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domenica 30 maggio 2010

venerdì 28 maggio 2010

NO AL BAVAGLIO

No al bavaglio
di Mauro Munafò


Manifestazioni, raccolte di firme, appelli, gruppi su Internet: l'Italia che non ci sta inizia a muoversi seriamente contro la norma Alfano. Che con la scusa della privacy censura il giornalismo giudiziario, mette al sicuro le cricche e avvantaggia la mafia

Mentre il ddl Intercettazioni continua la sua corsa alla commissione Giustizia del Senato, il movimento di protesta contro l'ennesima legge vergogna raduna le energie. Le associazioni, i gruppi, i sindacati e le altre forze che hanno animato negli ultimi tempi la protesta civile si sono mobilitate per dire ancora una volta "no" al provvedimento che metterà un bavaglio alla giustizia e all'informazione italiana.

L'appuntamento per manifestare contro la nuova legge è fissato per venerdì 21 maggio: alle 14 in piazza Montecitorio, a Roma, inizierà un sit-in di protesta proprio davanti al Parlamento. Durante il sit-in sarà allestito uno speaker's corner dal quale ciascuno potrà esprimere il proprio dissenso, mentre i manifestanti si presenteranno all'appuntamento imbavagliati. Oltre all'evento di Roma si stanno moltiplicando le proteste contemporanee nelle altre città d'Italia: sul sito del Popolo Viola è già possibile trovare informazioni su Savona e Cagliari e nelle prossime ore altre ne arriveranno.

L'avvicinamento alla protesta "reale" è stato preparato attraverso raccolte firme diffuse su vari spazi online. Il fulcro della mobilitazione è il sito No Bavaglio che ha già raccolto oltre 76mila nominativi su un appello redatto, tra gli altri, dal costituzionalista Valerio Onida. Altre sottoscrizioni importanti sono state aperte sul sito della edizioni Laterza e su quello dell'associazione Articolo 21.

A questi siti "stand alone" devono poi aggiungersi i tanti gruppi su Facebook che stanno raccogliendo il malcontento diffuso in rete. Non bisogna infatti dimenticare che il ddl intercettazioni prevede una forte limitazione della libertà di manifestazione del pensiero in rete attraverso l'arma dell'obbligo di rettifica: blogger e semplici utenti dei social network sono insomma colpiti in prima persona da questa legge. Proprio il pericolo di un bavaglio su tutto il web ha portato alla nascita di nuove pagine su Facebook, ma anche alla nuova mobilitazione dei gruppi che avevano già animato la protesta nei mesi scorsi. Oltre alla popolata pagina di
No Bavaglio è nato il gruppo per la pubblica resistenza contro il ddl intercettazioni. Intanto sia il Popolo Viola con i suoi 260 mila iscritti che la Valigia Blu con altri 10mila hanno confermato il loro sostegno alla protesta. Beppe Grillo ha invece annunciato la sua "indifferenza civile" e di non avere intenzione di lanciare una nuova campagna contro questa legge: si "limiterà" a non rispettarla. Oltre ai movimenti nati sul web, la protesta è sostenuta con forza da sindacati e associazioni. Editori della Fieg e della Aie, giornalisti della Fnsi, magistrati dell'Anm e persino gli ambientalisti di Legambiente che parlano di "un regalo alle ecomafie". Tutti insieme contro il bavaglio.


(20 maggio 2010)

giovedì 27 maggio 2010

lunedì 24 maggio 2010

sabato 22 maggio 2010

La marea... nera

La San Leon Energy ha avuto il permesso da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, quello guidato fino a pochi giorni fa dal ministro Scajola, di eseguire ricerche di idrocarburi nel mare di Sciacca, Selinunte e Menfi.
Il Sito, denominato D354 CR SL, è esteso 482 Kmq e va da Selinunte alla foce del Verdura mentre la distanza dalla costa minima è di 2 Km ( il punto più vicino è capo San Marco), ed il sito di esplorazione è parallelo alla costa e si allontana da essa per massimo 12 miglia.
Eventuali piattaforme saranno ben visibili dalla costa (una bella vista dei templi di Selinunte con pozzo petrolifero), e potenzialmente raggiungibili a nuoto.
L'area è piena di riserve naturali, banchi corallini, zone archeologiche e zone di pesca.
Stiamo parlando naturalmente di una zona vulcanica (isola Ferdinandea, Vulcano Empedocle), e le perforazioni potrebbero interferire con i fenomeni vulcanici secondari, basti pensare alle proprietà termali di cui il nostro territorio è colmo.
Lo spazio di mare in vicinanza delle piattafarme è interdetto per un raggio di molti km:
questo comporterà zone vietate alla pesca ed alla balneazione. Potrebbe dunque trattarsi di una mazzata clamorosa per due comparti già in crisi: quello della marineria e quello turistico. Affacciarsi a Capo San Marco e vedere una piattaforma petrolifera non è sicuramente turisticamente appetibile né per vacanzieri della domenica né per possibili futuri costruttori di resort.
Le trivellazioni, se venisse scoperto il petrolio, inizieranno entro 48 mesi dalla chiusura del procedimento autorizzativo mentre l'ultimo passaggio burocratico mancante è l'ottenimento della Valutazione di Impatto
Ambientale. Il termine ultimo per la presentazione delle osservazioni alla VIA è il 30 Maggio! Quindi, conti alla mano, mancano solo 15 giorni per fare le dovuti osservazioni. Gli uffici sono stati allertati?
A quanto pare nello studio ambientale redatto dalla San Leon Energy, non viene valutato l'impatto delle trivellazioni e dell'emungimento del petrolio ma solo quello dell'esplorazione con i geofoni e con la airgun.
Non viene inoltre fatta menzione ai banchi di corallo ed al fatto che la zona è altamente
sismica e che vi sono presenti vulcani. Il corallo, tra l’altro, è in fase di rinascita.
Il procedimento risale al 7 marzo del 2008 ed ha avuto vari passaggi mentre è arrivato al Comune di Sciacca il 3 maggio 2010.
Com'è possibile, dato che il procedimento è iniziato ben 2 anni fa, che la popolazione sia
venuta a sapere di tutto solo grazie ad un associazione di promozione sociale, l’altrasciacca, a soli 15 giorni dalla scadenza dell'ultimo passaggio burocratico?
La richiesta di verifica di assoggettabilità ambientale e l'inizio del periodo di 45 giorni per
presentare le osservazioni, è iniziato il 14 Aprile del 2010.
Come mai è stata protocollata l'istanza al comune solo il 3 Maggio, ben due settimane dopo?
Come mai l'istanza è indirizzata “Al Responsabile Affissioni dell'Albo Pretorio” e non
agli uffici competenti?
Perchè nell'Oggetto dell'istanza non c'è scritto che è contenuta una richiesta di
osservazioni alla VIA?
Come mai, contrariamente a quanto scritto in Gazzetta Ufficiale, la documentazione
della VIA non è pubblicata sul sito del Ministero dell'Ambiente?
Ma non è tutto. Vi sono altre due richieste (D35GR H) e (D36 GR H) per ricerche petrolifere a largo di Sciacca a nome della Hunt Oil Company. Di che si tratta?
Che senso ha investire centinaia di milioni di euro per lo sviluppo turistico e vanificare tutto
con piattaforme petrolifere sulla costa?
Il meridione della Sicilia è letteralmente pieno di concessioni, anche a Marettimo,
Lampedusa, nonché gli ultimi giacimenti scoperti nel pieno delle Isole Egadi. Che fare?
L’associazione L’AltraSciacca ha invitato tutti, cittadini e politici locali, regionali e nazionali, a prendere posizione sulla vicenda. Il Presidente del consiglio comunale di Sciacca Filippo Bellanca ha già annunciato la convocazione di un consiglio comunale straordinario da svolgere, durante la stessa giornata, anche nei comuni di Menfi e Castelvetrano. Obiettivo capire come muoversi e cosa fare. La vicenda, com’era preventivabile, ha suscitato la pronta reazione di associazioni, comitati, politici e singoli cittadini.
Ignazio Messina, ex sindaco di Sciacca e oggi esponente di spicco a Roma dell’Italia dei Valori, ha già presentato un interrogazione parlamentare al ministro dell’ambiente nell’attesa di capirne di più.
WWF, Legambiente, Italia Nostra e tanti altri sono già sul piede di guerra. A nostra insaputa, all’insaputa di tanti cittadini del territorio agrigentino nonché dei saccensi, erano quasi pronti a sventrare l’ambiente marino, corallino, termale e costiero della zona. Il tempo stringe ed è doveroso da parte di tutti comprendere appieno l’importanza della questione e prendere gli opportuni provvedimenti. In gioco naturalmente non solo la bellezza del paesaggio ma anche se non soprattutto il futuro economico e sociale dell’area.
In un momento per il quale la gente sembra essersi distaccata e disinnamorata della cosa pubblica, è giunta l’occasione di tornare a chiedersi cosa stanno facendo del nostro futuro e riprenderlo in mano. Prima che sia troppo tardi.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

giovedì 20 maggio 2010

Derby d'Italia a Sciacca

E’ stata una settimana di sport parlato quella che si è appena conclusa a Sciacca. Inter e Juventus le squadre che, metaforicamente, sono scese in campo. Da una parte, giovedì, il convegno organizzato dall’Inter Club saccense che ha visto come ospiti due congiunti dell’indimenticato capitano Giacinto Facchetti, rispettivamente moglie e figlia. Dall’altra parte la conferenza organizzata dallo Juventus Club intitolato a Gianni Agnelli che doveva avere tra gli ospiti l’ex direttore generale Luciano Moggi il quale, alla fine, non è potuto essere presente, facendosi sentire soltanto telefonicamente dai tanti juventini presenti nell’ex chiesa Santa Margherita. Era presente invece il noto giornalista sportivo Gigi Moncalvo che ha presentato il libro: “I lupi e gli agnelli.” Al convegno invitati anche tutti gli Juventus Club DOC siciliani.
Quindi, possiamo dire, che, dopo settimane di attesa, tutto si è concluso con un sostanziale nulla di fatto poiché l’atteso scontro a distanza tra i Facchetti e Moggi non c’è stato.
Com’è noto ormai da tempo la rivalità tra le due tifoserie e tra le due squadre italiane si è accentuata dopo Calciopoli allor quando due scudetti sono stati tolti alla Vecchia Signora, mentre solo quello del 2006 è stato assegnato all’Inter. Intercettazioni, indagini sportive e penali, testimoni, smentite, condanne e successive assoluzioni, è successo tutto e il contrario di tutto in questi 4 anni. Adesso si parla di Calciopoli 2. Sono usciti cioè nuovi fronti di inchieste, nuove telefonate strane e diverse allusioni che farebbero intendere che gli atteggiamenti di Moggi non erano gli unici del panorama calcistico italiano. Del resto una cupola, termine ripetutamente utilizzato per nominare il sistema – Juve, poteva essere costituito da una sola persona?
E via così con una nuova ridda di voci ed indiscrezioni. Cosa succederà da qui in avanti non è dato sapersi ma se, la conseguenza di quelli voci, portarono gli Azzurri a laurearsi campioni del mondo nel 2006, adesso la speranza dei tifosi italiani è che quella circostanza possa ripetersi. A giugno infatti partiranno i campionati del mondo in Sudafrica dove l’Italia proverà a difendere il titolo conquistato in terra tedesca dopo i calci di rigore, durante la famosa finale con la Francia.
Il convegno dell’Inter riguarda un premio denominato della lealtà che viene attribuito ai ragazzi che si sono particolarmente distinti a scuola nell’esecuzione di un tema, riguarda soprattutto le scuole medie. Anche l’anno scorso la signora Facchetti aveva preso parte anche perché amica da tempo della famiglia Chillura e di Mario che presiede il club di Sciacca. Il club juventino invece è diretto da Luigi Sclafani eletto presidente da poche settimane. Prima infatti il presidente era il signor Fauci.
Sicuramente la rivalità cittadina proseguirà anche nei prossimi anni, con nuove conferenze, dibattiti, tutto scandito dalle prestazioni reali delle due squadre. Quest’anno l’annata è stata molto avara con i tifosi juventini mentre gli interisti possono ritenersi più che soddisfatti. Una cosa è certa: entrambe le tifoserie possono essere onorate di avere due capitani della bravura e della correttezza di Alessandro Del Piero e Javier Zanetti, due autentiche bandiere, due inossidabili campioni che sembrano quasi essere note stonate in un mondo che si lascia tutto alle spalle troppo in fretta.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

martedì 18 maggio 2010

E che... TARSU

Il preventivato aumento della TARSU all’interno del bilancio di prossima approvazione al comune di Sciacca sta facendo discutere ed inviperire un pò tutti, cittadini, opposizione e pezzi della stessa maggioranza. La vicenda è ormai nota e, più che l’aumento della TARSU, riguarda le asfittiche casse comunali che, evidentemente, si cercherà di rimpinguare anche il questo modo.
Pdl, Forza Sciacca e Sciacca al Centro, in settimana, hanno indetto una conferenza stampa per spiegare e motivare la propria avversione alla scelta. I Popolari per Sciacca, La Tua Sciacca e L’AltraSciacca si sono dette tutte rammaricate per questa decisione che rischia di spaccare l’amministrazione comunale. Ci sarà insomma un bel lavoro da svolgere soprattutto per l’assessore al ramo Giuseppe Montalbano.
E soprattutto l’associazione L’AltraSciacca a porsi un quesito non di poco conto: la TARSU, dal punto di vista burocratico e legislativo, esiste ancora? Tale domanda viene suffragata da queste note giuridiche.
“La TARSU era stata introdotta della Legge n. 366/1941, successivamente razionalizzata con la Legge n. 421/1982 e con il Decreto Legislativo n. 507/1993 ed infine innovata dal Decreto legislativo n. 22 del 1997 (Decreto Ronchi – Verdi) che introduceva l’obbligo della raccolta differenziata e la progressiva abolizione della tassa a vantaggio della T.I.A. (Tariffa Igiene Ambientale).
Quest’ultimo adeguamento (passaggio da TARSU a TIA) doveva avvenire entro l’anno 2006 ma, da allora, con appositi decreti di proroga, la TARSU è stata comunque applicata anche negli anni 2007, 2008 e 2009. Diversi Comuni, nel frattempo, si sono adeguati alla Tariffa (TIA), abbandonando la TARSU, mentre altri hanno continuato ad applicare la vecchia Tassa.
Questa coesistenza tra TIA e TARSU andava però bene fino al 31/12/2009, data in cui si doveva definitivamente cessare la TARSU per passare al nuovo sistema (TIA).
La TARSU, scaduta lo scorso 31/12/2009, non è stata più prorogata. Il Decreto Legislativo n.22/97 è stata abrogato dal successivo n.152/2006 (attraverso l’art. 264 comma 1 lettera I) che condizionava l’applicazione della TIA ad un Regolamento attuativo. Regolamento che, anche se previsto dal Codice dell’Ambiente, non è stato mai pubblicato.
Conseguenza della mancata proroga della TARSU e dell’inesistenza di un regolamento attuativo al decreto n.152/2006 è che il Codice dell’ambiente risulta inapplicabile quanto l’introduzione del regime della TIA.
Si tratta di una vera e propria “mina nascosta” sotto le previsioni di bilancio 2010, argomento che in queste settimane sta complicando la vita agli uffici Ragioneria di vari Comuni italiani che devono approntare e far approvare i bilanci.
Appare evidente che se il nostro Legislatore non provvede a colmare questa lacuna (ma Noi non riusciamo a vedere come), il serio rischio è che gli atti adottati dagli enti locali, compreso il nostro, vengano considerati illegittimi.
Concludendo, allo stato attuale, l’unico regolamento applicabile sarebbe quello del D.P.R. 158 del 1999 con l’evidenza che la sostituzione della TARSU con la TIA , per le ragioni tecniche connesse all’applicazione della decorrenza della legge, non potrebbe decorrere prima dell’anno 2011, non essendo possibile, per i Comuni, modificare in corso d’anno l’entità e le modalità applicative di un’entrata tributaria.”
Sulla questione si è espresso anche l’ANCI.
I tagli agli enti locali sono ormai cosa risaputa. L’arcinota vicenda dell’ICI ha ulteriormente fatto saltare il banco di tantissimi comuni.
E’ chiaro che, demagogicamente, se si chiede ad un cittadino se vuole o pagare o meno una tassa, risponderà sempre di “no”, molto più complicato riuscire a spiegare cosa c’è dietro tali decisioni, quali conti, quali bilanci, quali provvedimenti che, a cascata, partono da Roma, passando per Palermo e giungendo fino a tutti i comuni, Sciacca compreso.
Stefano Scaduto dei Popolari ribadisce che “l’aumento di tale imposta, come di ogni altra imposta comunale, è in questo momento di difficile crisi economica una scelta assurda in danno di tutti i cittadini, soprattutto di quelli economicamente più deboli.
Il sindaco – continua Scaduto - non ha rispettato il metodo del bilancio partecipato con i cittadini, dimostrando la sua incoerenza rispetto al suo programma amministrativo in cui si era impegnato a redigere il bilancio ascoltando il parere dei cittadini, delle associazioni, dei comitati di quartiere, che certamente non gli chiedono un aumento delle tasse”.
I Leali per Sciacca, gruppo autonomo di maggioranza, composto, al momento, dai consiglieri Patti e Sandullo chiedono invece al sindaco che venga riaperto e reso funzionale il mercato ittico e, da lì, reperire i fondi per rimpinguare le casse comunali. Stessa cosa è stata richiesta anche da Massimo Busonera dell’associazione La Tua Sciacca.
Dato che siamo in tema di TARSU, è bene ricordare che la Cassazione ha stabilito che la tassa sui rifiuti solidi urbani è di fatto una tassa e non una tariffa; di conseguenza è stata applicata l'iva su un importo nel quale non doveva essere applicato, in quanto appunto "tassa".
Pertanto tutti gli utenti hanno diritto al rimborso del 10% dei 10 anni retroattivi; inoltre, controllando sul sito "Federconsumatori", si evince che chi richiede il rimborso (che, come al solito, arriverà, lentamente ma arriverà) bloccherà di fatto l'iva sulle prossime fatture.
Chi non chiederà il rimborso si troverà a continuare a pagare tutto come prima perché, come capita spesso in Italia, gli anziani o in generale le fasce sociali meno abbienti o istruite non conoscono questi diritti e non ne usufruiscono "in automatico", ma solo se ne vengono a conoscenza e ne fanno richiesta.
Intanto sicuramente si vedranno recapitare nuove esose bollette: gli aumenti, ne siamo sicuri, li comprenderanno al volo.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

giovedì 13 maggio 2010

Acqua di Tutti...

Dopo una breve, ma significativa e fallimentare, esperienza di privatizzazione della gestione dell’acqua, la Sicilia torna sui suoi passi. La finanziaria regionale, approvata dopo una maratona all’Assemblea Regionale Siciliana, contiene anche un emendamento del Pd, votato anche dal Pdl Sicilia, che azzera la precedente gestione privata o semiprivata.
Aboliti gli Ato Idrico, si dovrà adesso tornare a legiferare sulla materia. Il precedente sistema, quello delle società d’Ambito Territoriale Ottimale (Ato) aveva dato risultati molto diversi da provincia a provincia ma, sostanzialmente, anche dove la privatizzazione era passata in maniera più compiuta non si erano fatti passi avanti nella qualità del servizio.
Ora, invece, si rimette la palla al centro e si riafferma che il bene pubblico dell’acqua deve avere una gestione pubblica. Tutto questo per via legislativa e non referendaria: il Pd, che ha proposto l’emendamento nella finanziaria siciliana, in tutta Italia non aderisce alla campagna per i tre referendum contro la privatizzazione della gestione dell’acqua.
Intanto come ormai saprete e come avrete potuto notare anche nella città di Sciacca, il fine settimana del 24 e 25 aprile è iniziata in tutta Italia la raccolta firme per i referendum per la ripubblicizzazione dell'acqua. In centinaia di piazze italiane sono stati allestiti i banchetti che hanno raccolto, in 8 giorni, 250mila firme. Anche il fine settimana del Primo maggio è stata ovunque una festa a base di acqua e di democrazia. La raccolta continua fino alla prima settimana di luglio. Obiettivo minimo 750mila firme.
I tre quesiti vogliono abrogare la legge approvata dall’attuale governo nel novembre 2009 e le norme approvate da altri governi in passato che andavano nella stessa direzione, quella di considerare l’acqua una merce e la sua gestione finalizzata a produrre profitti. Dal punto di vista normativo, l’approvazione dei tre quesiti rimanderà, per l’affidamento del servizio idrico integrato, al vigente art. 114 del Decreto Legislativo n. 267/2000.
Tale articolo prevede il ricorso alle aziende speciali o, in ogni caso, ad enti di diritto pubblico che qualificano il servizio idrico come strutturalmente e funzionalmente “privo di rilevanza economica”, servizio di interesse generale e privo di profitti nella sua erogazione.
Verrebbero poste le premesse migliori per l’approvazione della legge d’iniziativa popolare, già consegnata al Parlamento nel 2007 dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, corredata da oltre 400.000 firme di cittadini. E si riaprirebbe sui territori la discussione e il confronto sulla rifondazione di un nuovo modello di pubblico, che può definirsi tale solo se costruito sulla democrazia partecipativa, il controllo democratico e la partecipazione diretta dei lavoratori, dei cittadini e delle comunità locali.
Sulla questione “Acqua” ormai la presa di coscienza è non solo territoriale ma mondiale. Le Nazioni Unite hanno stabilito che entro il 2015 si dovrà per forza di cose dimezzare il numero di persone che non possono permettersi acqua potabile e strutture igieniche adeguate nonché cercherà di evitare di tagliare fuori dall’accesso alle risorse idriche centinaia di milioni di poveri. E’ risaputo infatti che la richiesta di acqua dolce e potabile sta crescendo mentre le risorse, di contro, vanno scarseggiando. Tutto questo perché la popolazione mondiale si è triplicata nel corso dell’ultimo secolo e il consumo di acqua quindi è aumentato in modo consistente. Se non cambiamo in fretta le nostre abitudine in materia di utilizzo dell’acqua, denuncia l’ONU, nel 2030 la domanda supererà del 40% la disponibilità. Oltre ai consumi esponenziali, un altro dei problemi riguarda l’inquinamento delle acque superficiali. La mano dell’uomo, le attività industriali, gli incidenti per mare e per terra non fanno altro che incrementare questo problema. E la questione riguarda anche l’eccessiva desertificazione di intere zone del nostro pianeta. C’è ancora tanto da fare in materia sotto tutti i punti di vista se consideriamo il fatto che 1,5 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua e che altre 2,6 miliardi non conoscano servizi igienico sanitari degni di questo nome. Per molti, soprattutto negli Stati più poveri, è già cominciata da tempo la guerra dell’acqua. Invece di essere considerata la principale fonte di vita e quindi veicolo di pace, l’acqua è oggi vissuta come un elemento di conflitto tra paesi: il rivale è colui che sta dall’altra parte del fiume. L’acqua del resto non è inesauribile e per questo è indispensabile ridurre soprattutto gli sprechi.
Ma il grande dibattito contemporaneo in Italia, in Sicilia e nel mondo è sulla questione acqua come patrimonio comune dell’umanità o acqua come merce. Come sostiene l’avvocato Jim Olson, la privatizzazione è incompatibile con la sua natura di bene comune e quindi con i diritti inalienabili dell’uomo. Purtroppo il business dell’acqua è diventato un affaire multimilionario controllato da corporations con grandissimi interessi e margini di profitto. Negli ultimi anni, non a caso, alcuni Stati, non alcuni consigli comunali, hanno inserito nella propria Costituzione un articolo che definisce l’acqua come diritto umano fondamentale. E’ un dato di fatto infatti che da quando l’acqua è stata mercificata e la gestione dei servizi idrici privatizzata, l’accesso all’acqua è stato sottomesso al principio del potere d’acquisto.
Non paghi? Non puoi bere. Ed in tempo di crisi e recessione economica, non si può scegliere se bere o se mangiare.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

martedì 11 maggio 2010

Finanziaria regionale 2010: qualcosa arriva anche a Sciacca

Dopo lunghe discussioni e molte ore di assemblea, è stato finalmente approvato il Bilancio e la Finanziaria all’ARS. Tantissimi gli emendamenti discussi, ritirati o approvati alcuni dei quali riguardano da vicino Sciacca, il territorio limitrofo o settori nevralgici della nostra economia e società.
Nell’ambito delle risorse del PAR FAS Sicilia 2007-2013, al fine di promuovere lo sviluppo economico e sociale del territorio nonché per favorire gli interventi diretti a tutelare l’ambiente e i beni culturali, sono stati approvati e finanziati 4 progetti, due a Sciacca, uno a Lucca Sicula ed uno a Santa Margherita di Belice. Queste iniziative sono state portate avanti dal deputato saccense Vincenzo Marinello che è stato pubblicamente ringraziato per l’interessamento dimostrato dal sindaco di Sciacca Vito Bono e dall’assessore al ramo Vincenzo Fazio.
A Sciacca si procederà alla sistemazione e al completamento di Piazza La Rosa, in contrada Perriera, per un importo di 350mila euro e alla sistemazione e creazione di un’area verde e attrezzata in contrada Isabella, per un importo di 150mila euro. A Lucca Sicula invece è stato finanziato l’adeguamento di un centro polivalente per attività socio culturali, per un importo di 100mila euro mentre a Santa Margherita di Belice infine è stato finanziato il restauro del tempietto neoclassico denominato “cafè house” annesso al parco delle rimembranze, per un importo di 150mila euro.
“Sono molto soddisfatto – dichiara l’onorevole Marinello. Si tratta di 4 progetti per il quale mi sono fortemente battuto all’ARS nel corso dell’approvazione della Finanziaria.”
Ma non solo. Sempre su iniziativa dell’onorevole Marinello giungeranno 640mila euro per la pesca e la marineria. “Si tratta di una boccata d’ossigeno per oltre 50 imprese siciliane del settore pesca che potranno accedere al finanziamento per la costruzione di nuove imbarcazioni secondo una graduatoria approvata ma mai attivata a causa del precedente azzeramento del capitolo di spesa”. Lo dice il parlamentare regionale del partito democratico, Vincenzo Marinello.
“L’approvazione di un emendamento al bilancio che rimpingua il capitolo di spesa con 640 mila euro, recupera una situazione incresciosa nei confronti di aziende che avevano già costruito le imbarcazioni ed erano state inserite nella graduatoria – ricorda il primo firmatario della proposta, il parlamentare Pd, Vincenzo Marinello. – Queste aziende, sette delle quali in provincia di Agrigento, si erano viste negare il riconoscimento ed il conseguente pagamento di quanto dovuto a causa dell’assenza di fondi”.
“Ora si pone rimedio con l’incremento del capitolo che finalmente potrà aiutare un settore importante qual è quello della pesca sanando un sopruso – dice – che l’amministrazione regionale della precedente legislatura aveva illegittimamente avallato pur in presenza di sentenze della giustizia amministrativa passate in giudicato favorevoli alle imprese beneficiarie”.
Sempre per quanto riguarda la pesca importanti interventi sono stati previsti sia per quello che riguarda il cosiddetto “caro gasolio” (5 mila euro per il biennio 2009-2010) sia per quanto riguarda i contributi inerenti alla riparazioni di natanti, al fine di fronteggiare il danno causato dall’interruzione dell’attività di pesca. Il contributo in tal senso è di 80.000mila euro.
Nell’ambito dell’articolo 37 della Finanziaria viene garantita inoltre l’applicazione del canone ridotto delle concessioni demaniali marittime agli impianti di allevamento ittico.
Importanti finanziamenti anche per gli LSU. 1.063mila euro saranno destinati, nell’ambito delle misure per l’occupazione e lo sviluppo, agli LSU per il periodo che va da maggio a dicembre 2010.
“Un finanziamento utile a dimostrare l’attenzione mia e del Partito Democratico ad un settore nevralgico e spesso bistrattato. Anche in questo caso una boccata d’ossigeno che servirà a lenire le difficoltà inerenti agli LSU per tutto il 2010.”
Sempre su proposta di Marinello era stato presentato un apposito emendamento per fare rientrare al comune di Sciacca il debito EAS, ossia gli ormai famosi 4milioni e 200mila euro ma il governo regionale ha respinto la proposta. Quindi, almeno per il momento, un altro nulla di fatto per i soldi che la città termale attende dall’EAS, ente in liquidazione.
Nelle ultime sedute all’ARS si è parlato anche delle Terme di Sciacca e Acireale. Capito ormai che il processo di privatizzazione non verrà mai completato, si ci accinge ad aprire una nuova fase. La Regione siciliana si appresta ad attivare tutte le procedure atte a porre in liquidazione le società Terme di Sciacca S.p. A. e Terme di Acireale S.p.A. per poi procedere, attraverso una gara pubblica, ad affidare la gestione dei complessi termali a nuovi soggetti privati. Il futuro occupazionale del personale sembra garantito dall’articolo 21.
Gli altri finanziamenti riguardano il mondo dell’artigianato e dell’agricoltura. 3,5 milioni di euro per gli artigiani; 1milione e 500mila euro per le cooperative, 15milioni di euro per il settore dell’agricoltura e ulteriori aiuti per i danni causati dalla peronospora. Altri emendamenti presentati all’ARS dal Pd riguardano il credito d’imposta, l’istituzione di zone franche urbane, la proroga per le cooperative edilizie, 105milioni di euro destinati alla viabilità provinciale di cui 25 andranno alla provincia di Messina per le note tragiche vicende riguardanti le calamità franose che si sono avute in zona nell’ultimo inverno. Infine è stata prevista anche l’esenzione del ticket sanitario per coloro che hanno un reddito al di sotto dei 20mila euro annui e alcune norme a sostegno dell’editoria locale.
Infine, ma non per ultimo, la ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia.
Il via libera dell'Ars alla norma in finanziaria sul ritorno alla gestione pubblica dell'acqua è stato accolto come una vittoria dal Pd che aveva presentato l'articolo di legge, mentre il Pdl critica l'atteggiamento in aula della maggioranza. "La norma innalza il profilo di questa finanziaria", dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd all'Ars. "Il parlamento ha certamente compreso l'importanza di una norma che impone un dietrofront rispetto alla fallimentare gestione privata delle risorse idriche", aggiungono i parlamentari regionali del Pd, Giovanni Panepinto, Pino Apprendi, Davide Faraone, Vincenzo Marinello e Concetta Raia. Staremo a vedere adesso quanti e quali conseguenze porterà questa scelta nelle tasche e nei rubinetti dei cittadini siciliani.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

lunedì 10 maggio 2010

Carnevale di Sciacca 2010: Il Programma. Dal 14 al 16 Maggio 2010

EVENTI DAL 10 AL 16 MAGGIO 2010

SFILATE DI CARRI ALLEGORICI DAL 14 AL 16 MAGGIO 2010

PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE

LUNEDI’ 10 MAGGIO
Ore 16.30
Convegno “Paesaggi e turismo culturale” e inaugurazione della mostra pittorica
dedicata al paesaggista saccense Biagio Di Giovanna,
presso Palazzo Lazzarini – ex Convento S. Anna, Sciacca
in compartecipazione con l’Assessorato Regionale delle Risorse Agricole ed Alimentari,
Dipartimento interventi infrastrutturali per l’agricoltura.
La mostra resterà aperta fino al 10 Giugno 2010 – ingresso gratuito.


MERCOLEDI’ 12 MAGGIO
Ore 19.00
Presentazione del libro “Peppe Nappa” di Salvatore Mugno,
presso il Museo del Carnevale di Sciacca.
Nel corso della serata esibizione de “Le Farse di Peppe Nappa” di Danese,
regia di Franco Bruno, a cura della compagnia TeatrOltre di Sciacca.


GIOVEDI’ 13 MAGGIO
Ore 18.30
Apertura della Kermesse con l’arrivo della maschera del Peppe Nappa dal mare
in Via Gaie di Garaffe a bordo di un motopesca della flotta saccense;
ad attendere il re assoluto della nostra festa, i gruppi mascherati del Peppe Nappa,
dei carri allegorici di cat. A e B ed il Gruppo Folkloristico
“Li Novi Burgisi” di Sciacca. A seguire, sfilata del corteo mascherato
in Via Gaie di Garaffe, Via Mulini, Via Caricatore,
Via Madonnuzza, Via Agatocle, Corso Vittorio Emanuele.
Ore 21.00
ARRIVA LA FESTA Esibizione sul palco di Piazza Angelo Scandaliato del gruppo
della maschera del Peppe Nappa, dei gruppi mascherati dei carri allegorici di cat. A e B e del
Gruppo Folkloristico “Li Novi Burgisi” di Sciacca
Ore 22.15
FEELING CARNEVAL STORY, revival sul palco di Piazza Angelo Scandaliato degli inni più belli del Carnevale di Sciacca.
Ore 24.00
MONTAGGIO SOTTO LE STELLE, tutti col naso all‘in su per assistere
alle procedure di montaggio dei carri allegorici in Via Cappuccini e Rione Fratelli Bandiera.

VENERDI’ 14 MAGGIO Ore 16.00
Consegna delle chiavi della città dal Sindaco al Peppe Nappa ed apertura
del corteo mascherato dei carri allegorici di cat. A e B in Via Cappuccini
e sfilata in Via Friscia Maglienti, Via Incisa e Piazza Mariano Rossi.
Apriranno la grande parata in maschera
Lo spettacolare gruppo di sbandieratori e tamburini “Città di Floridia”

Il gruppo folkloristico “Li Novi Burgisi” di Sciacca

Il gruppo folkloristico “Ericefolk” di Erice

Ore 21.00
Arrivo del corteo mascherato al palco di Piazza Angelo Scandaliato,
esibizione del gruppo di sbandieratori e tamburini “Città di Floridia” dei gruppi folkloristici “Li Novi Burgisi” di Sciacca ed “Ericefolk” di Erice,
del gruppo del Peppe Nappa, maschera simbolo della manifestazione,
e dei gruppi dei carri allegorici di cat. A e B con recita del copione di tre carri allegorici di cat. A
Ospiti della serata il noto gruppo cabarettistico
LASCIATE LIBERO LO SCARROZZO

SABATO 15 MAGGIO Ore 16.00
Partenza del Peppe Nappa e del corteo mascherato
dei carri allegorici di cat. A e B dal Viale della Vittoria e sfilata in
Corso Vittorio Emanuele, Via Pietro Gerardi, Via Incisa e Piazza Mariano Rossi.
Apriranno la grande parata in maschera
Il gruppo del Carnevale di Misterbianco, gemellato col Carnevale di Sciacca,
caratterizzato dagli abiti più belli d’Italia.
La magia dei favolosi costumi di Misterbianco in sfilata tra i carri allegorici di Sciacca.

Ore 21.00
Arrivo del corteo mascherato al palco di Piazza Angelo Scandaliato, esibizione del gruppo in costumi tradizionali del Carnevale di Misterbianco,
del gruppo del Peppe Nappa, maschera simbolo della manifestazione,
e dei gruppi dei carri allegorici di cat. A e B con recita del copione di due carri allegorici di cat. A
Ospiti della serata il noto duo cabarettistico
TOTI E TOTINO

DOMENICA 16 MAGGIO Ore 10.00
RADUNO DELLA VESPA
Per gli amanti delle due ruote, a Piazza Duomo, il mito della Vespa a Sciacca la domenica di carnevale;
grande raduno dedicato a tutti gli appassionati a cura di Vespa Club Sciacca.

Ore 10.15
GARA PODISTICA IN MASCHERA
Domenica mattina dedicata allo sport in centro storico a Sciacca con la Gara podistica in maschera
ed il Primo Trofeo “Peppe Nappa” a cura dell’Ass La Tartaruga e Maraton Club.
Nastro di partenza adiacente al palco di Piazza Angelo Scandaliato.
Percorso – anello centro storico

Ore 10,30
ARRIVA LA BANDA
Sfilata in maschera della Banda Musicale “Giuseppe Verdi” di Sciacca,
corteo per le vie del centro storico ed esibizione sul palco di Piazza Angelo Scandaliato.

Ore 11,00
CARNEVALE DEI BAMBINI
I più piccoli potranno divertirsi partecipando all’animazione di artisti di strada
e dei più amati personaggi della Walt Disney;
a seguire sul palco di Piazza Angelo Scandaliato esibizione dei ragazzi delle
trasmissioni televisive saccensi “Io Canto” e “Bruco Canterino”, e tante altre sorprese
Presenta Simona Giacone

Ore 11,00
LA SFILATA DEL MATTINO
Partenza del Peppe Nappa e dei carri allegorici di cat. A e B tutti in movimento,
senza i gruppi mascherati, dal Viale della Vittoria e sfilata in Corso Vittorio Emanuele,
Via Pietro Gerardi, Via Incisa, Piazza Mariano Rossi e arrivo
in Piazza Angelo Scandaliato a partire dalle ore 14.00

Ore 16.00
Raduno dei gruppi mascherati presso i rispettivi carri in Viale della Vittoria
e sfilata in Corso Vittorio Emanuele, Via Pietro Gerardi, Via Incisa e Piazza Mariano Rossi.

Apriranno la grande parata in maschera
Il gruppo FALA BRASIL, fantastiche ballerine brasiliane con costumi sfavillanti
e grandi percussionisti scalderanno il clima a ritmo di Samba.

Il gruppo del Carnevale di Misterbianco, gemellato col Carnevale di Sciacca,
caratterizzato dagli abiti più belli d’Italia.
La magia dei favolosi costumi di Misterbianco in sfilata tra i carri allegorici di Sciacca.

Ore 21.00
Arrivo del corteo mascherato al palco di Piazza Angelo Scandaliato,
esibizione del gruppo di ballerine brasiliane FALA BRASIL,
del gruppo in costumi tradizionali del Carnevale di Misterbianco
del gruppo del Peppe Nappa, maschera simbolo della manifestazione,
e dei gruppi dei carri allegorici di cat. A e B con esecuzione aggiuntiva,
per tutti i cinque carri allegorici di cat. A, del “Finale” della recita.

Ospite della serata la barzellettiera d’Italia
VALENTINA PERSIA

Ore 01.00
Esibizione di una rappresentanza di tutti i gruppi mascherati
dei carri allegorici di cat. A e B sulle note del Peppe Nappa
e riconsegna delle chiavi della città al Sindaco di Sciacca.

Ore 01,30
ROGO DEL PEPPE NAPPA
E ARRIVEDERCI ALLA 111^ EDIZIONE DEL CARNEVALE DI SCIACCA

I presentatori del Carnevale di Sciacca 2010 saranno:
ROSY ABRUZZO, ELEONORA LUCERI, SANTINA MATALONE, PIETRO PUMILIA, ACCURSIO SCARPITTA

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ATTIVITA’ COLLATERALI

Carnevale e storia: Mostra al Museo del Carnevale Plastici in ceramica dei carri allegorici, esposizione di elementi in cartapesta, gigantografie con le immagini più suggestive, i costumi più rappresentativi posti sotto i riflettori. Un salto nel passato per i veri amanti della nostra fantastica kermesse.
Orari di apertura al pubblico Ven 16.00/18.00, Sab e Dom 10.00/12.00 e 16.00/18.00 - ingresso gratuito.
Le Cartoline del Carnevale e l’Annullo Speciale Postale Nei punti informazione saranno disponibili “Le cartoline del Carnevale” che riproducono
i carri allegorici realizzati nelle passate edizioni del Carnevale di Sciacca. E’ previsto l’annullo speciale postale celebrativo della 110^ edizione della festa
giorno 16 Maggio, ore 11.00/13.00 e 17.00/21.00 presso l’Ufficio Turistico
del Comune di Sciacca, Corso Vittorio Emanuele, 94. Tel 0925 20478 - 0925 86247

Il Carnevale e l’omaggio ai disegnatori italiani Il Carnevale di Sciacca, come tradizione, rende omaggio ai grandi disegnatori italiani con cartoline raffiguranti vignette satiriche realizzate da 4 maestri fumettisti: Franco Bruna, Danilo Interlenghi, Emilio Isca e Carlo Sterpone. Iniziativa a cura del Prof. Vito Maggio.
Il Carnevale in TV Sono previsti importanti passaggi televisi nei tg e nelle trasmissioni delle più importanti
reti nazionali, per promuovere la manifestazione e tutta la città di Sciacca.
Il Carnevale e la cultura Tra le iniziative culturali, due importanti eventi:
Convegno “Paesaggi e turismo culturale” e inaugurazione della mostra pittorica
dedicata al paesaggista saccense Biagio Di Giovanna,
presso Palazzo Lazzarini – ex Convento S. Anna, Sciacca
in compartecipazione con l’Assessorato Regionale delle Risorse Agricole ed Alimentari,
Dipartimento interventi infrastrutturali per l’agricoltura.

Presentazione del libro “Peppe Nappa” di Salvatore Mugno. Partecipazione della compagnia TeatrOltre di Sciacca con la messa in scena de “Le Farse di Peppe Nappa” di Danese per la regia di Franco Bruno.
Il Carnevale del divertimento Carnevale all’insegna del divertimento con la partecipazione di comici e cabarettisti
apprezzati dal grande pubblico: venerdi e sabato saranno serate dedicate alla comicità
siciliana in compagnia dei noti ed apprezzati gruppi Cabarettistici
LASCIATE LIBERO LO SCARROZZO e TOTI E TOTINO;
domenica si chiude alla grande con la
regina dei barzellettieri d’Italia, VALENTINA PERSIA.

Il Carnevale gemellato La città di Sciacca, dal 2000 è gemellata con la città brasiliana di Salvador de Bahia, famosa in tutto il mondo per il meraviglioso carnevale. In tema di gemellaggi
la città di Sciacca non si ferma quì: da quest’anno è ufficializzato
il gemellaggio con Misterbianco (CT) ed il suo unico Carnevale famoso per
i costumi meravigliosi e la Scuola della Cartapesta.
Una delegazione del Carnevale di Misterbianco sfilerà in costumi tradizionali tra i nostri fantastici carri allegorici, e successivamente, in occasione del Carnevale estivo di Misterbianco, una nostra delegazione sfilerà nella cittadina catanese.
Il Carnevale dei bambini Bimbi di Sciacca, tutti in maschera! Domenica mattina sarete voi i protagonisti in Piazza Angelo Scandaliato con l’animazione dei personaggi della Walt Disney e tante sorprese; a completare il tutto, una sfilata mattutina dei carri allegorici.
Il Carnevale dello sportivo Domenica mattina dedicata allo sport in centro storico a Sciacca con la Gara podistica in maschera ed il Primo Trofeo “Peppe Nappa”
a cura dell’Ass La Tartaruga e Maraton Club.

Il Raduno della Vespa a Carnevale Per gli amanti delle due ruote, il mito della Vespa a Sciacca la domenica di carnevale;
grande raduno dedicato a tutti gli appassionati a cura di Vespa Club Sciacca.

Concorso “Tutti in maschera” Grande novità della 110^ edizione del carnevale, un concorso che permetterà a tutti di partecipare, con maschere singole o piccoli gruppi mascherati anche improvvisati, con esibizione sul palco ed un televoto per vincere i premi in palio. Sito internet del concorso: www.sciaccarnevale.it
Campagna sociale “Io non mi faccio imbottigliare” Ritorna la campagna sociale “Io non mi faccio imbottigliare” contro i rischi legati
all’abuso di alcool …e non solo!
A cura del Distretto di Sciacca Ser.T. (Servizio Tossicodipendenze),
Comune di Sciacca e Cooperativa Walden.
Punto informazioni presso Piazza Carmine.

Campagna di sensibilizzazione “Scegli la strada giusta” Ritorna la campagna di sensibilizzazione sociale “Scegli la strada giusta”
contro l’abuso di alcool. A cura della Polizia di Stato, Commissariato
P.S. di Sciacca e del Comune di Sciacca

domenica 9 maggio 2010

Carnevale di Sciacca 2010: il Manifesto

Il Manifesto del Carnevale di Sciacca, edizione 110

venerdì 7 maggio 2010

Sciacca: vox populi, vox dei?

Mentre la macchina organizzativa dell’edizione 110 del Carnevale è in pieno fermento, c’è chi ancora pensa all’ultimo consiglio comunale di Sciacca nel quale, al grido di “sei incapace di amministrare”, la maggioranza, sindaco in testa, ha alzato i tacchi e se n’è andata. Chissà dove poi. Il consiglio è stato rinviato a data da destinarsi, sempre che il dibattito non sgangheri e qualcuno non si offenda. Quante volte abbiamo esclamato osservando una seduta parlamentare romana: “Ma che fanno? Invece di risolvere qualche problema, litigano?” Tra fette di mortadella, brindisi goliardici, cartelli e striscioni alla stregua di uno stadio di periferia e sputi, in Parlamento si è visto davvero di tutto e di più. Ci auguriamo che a Sciacca tutto questo non succeda, ma se il metro della permalosità è “sei capace di amministrare” allora si rischia l’ingovernabilità e la paralisi amministrativa. E la città ha troppo bisogno di decisioni e di interventi per seguire alla lettera il teatrino delle parole e delle polemiche. Sarebbe il caso dunque di compiere tutti un piccolo passo indietro nel barometro dell’orgoglio per farne, sempre tutti insieme, uno grande in merito al bene comune cittadino. Le critiche politiche ci stanno, stimolano a fare meglio con rinnovata lena ed impegno. Le offese personali e le invettive no, anche perché, chi segue il consiglio comunale da casa, si attende risposte. Non parolacce e nemmeno passerellismo. Cosa accadrà allora nei prossimi mesi?
Probabilmente dopo Carnevale, per il quale si spera che ci sia finalmente un adeguato ritorno economico ed in termini di immagine per la città termale, si procederà ad un nuovo rimpasto. Non è dato sapere quando precisamente e visti i tempi biblici dell’ultima volta (Fazio al posto di Piazza dopo un lungo tiritera) è meglio evitare di lanciarsi in date. Ma il rischio che presto si parli di un Bono Ter è altamente in preventivo. Sull’ago della bilancia gli ultimi due assessori tecnici rimasti in giunta dopo l’abbandono forzato di Ignazio Piazza: Turturici e Montalbano. Il nodo da scegliere è quello della delega alla pesca, assessorato trattenuto dal sindaco Vito Bono.
Vox populi, vox dei. Basterebbe farsi un giretto lungo la zona marina, per capire che gli operatori del settore sono rimasti molto scontenti della decisione dell’amministrazione. Non perché volessero a tutti i costi la conferma di Ignazio Piazza il quale comunque, a quanto pare, si è fatto ben volere nei pochi mesi in cui gli è stato concesso seguire il comparto, ma perché il settore è rimasto senza punti di riferimento. “Ci hanno abbandonato”, “noi siamo sempre gli Ultimi”, “il sindaco ha tanti pensieri e cose da fare, non avrà mai il tempo di occuparsi molto di noi”, “nni ceccanu tutti sulu pi li voti e poi cu si vitti, si vitti”. Questo il sentire comune, questo il vox populi della zona. A buon intenditore…
Eppure Sciacca, prima di ogni altra cosa, è una città di mare, marinara, portuale, che può e dovrebbe vivere di pesca. Chi sarà nominato? Chi sarà il prossimo assessore, posto che quasi certamente si tratterà di un altro esponente del Pd? Chi avrà le competenze per seguire il comparto pesca? Chi gli lascerà il posto?
Un altro aspetto non meno importante e che potrebbe pesare sulle future scelte è quello del Piano Regolatore Generale. Un argomento che periodicamente balza agli altari delle cronache cittadine e che, altrettanto celermente, torna nel dimenticatoio del silenzio. Da sempre. O meglio, da almeno 35 anni a questa parte. In una città che ambisce al ruolo di polo turistico, che aspetta la nascita di nuovi e ricchi complessi alberghieri, che si prepara, a quanto pare, all’avvento di diversi centri commerciali, che prepara da tempo progetti su progetti per moderni parcheggi, che ha annunciato l’avvento della greenway, non può procedere di concessione (edilizia) in concessione. Di piano in lottizzazione in piano di lottizzazione. Servono regole certe, basi sicure e solide. E soprattutto, dopo decenni di attesa, occorre sapere: quando il Prg giungerà al vaglio del consiglio comunale? Questa dovrebbe essere la priorità assoluta, tanto della maggioranza quanto dell’opposizione. Questo sarebbe fare un servizio alla città. Ma vox populi afferma: “il Prg non lo vuole nessuno, ma proprio nessuno.”
Intanto si attende di capire i risvolti che, a livello locale, potranno avere le diatribe all’interno del Pdl. Dalla Sicilia, la questione si è allargata a Roma. A macchia d’olio. Cimino, Marinello, Miccichè, Alfano, Granata, per passare ai leader nazionali Fini e Berlusconi.
Il tutto mentre c’è chi lavora ancora all’idea di una Lega Sud da opporre alla Lega Nord.
La soluzione di quest’ultimo problema, forse, è molto più semplice di quanto si pensi. I parlamentari, in quanto nominati, probabilmente, non hanno alcun interesse ad avere un rapporto col territorio. Non vengono eletti. Basterebbe risolvere il conflitto di interessi tra potere legislativo e potere esecutivo. Basterebbe cambiare la legge elettorale. Ma vox populi afferma: “la legge elettorale non la vuole cambiare nessuno, ma proprio nessuno. A tutti conviene così”.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

mercoledì 5 maggio 2010

Sicilia: strategie agricole

Per i siciliani il territorio è un valore. Il territorio è un valore da custodire. Forse è per questo motivo che tutti gli operatori del comparto agricolo non si vogliono arrendere ad una crisi che, da tempo, li sta mettendo in ginocchio. La Sicilia, una volta non a caso chiamata il granaio di Roma, col suo grano, i vigneti, gli uliveti, gli agrumeti potrebbe rappresentare il fiore all’occhiello dell’agricoltura nazionale, se non addirittura europea. Oggi molti prodotti sono contraddistinti dal marchio che ne certifica la qualità ma, in tempi di recessione economica, qualcuno sembra puntare più sulla quantità: così l’olio, il vino, le arance, il grano, tutto proviene dalla Tunisia, dal Marocco, dalla Spagna e dalla Grecia. Meno qualità, più risparmio e aziende siciliane al collasso.
A Sciacca, fermo restando che la crisi non nasce ieri ma ha radici ben più radicate nel tempo, l’assessore Piazza prima e l’assessore Fazio adesso si sono ritrovati a fare i conti con una situazione allarmante. Ogni livello della politica, comunale, provinciale, regionale e nazionale, ha le proprie competenze in materia: sicuramente a livello locale si potrebbe fare molto di più per quanto concerne la viabilità rurale ridotta oramai ad un colabrodo.
I dati del comparto agricolo sono preoccupanti e sembrano giustificare le continue proteste pacifiche portate avanti dagli operatori del settore, l’ultima delle quali a Palermo “Il Sicilia Agricoltura Day”, manifestazione molto riuscita ed apprezzata dallo stesso assessore regionale al settore Giambattista Bufardeci. E degli incontri erano poi seguiti a quel movimento di protesta tra Bufardeci e Michele Cimino al quale ha presenziato anche il consigliere comunale del Pdl Silvio Caracappa.
E’ un dato di fatto che il numero di aziende agricole in Sicilia al 2005 ammonta a 246.992 e fa registrare una diminuzione del 15,5% rispetto al 2000. Sono in aumento le aziende a conduzione mista, familiare ed extrafamiliare, mentre risulta esiguo il numero di aziende guidate da giovani. Il numero degli occupati in agricoltura nel 2005 è pari a 113 mila unità, in netta diminuzione rispetto al 2000 (135 mila unità).
Al livello di formazione professionale in agricoltura, la maggior parte dei conduttori agricoli possiede la licenza di scuola elementare sebbene la percentuale di conduttori laureati sul totale sia superiore in Sicilia rispetto all’Italia intera, il 4,8% rispetto al 3,4%. Da alcuni anni si avverte da parte delle imprese che operano in ambito rurale una diffusa incertezza e precarietà nei confronti di un mercato che si va delineando verso una maggiore competitività e concorrenza. Di conseguenza o per autodifesa, si è avviato un processo di diversificazione delle attività agricole, basti pensare agli agriturismo o all’incentivazione di attività turistiche, aspetti che comunque in Sicilia non hanno ancora espresso le reali potenzialità.
Alcune risposte alle esigenze del comparto sono già giunte dall’Unione Europea che tra il 2003 e il 2004 ha compiuto la riforma della Politica Agricola Comune (PAC). Attraverso la PAC si intende valorizzare il modello europeo di agricoltura, promuovendo il mercato e la multifunzionalità nelle aree rurali. In pratica l’impresa agricola oggi è chiamata a muoversi seguendo le dinamiche dei mercati ed i contesti istituzionali, territoriali, organizzativi per le filiere che rendono necessario per l’imprenditore agricolo sviluppare capacità di analisi economica, cultura d’impresa e forte attitudine manageriale.
La Sicilia insomma è ad una svolta, deve modernizzare il settore. Gli ambiti principali su cui sembra necessario intervenire riguardano la semplificazione amministrativa per la partecipazione a bandi e assegnazioni, la riorganizzazione della valutazione e della selezione delle proposte, la gestione informatizzata e il sistema di monitoraggio. L’amministrazione regionale quindi punta al consolidamento e all’estensione del partenariato istituzionale, economico e sociale. Con quali mezzi? Con quali provvedimenti? Quelli previsti dalla Strategia di Asse.
L’Asse 1 riguarda il miglioramento della competitività dei settori agricolo e forestale, migliorando quindi le capacità imprenditoriali, quelle tecnico professionali degli addetti e puntando al ringiovanimento del tessuto imprenditoriale. Per conseguire ciò la Regione ha individuato due obiettivi specifici: favorire la diffusione delle informazioni, delle conoscenze e migliorare le capacità imprenditoriali e professionali del settore; e favorire altresì il ringiovanimento del tessuto imprenditoriale. La Regione a tal fine proseguirà l’attività di sostegno ai nuovi insediamenti di giovani che devono proporre un piano di miglioramento aziendale che rappresenti un insieme coerente di interventi finanziabili dalle misure del PSR. Il “pacchetto giovani” consentirà di accedere agli aiuti per far fronte all’adattamento strutturale dell’azienda, all’adeguamento alle norme comunitarie e all’accesso ai mercati.
L’asse 2 riguarda il miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale sostenendo interventi volti a promuovere la tutela e la conservazione del paesaggio agroforestale, l’equilibrio territoriale e la diffusione di pratiche agricole e forestali sostenibili. Obiettivo salvaguardare i livelli di occupazione.
L’asse 3 parla di qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale al fine di creare e consolidare delle opportunità occupazionali. Si punta quindi sullo sviluppo dell’artigianato, sul turismo e sulla valorizzazione dei prodotti agroalimentari. Saranno previsti interventi di recupero e riqualificazione del patrimonio storico e culturale dei borghi e dei centri rurali e si cercherà di potenziare contestualmente le infrastrutture, i servizi locali e le innovazioni. Al giorno d’oggi quello che ci si aspetta dal mestiere dell’agricoltore è che si trasformi via via in una professione di sintesi, all’incrocio tra la produzione, la protezione della natura e la gestione del territorio. La reinvenzione del mestiere si deve fondare sul ridefinire lo status professionale dell’agricoltore, riconsiderare i fondamenti della solidarietà professionale e rinnovare l’etica dell’attività agricola al fine di permettere l’affermarsi di un settore multifunzionale, un settore che sappia costruire e sfruttare nuovi mercati e servizi.
L’asse 4 infine riguarda l’attuazione dell’approccio Leader, ossia il rafforzamento delle capacità progettuali e gestionali locali, e la valorizzazione delle risorse endogene dei territori.
Insomma tanto si può fare in merito al rilancio dell’agricoltura, alcune cose sono state fatte, altri provvedimenti sono in cantiere, per tutto il resto si attenderà l’approvazione del bilancio e della finanziaria regionale che da settimane è in discussioni all’ARS. Le risorse territoriali non mancano anche se il comparto appare molto deluso e sfiduciato. Come sempre il rilancio passa essenzialmente dai giovani e dalla nuove generazioni. Vedremo gli effetti che la strategia di asse e il cosiddetto “pacchetto giovani” saranno in grado di produrre sul territorio.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

lunedì 3 maggio 2010

Dal 14 al 16 maggio 2010: Carnevale di Sciacca. Edizione N° 110


Il logo ufficiale della festa, edizione 2010

domenica 2 maggio 2010

Aumenta il numero dei giornalisti uccisi nel mondo...

IL RAPPORTO UNESCO: Strage di giornalisti dove regna la pace

Escalation nel 2008-2009: 125 vittime nel mondo.

Un allarme che riguarda l’Italia e l'Europa

Ma Tg e quotidiani non ne parlano.

di Alberto Spampinato – direttore di Ossigeno per l’informazione

( dal settimanale Left in edicola venerdì 23 aprile 2010)



I giornalisti rischiano, subiscono intimidazioni e violenze. I giornalisti muoiono. Ne sono stati uccisi 125 nel mondo negli ultimi due anni, e solo la minima parte erano corrispondenti di guerra, dice un rapporto dell’UNESCO che segnala una condizione di pericolosità crescente per il lavoro di cronaca. Fare questo lavoro, dice il rapporto è difficile, in Italia e nel mondo. E’ particolarmente rischioso per i “corrispondenti di pace”, cioè per quei cronisti che lavorano in paesi come il nostro, in cui non c’è la guerra, e si ostinano a raccogliere le notizie sul campo, a guardare le cose senza paraocchi, a giudicare i fatti con la propria testa. E’ rischioso raccontare i fatti senza fermarsi alla versione ufficiale o a quella che fa più comodo a qualcuno che conta. E’ rischioso descrivere i poco edificanti retroscena dei piccoli e grandi affari. E’ rischioso descrivere compromettenti comportamenti del potere politico ed economico, e ancor più interessi, pressioni, complicità e condizionamenti della criminalità organizzata. Rischia chiunque parla di queste cose invece di osservare il prudente silenzio di altri giornalisti. Il rapporto dell’Unesco dice che chi lavora così, anche si trova a Palermo, a Reggio Calabria, a Roma o a Città del Messico, rischia la vita più di un giornalista di guerra.

La situazione è questa, anche se giornali e televisione raramente parlano di queste cose. E’ così. Lo attestano da anni gli osservatori specializzati, preoccupati da una deriva di violenza crescente nei confronti dei giornalisti, una deriva che produce l’oscuramento delle notizie più incisive, e la loro sostituzione con le inoffensive (e inutili) soft-news: il gossip, il pettegolezzo, i consigli per il bricolage, e cos’ via. Le diagnosi dei centri di monitoraggio internazionali sono regolarmente cestinate. Perciò non c’è da stupirsi se è passato sotto silenzio questo clamoroso rapporto dell’UNESCO sui giornalisti uccisi e minacciati nel mondo, e non è stato ascoltato neppure il forte allarme per la sicurezza dei giornalisti nei paesi europei lanciato dal commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa.

La violenza contro i giornalisti “ficcanaso”, conferma il rapporto UNESCO, pubblicato a Parigi il 25 marzo, dilaga per due motivi principali: un’insufficiente prevenzione, e la sostanziale “impunità” concessa ai loro aggressori. I 125 giornalisti uccisi nel 2008-2009 risultano tre più del biennio precedente. Solo una piccola parte di essi lavorava in paesi in guerra. Il rapporto dice quanto sia difficile ottenere giustizia per queste vittime, e sottolinea un fatto che dovrebbe essere evidente, ma non lo è nella percezione comune: i giornalisti uccisi sono solo “la punta dell’ iceberg”. Sotto quella punta, si nasconde una enorme massa sommersa della quale fanno parte migliaia di sconosciuti giornalisti locali di paesi pacifici come l’Italia, la Francia, la Germania. Sono quei giornalisti che lavorano come si diceva prima, e perciò subiscono intimidazioni, minacce, danneggiamenti, rappresaglie che raramente fanno notizia. Formalmente nei paesi in cui accadono queste cose vige la piena libertà di stampa ma, osserva l’UNESCO, in realtà non c’è vera libertà di stampa, “perché l’assenza di minacce è una condizione essenziale perché si possa esercitare il diritto dei cittadini ad avere una informazione attendibile e il diritto dei giornalisti a fornirla senza timore per la propria sicurezza”.

Si deve tenere presente che “l’assassinio dei giornalisti è solo il più grave degli attacchi alla libertà di stampa, che gli informatori di professione – si legge nel rapporto presentato a Parigi – devono fare fronte a molte altre forme di minacce, quali intimidazioni, rapimenti, molestie, e aggressioni fisiche, come hanno fatto notare le istituzioni professionali dei giornalisti e i centri per la libertà di stampa, con i quali l’UNESCO ha rapporti ufficiali, come Reporters Sans Frontieres, il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (CPJ) e la Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ). Sono stati anche segnalati attacchi alle organizzazioni dei media e iniziative per distruggere la loro proprietà”.

E’ utile ricordare che l’UNESCO non è un soggetto di parte, ma l’agenzia delle Nazioni Unite incaricata di difendere il principio della libertà di stampa e di espressione sancito dalla Carta di San Francisco, e fra le sue finalità c’è quelle di “raccomandare accordi internazionali necessari a promuovere il libero flusso delle idee attraverso la parola e l’immagine”. L’UNESCO parla perciò sulla base di rilevazioni attendibili, di relazioni con i governi le istituzioni nazionali dei Paesi membri, con indiscutibile autorevolezza e spirito super partes. L’Agenzia ha cominciato a occuparsi specificamente dell’uccisione dei giornalisti nel 1997, e ha chiesto ai governi di tutto il mondo di non concedere alcuna attenuante agli autori di delitti contro la persona commessi per impedire la libertà di espressione e il diritto dei cittadini di essere informati. L’Agenzia allo stesso tempo ha invitato le autorità competenti dei vari paesi ad “prevenire, indagare e punire tali delitti, e rimediare alle loro conseguenze”. Da allora l’UNESCO pubblica ogni due anni la lista dei giornalisti uccisi nel mondo e un rapporto sulle risposte ottenute dai singoli paesi riguardo all’iter della giustizia per ciascuna delle vittime. L’ultimo rapporto, relativo al 2008-2009, pubblicato il 25 marzo scorso, contiene l’allarme a cui abbiano accennato.

Anche il Consiglio d’Europa ha da tempo acceso i riflettori sulle limitazioni della libertà di stampa nei paesi membri. Nei giorni scorsi il Commissario dei diritti umani Thomas Hammarberg ha annunciato nuove iniziative a seguito di “preoccupanti violazioni della libertà d'espressione”. Ha inoltre stigmatizzato il fatto che i giornalisti siano spesso vittime di intimidazioni, di violenze e perfino di omicidio. Hammarberg ha anche criticato il fatto che la diffamazione in alcuni paesi , fra i quali l’Italia, sia ancora un reato penale.

Insomma, il Consiglio d’Europa e l’Unesco smentiscono convinzioni radicate sull’effettiva garanzia concessa alla libertà di stampa e sui rischi a cui sono sottoposti i giornalisti. E’ strano che queste considerazioni non destino attenzione, soprattutto in Italia, dove il problema si presenta con una particolare gravità, con cronisti e scrittori costretti a vivere sotto scorta e con altre centinaia di cronisti minacciati, come segnalano da tempo l’osservatorio Ossigeno, Freedom House e Reporters Sans Frontieres. Per destare l’attenzione, il 3 maggio prossimo, per iniziativa del direttore generale dell’UNESCO, Irina Bokova, si proverà ad accendere l’attenzione in tutte le sale stampa del mondo, osservando un minuto di silenzio in memoria dei giornalisti uccisi.

NELLE FILIPPINE UCCISI 30 IN UN COLPO

L’assenza di minacce ai giornalisti è la condizione “essenziale per tutelare il diritto dei cittadini ad avere informazioni attendibili, e per proteggere allo stesso tempo il diritto dei giornalisti di fornirle senza timore per la loro sicurezza personale”, si legge nel rapporto UNESCO – IPDC (Programma Internazionale per lo Sviluppo delle Comunicazioni) pubblicato a Parigi il 25 marzo scorso.

Il documento parte dalla constatazione che, nonostante il conflitto iracheno abbia superato la fase più cruenta e in quel paese il numero di giornalisti uccisi sia diminuito del 73% (da 62 a 15), quelli uccisi nel resto del mondo sono aumentati, ed anche il loro numero complessivo (125 nel biennio 2008-2009 rispetto a 122 del biennio precedente) . Nel bilancio pesa come un macigno l’agguato del 23 novembre 2009 nell’isola di Mindanao (Filippine) nel quale furono massacrati trenta giornalisti al seguito di un candidato alla carica di governatore. L’80% delle vittime elencate nel rapporto UNESCO non sono corrispondenti di guerra, ma corrispondenti locali di paesi in pace, cronisti che si occupavano di questioni di interesse locale, e sono stati uccisi “da chi non voleva che i giornalisti indagassero e rivelassero informazioni di pubblico interesse”.

La percentuale di giornalisti uccisi in situazioni non legate a conflitti in corso, sottolinea il Rapporto, è considerevolmente aumentata nell’ultimo biennio Purtroppo, osserva l’UNESCO, “gli atti di violenza contro i giornalisti sono in aumento; nella maggior parte dei casi, l’impunità blocca il corso della giustizia e, se prevarrà questa tendenza, i giornalisti resteranno facili bersagli. Inutile dire che ciò rappresenta una seria minaccia alla libertà di espressione ed alla nostra capacità di conoscere la verità” . A.Sp.

Leggi il Rapporto UNESCO http://portal.unesco.org/ci/en/files/29600/12690062213safety_of_journalists_27_session.pdf/safety_of_journalists_27_session.pdf

sabato 1 maggio 2010

Concerto di solidarietà a Sciacca: "Musica per crescere insieme". NON MANCATE

Gentili amiche ed amici,


Vi scrivo per informarVi che domenica 9 maggio alle ore 20,00 presso l’auditorium dell’ex convento di San Francesco di Sciacca terrò in qualità di direttore d’orchestra un concerto di beneficenza (in allegato la relativa locandina pubblicitaria) a favore dell’Associazione “Crescere insieme” che si occupa di bambini diversamente abili.
Suonerà un’orchestra costituita per l’occasione e formata da 50 musicisti (tra di essi alcuni professori d’orchestra dell’Orchestra Sinfonica Siciliana) provenienti da 4 province siciliane. L’orchestra, denominata simbolicamente Orchestra della solidarietà, sarà composta dalle sezioni che normalmente costituiscono le orchestre sinfoniche (legni, ottoni, percussioni e archi). Il programma proposto spazierà dalla musica cosiddetta classica alla musica per film.
Il concerto è stato organizzato dalle Associazioni “Crescere Insieme” e ARCI, sezione di Sciacca - Circolo "La zattera"; all’iniziativa hanno aderito diverse Associazioni (Primavera, Il Contrappunto, Café Orquidea, Rotary club di Sciacca, Cooperativa Arcobaleno). Sponsor ufficiale della manifestazione è la Banca popolare S.Angelo.
Il ricavato della serata sarà interamente devoluto all’Associazione “Crescere insieme” per la realizzazione di un progetto di psicomotricità in acqua per bambini diversamente abili.
I biglietti saranno in vendita presso l’agenzia viaggi Astap di Sciacca, sita in via Vittorio Emanuele, 90, accanto l’Ufficio turistico, di fronte la piazza Angelo Scandaliato.
La sala dell’auditorium sarà divisa in 3 settori; ognuno potrà acquistare in agenzia un biglietto attraverso l’elargizione di un contributo economico che varierà da euro 10,00 a euro 20,00, a seconda del settore prescelto.
Invito, dunque, tutti Voi a prendere parte al concerto e a inoltrare gentilmente questa e-mail a quanti potrebbero essere interessati perché ve ne sia una diffusione più ampia possibile. Vi ringrazio di cuore per la Vostra disponibilità, generosità e fattiva collaborazione!

Con stima e gratitudine
Antonio Giovanni Bono

Lo Speciale promozionale del Concerto: buona visione