sospiro di sollievo per la Penny Market, ancora in sospeso Eurospin che chiede il commissariamento e la Bono Gomme. Frizioni all’interno di entrambe le coalizioni con Vito Bono e Fabio Leonte vigili nel rintuzzare gli attacchi che giungono da entrambi i poli. E intanto si attende ancora il PRG…
Martedì sera finalmente è stata la volta del consiglio comunale dopo numerosi rinvii a causa della mancanza del numero legale. All’ordine del giorno ancora le ormai famose varianti urbanistiche. E’ stata approvata la variante che consentirà l’apertura del punto vendita della catena Penny Market nell’ex sala Bingo. Nulla da fare invece, almeno in questa fase, per Eurospin. Infatti nel momento delle dichiarazioni di voto è venuto meno il numero legale a testimonianza delle frizioni ancora presenti nella maggioranza ma anche nell’opposizione dove il fronte sembra cominciare a disunirsi sull’argomento varianti.
La novità principale è stata rappresentata dall’intervento del sindaco Vito Bono che in apertura di seduta ha letto un documento con il quale l’amministrazione ha sostanzialmente detto di condividere esclusivamente le varianti compatibili con il piano regolatore generale e di tenere conto dell’esigenza di riutilizzare e valorizzare gli edifici esistenti. Da quanto si dice il PRG potrebbe raggiungere l’aula Falcone Borsellino nei primi mesi del 2012.
Il documento sostanzialmente ha avallato la posizione della componente Coco - Capodicasa all’interno del partito democratico anche se i consiglieri Sabella, Fiorino e Coco si sono astenuti al momento del voto mentre il consigliere Mandracchia ha votato contro. La variante Penny Market è passata con 16 voti favorevoli. Si sono espressi a favore gli altri componenti del partito democratico, l’Mpa, il Fli e i Leali per Sciacca, oltre all’opposizione.
L’atto di indirizzo fornito dal sindaco non è stato rispettato dall’intera maggioranza mentre l’opposizione ha continuato ad attaccare il primo cittadino e l’assessore al ramo Fabio Leonte.
Ha fatto palesare alcune evidenti contraddizioni Gioacchino Settecasi, mentre Fabrizio Di Paola, Calogero Bono, David Emmi, Gianluca Guardino e Gaetano Cognata hanno accusato l’amministrazione di atteggiamento irresponsabile e di incapacità a programmare una pianificazione urbanistica della città.
Del resto le difficoltà sono state ammesse da Simone Di Paola. “Siamo una coalizione ed è normale che le posizioni possano essere diverse, ha detto, ma l’atto di indirizzo dell’amministrazione ha consentito di trovare il compromesso.” “Finalmente il sindaco ha fatto chiarezza”, ha aggiunto Fiorino, ad opinione del quale il precedente libera tutti di Vito Bono era inaccettabile.
Sull’argomento varianti duro il commento dell’assessore Leonte: “le posizioni divergenti ci sono anche nell’opposizione” riferendosi all’assenza dei consiglieri Fabrizio Di Paola e Ignazio Bivona e soprattutto ha detto: “sull’Eurospin ci sono gli interessi di uno dei coordinatori locali del Pdl”.
Per i consiglieri del Pdl andava esitato anche questo punto. “Non si possono fare disparità” secondo Calogero Bono, Gioacchino Settecasi e David Emmi, anche se si tratta della realizzazione di un nuovo immobile, in contrada Bellante, rispetto alla variante Penny Market che utilizzerà un edificio già esistente. I consiglieri del centrodestra hanno messo a confronto l’istanza dell’Eurospin con quella della Lidl approvata nel 2009. “Anche in quel caso, hanno detto, si è cambiata la destinazione dell’area e si è realizzato un nuovo edificio. Insomma anche su Eurospin posizioni diverse sia nella maggioranza che nell’opposizione, ma con la differenza di un andazzo che stava portando alla bocciatura dell’atto. A quel punto Gianluca Guardino ha posto il problema delle assenze tra la maggioranza e assieme agli altri colleghi del Pdl ha abbandonando l’aula, mentre si facevano le dichiarazioni di voto. In questo modo è venuto meno il numero legale e la pratica Eurospin potrebbe finire nelle mani di un commissario, così come sembra volere la ditta.
Anche il giorno precedente, lunedì, si era provato a convocare il consiglio comunale ma tutto si era chiuso con un nulla di fatto.
Erano quindici i consiglieri presenti nei banchi della maggioranza. Ne mancava solo uno, dunque, per poter andare avanti regolarmente con i lavori. Ma all’opposizione non è bastato, e ancora una volta aveva abbandonato l’aula. “Sulle varianti urbanistiche siete spaccati, se non siete autosufficenti nel garantire la maggioranza in aula non saremo certo noi a farvi da stampella”, aveva detto in apertura dei lavori il capogruppo del pdl Gianluca Guardino.
Non c’erano tra le fila della maggioranza i consiglieri Assenzo, Sandullo e Ambrogio. Giustificati i primi due (Assenzo per lavoro, Sandullo per motivi di salute). Ambrogio invece non c’era per protesta contro la maggioranza per la vicenda del nucleo di valutazione. La maggioranza era tornata ad attaccare l’opposizione, ricordando che questa ad inizio consiliatura si era impegnata a non abbandonare mai l’aula consiliare e a non agire in maniera ostruzionistica per far cadere il numero legale.
“Dinanzi alla organica presenza di tutte le forze di maggioranza, presenti e pronte ad assumersi le proprie responsabilità dinanzi alla cittadinanza – si leggeva nel comunicato stampa diramato – l’opposizione ha rivelato pubblicamente la sua vera natura: strumentale nei contenuti, irresponsabile ed incoerente nella condotta.”
Eurospin insomma è pronta a chiedere il commissariamento del consiglio comunale, non intende attendere ancora, ritenendo che la variante che trasformerà un’area di contrada Bellante da agricola a commerciale sia regolare e meritevole di essere varata. L'unica forza politica della maggioranza al momento pronta a votarla è l’Mpa, ma anche nell’opposizione ci sono consiglieri disponibili a dire sì. pd e futuro e libertà sono disponibili a votare punti che non siano in contrasto con l'approvando prg, evidenziando che il progetto Eurospin lo sia. L’altra variante ancora da approvare prevede modifiche di destinazione d’uso per un centro vendita di gomme (Bono Gomme) in un magazzino già esistente in località Tabasi.
Nei prossimi giorni si riuniranno i diversi capogruppo e sarà convocato un nuovo consiglio comunale per discutere e votare le altre due varianti ancora mancanti. Vedremo se la prossima volta i consiglieri comunali di ambo le parti “varieranno” atteggiamento.
Calogero Parlapiano - tratto da "ControVoce"
lunedì 9 maggio 2011
ATO AG1: Sogeir quasi salva?
A breve la creazione della decima Srr rivolta ai territori virtuosi potrebbe sancire il salvataggio della Sogeir per la soddisfazione dei 17 sindaci dell’ATO AG1. Intanto proseguono le campagne di sensibilizzazione: il nuovo obiettivo di Sogeir è riciclare i contenitori di Tetra Pak
Anche se ancora manca la conferma ufficiale, molto probabilmente la Sogeir entrerà a far parte di una delle nuove Srr che nasceranno con la riforma sui rifiuti. Il futuro dei rifiuti in Sicilia infatti ha una nuova sigla: Srr. Che significa Società per la Regolamentazione del servizio di gestione dei Rifiuti. Le Srr nasceranno dalle ceneri degli Ato, un esperimento evidentemente fallito anche se non dappertutto e che ha costretto la Regione a fare un passo indietro.
I territori e le società virtuose che hanno raggiunto buoni risultati nell’ambito della raccolta differenziata e della sensibilizzazione in merito alla problematica dei rifiuti saranno salvate, e la Sogeir è tra queste. Questo è quanto prevederebbe il piano regionale dei rifiuti.
Tra le pieghe del maxiemendamento del governo alla finanziaria spunta una norma che rischia di moltiplicare il numero degli Ato rifiuti. Il comma 4 dell’articolo 7, infatti, abroga parte della legge sui rifiuti che aveva fissato in dieci il numero massimo degli Ambiti territoriali ottimali in Sicilia. “Attraverso il maxiemendamento alla finanziaria, il governo intende abolire il tetto inserito lo scorso anno al numero degli Ato-rifiuti, che avevamo ridotto da 27 a 10 – denuncia Giacomo Di Benedetto, parlamentare del Pd -. Insomma, il governo vuole le mani libere per aumentare il numero degli Ato. E’ una norma scandalosa che deve essere immediatamente eliminata, perché percorrendo la strada che vorrebbe premiare i soggetti ‘virtuosi’, si corre il rischio di tornare al modello di gestione dei rifiuti voluto da Cuffaro”. Non la pensano in questo modo i diversi sindaci e cittadini gestiti da chi è riuscito a portare avanti un lavoro concreto, senza trovare mai spazzatura lungo le strade (come invece è spesso successo ad Agrigento, Palermo ed in Campania) e senza mai un solo giorno di sciopero.
Le Srr dovevano essere 9 più 1 che si doveva occupare della gestione dei rifiuti nelle isole minori siciliane. Con un apposito disegno di legge invece la decima Srr sarebbe designata a gestire i territori virtuosi. Fra questi i 17 comuni che fanno parto dell’ATO Ag1, quello gestito in questi anni dalla Sogeir. Si tratterebbe insomma di una specie di “premio” per i risultati raggiunti dalla società pubblica gidata da Vincenzo Marinello, attualmente commissario liquidatore di Sogeir. Dalla parte di Marinello anche i sindaci dei 17 comuni dell’ATO AG1 che nel tempo hanno visto dotarsi di numerosi servizi, primo fra tutti quello della raccolta porta a porta che ha permesso a comuni come Villafranca Sicula e Burgio di divenire comuni capofila in ambito nazionale per quanto concerne la raccolta differenziata, ritirando premi su premi. In poche parole i 17 comuni gestiti da Sogeir non vogliono entrare a far parte della Srr provinciale ma attendono fiduciosi che la Regione Sicilia approvi questa nuova Srr, dedicata ai territori ed alle società virtuose. Non solo, ma anche altri sindaci di altri comuni sarebbero pronti a chiedere di entrare a far parte della società gestita da Vincenzo Marinello. Del resto prima di queste novità, erano stati gli stessi sindaci dell’ATO a recarsi più volte a Palermo per chiedere all’ente Regione di salvare la Sogeir in virtù degli ottimi risultati raggiunti che ne hanno fatto, secondo i dati statistici di Legambiente, il miglior ATO siciliano.
Intanto continuano le campagne di sensibilizzazione della Sogeir ATO Ag1 in merito alla raccolta differenziata. La società ha aderito all’iniziativa “Tutti riciclabili, riciclabili da tutti”, una campagna di comunicazione sulla raccolta dei contenitori Tetra Pak insieme a carta e cartone.
Questa iniziativa è stata promossa proprio dalla Tetra Pak e dalle Cantine Settesoli per il riciclo dei contenitori per bevande ed alimenti. La campagna è rivolta ai comuni gestiti da Sogeir che effettuano la raccolta differenziata dei contenitori per latte, vino, succhi di frutta, sughi ed altri alimenti, conferendoli insieme a carta e cartone. L’iniziativa sarà condotta ad Alessandria Della Rocca, Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Montevago, Ribera, Santa Margherita Belice, Santo Stefano di Quisquina, Sambuca di Sicilia, San Biagio Platani, Sciacca e Villafranca Sicula. La campagna di comunicazione non riguarda soltanto le affissioni stradali ma anche un pieghevole che sarà inviato a tutti gli utenti attraverso il quale verranno fornite tutte le indicazioni per svolgere correttamente la raccolta differenziata dei cartoni per bevande ed alimenti.
I dettagli di questa iniziativa sono stati presentati durante una conferenza stampa che si è tenuta a Sciacca presso la sala Blasco del Comune ed alla quale hanno partecipato Vincenzo Marinello, i sindaci dei comuni facenti parte dell’ATO AG1 e il direttore generale del dipartimento regionale rifiuti e acque Emanuele Vincenzo. Per il corretto riciclo dei contenitori Tetra Pak i cittadini dei comuni interessati dovranno conferirli, una volta svuotati e schiacciati, nei cassonetti stradali o nei bidoni carrellati destinati alla raccolta di carta, cartone e contenitori per bevande. I contenitori Tetra Pak saranno quindi inviati alle cartiere dove la cellulosa, principale componente dei contenitori, verrà separata dal polietilene e dall’alluminio attraverso il normale processo di produzione cartaria senza aggiunta di prodotti chimici, per poi essere utilizzata nella produzione di nuovi materiali a base cellulosica (carta per imballaggio, per cancelleria, ecc.).
Soddisfatta dell’iniziativa di comunicazione anche la stessa Tetra Pak. “Tetra Pak da sempre è impegnata nello sviluppo sostenibile e nella valorizzazione delle risorse e, grazie al protocollo d’intesa siglato con Comieco nel luglio 2003, nella promozione della raccolta differenziata e del riciclo dei proprio contenitori su tutto il territorio nazionale” ha dichiarato Michele Mastrobuono, direttore ambiente e relazioni esterne di Tetra Pak Italia. “Obiettivi importanti sono già stati raggiunti: nel 2010 sono state riciclate in Italia un miliardo di confezioni postconsumo, pari ad oltre 19900 tonnellate”.
Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"